Seth La Fera sembra stanchissimo, ma è anche evidente la soddisfazione con cui stringe la “Coppa dei Campioni”. Lui, che ha contribuito all'ultima vittoria italiana (1999) è anche il primo italiano che ha vinto il trofeo con la maglia di una squadra olandese.
Scena del dopo partita di sabato notte: Seth, tu vinci sempre?
La Fera si gira con sguardo interrogativo, riconosce da chi viene la domanda, sorride e si piega appoggiando le mani sulle ginocchia: “Come va?”.
Per andare, va: “Io non lo so se sono capace di pensare in Italiano, adesso” dice il neo Campione d'Europa. Poi si sottopone volentieri al rito dell'intervista. Tra la curiosità, e l'orgoglio, dei compagni festanti. Qualcuno gli si rivolge addirittura in olandese.
Non dirmi che adesso hai anche imparato l'olandese… “No, quello è difficile…”
Quasi come adattarsi al loro cibo: “Ah, sì. In una settimana in Italia ho mangiato più che in un anno là!”
Parliamo della finale di 'Coppa Campioni'. L'avete vinta con la difesa, giusto? “A baseball si vince sempre così: con la difesa e i lanciatori”.
Beh, quelli non sono andati poi troppo bene. Cordemans non mi sembrava in serata, ad esempio: “No, Cordemans non era nella sua sera migliore. Aveva poco controllo degli effetti e ha avuto problemi. Però lui è uno che dà tutto, che sta sul monte fin che non lo tolgono per fare il massimo che può per la squarda. Per fortuna avevamo alternative dietro di lui. Tom Becker è stato eccezionale”.
Sembri felice… “Ci credo! E' una grande vittoria, questa. Molto importante per noi, perchè ultimamente ci siamo preparati solo per questo obbiettivo”.
Spiegami un po' come fai a festeggiare con loro…”Come?”
Voglio dire, questa sera festeggi e tra qualche giorno diventano i tuoi avversari…”I miei compagni? Certo, quando ci saranno gli Europei e le Qualificazioni Olimpiche io giocherò per l'Italia”.
Quindi? “Quindi, questa sera festeggiamo e da domani studierò come batterli. A luglio bisogna vincere per l'Italia”.
Hai già parlato del ruolo con lo staff della nazionale? “Il ruolo per me non è importante. La cosa che ho sempre voluto fare è quel che serve alla squadra. A Parma all'inizio ero lanciatore, a Rimini ho giocato solo interbase. A Rotterdam all'inizio servivo in seconda e ho giocato in seconda, adesso mi vogliono terza base e non c'è problema. Durante la Coppa ho giocato anche interbase”.
In Nazionale magari dovrai anche lanciare…”Non c'è problema. Ho già detto al Signor Faraone che mi dica dove posso aiutarlo e io mi impegnerò al massimo in quel ruolo”.
Commenta per primo