Quel luogo magico chiamato “Ballpark” (parte prima)

Viaggio all'interno degli stadi da baseball americani

Immaginate per un attimo di essere in un posto dove bambini giocano all’interno di un enorme scivolo, dove persone stanno allegramente facendo un bagno in piscina ed altre sono in fila per acquistare un gigantesco hamburger con patatine fritte…..no, non siete né a Disneyland né in uno di quei superattrezzati McDonalds, ma vi trovate all’interno di uno stadio, uno stadio dove si gioca a baseball!
Sembra incredibile, ma gli stadi americani sono delle vere e proprie meraviglie architettoniche, con all’interno tutti i ‘comfort” possibili ed immaginabili. Non è un caso quindi che siano affollati da famiglie felici di trascorrere alcune ore in un luogo magico, pronte a gustarsi una delle tante meravigliose partite di baseball. Considerando che non tutti hanno la possibilità ed il tempo di visitarli, cosa ne pensate di fare un giro virtuale all’interno degli stadi più belli? Bene, allora salite sul mio autobus, allacciate le cinture, e preparatevi ad uno straordinario viaggio all’interno degli Stati Uniti per conoscere dal punto di vista tecnico ed estetico alcuni di questi incantevoli ‘ballparks”, cominciando con quelli della National League:
PNC Park, Pittsburgh: la nuova casa dei Pirates ti lascia davvero a bocca aperta; è uno stadio bellissimo, molto curato nei particolari e con una fantastica vista sul fiume con alle spalle lo ‘skyline” dei grattacieli situati nel centro della città; suggestive anche le statue dei grandi ‘pirati” del passato situate ad ogni ingresso.
Profilo tecnico: classificato tra i ‘neutrali”, cioè tra quelli che non favoriscono né i lanciatori né i battitori; nel suo primo anno di attività (2001) sono leggermente diminuiti i punti segnati ed i fuori campo colpiti rispetto al vecchio Three Rivers Stadium.
Coors Field, Colorado: questo stadio ha tutto: l’esterno è mozzafiato e l’interno è davvero molto bello e curato. Nessun altro stadio al mondo può infatti offrire una vista delle innevate Rocky Mountains a sinistra ed un così incantevole tramonto, con il sole che cadendo dietro le montagne lascia un contorno di luci davvero suggestivo.
Profilo tecnico: vero e proprio paradiso per i battitori, questo impianto grazie all’altura di Denver può far uscire un campione da un modesto giocatore ( si segnano 5,21 punti in più rispetto alla media, con percentuali di battuta più alte di 63 punti rispetto alla media MLB). Chiaramente ciò che è positivo per un battitore diventa negativo per un lanciatore, dove il Coors può diventare per lui invece un vero inferno (chiedete a Mike Hampton)!
Pacific Bell Park, San Francisco: colpire una pallina da baseball talmente forte da farla finire in mare è sempre stato il sogno di ogni ragazzino che ama il baseball, ebbene il sogno si è tramutato in realtà! Il Pac Bell, è infatti situato vicinissimo al mare, e colpendo una pallina verso l’esterno destro è possibile farla arrivare direttamente nell’oceano pacifico. Lo stadio, costruito nel 2001, ha una fantastica vista sul mare e sul Bay Bridge, mentre all’interno si trova un attrezzato parco giochi per bambini con mini-campetto da baseball, scivolo a forma di Coca-Cola ed un enorme guantone da baseball.
Profilo tecnico: se volete intraprendere la carriera di lanciatore, ebbene è il caso che cominciate proprio da qui; è infatti considerato lo stadio in assoluto più favorevole ai pitcher. Si segnano in media 2 punti in meno a partita, con percentuali di battuta inferiori di 21 punti rispetto alla media. Particolarmente duro per i battitori mancini, attualmente solo Barry Bonds riesce a battere fuori campo verso destra con una certa continuità, incrementando praticamente da solo gli ‘Splash Hit”, cioè il numero di palline finite in mare.
Dodger Stadium, Los Angeles: dopo averlo visto in TV per tanti anni, finalmente sono riuscito a visitarlo nel 1997; avevo previsto di vedere una sola partita, ma sono rimasto talmente colpito dalla sua bellezza che sono tornato anche il giorno dopo. Le palme, le attrazioni nel settore ‘pavilion”, la veduta delle colline della città degli angeli, tutto ciò lo rende uno di quei stadi in cui la partita può passare anche in secondo piano, da non perdere!
Profilo tecnico: come il Pac Bell di San Francisco anche questo è considerato uno stadio favorevole ai lanciatori: statisticamente si segnano 1,4 punti in meno, con percentuali di battuta inferiori di 16 punti rispetto alla media. Quello che favorisce in particolare i pitcher è l’enorme zona di ‘foul” che si può notare dietro al ricevitore e vicino le linee interne del campo, cosa che permette maggiori eliminazioni ai difensori.
Bank One Ballpark, Arizona: davvero impressionante, in questo enorme impianto si ha la possibilità di giocare al chiuso od all’aperto, grazie ad un tetto mobile che impiega meno di cinque minuti per aprirsi o chiudersi. Con il tetto chiuso non si ha quasi l’impressione di essere in uno stadio da baseball, ma la sensazione è quella di una grande palestra di ginnastica. L’aria condizionata, sempre a tetto chiuso, è forse un po’ troppo forte e l’illuminazione non eccezionale, ma non dimentichiamo che resta pur sempre l’unico stadio al mondo dove si può assistere ad una partita mentre si fa il bagno in piscina! Esistono inoltre alcuni posti a sedere dal costo di appena un dollaro, splendida idea per permettere proprio a tutti di assistere ad una partita.
Profilo tecnico: classificato tra gli stadi ‘amici” dei lanciatori (specialmente con il tetto chiuso), il BOB favorisce i battitori di potenza mancini come Luis Gonzalez; le percentuali di battuta sono di circa 15 punti in più della media MLB, favorendo sia i battitori destri che quelli sinistri.
Wrigley Field, Chicago: il secondo stadio più antico (1918) dopo il Fenway Park a Boston, è un impianto che davvero trasuda storia. Le caratteristiche principali sono il muretto ricoperto di foglie verdi che recinta il campo, ed il grande tabellone situato sull’esterno centro i cui numeri vengono ancora mossi manualmente; pensate che nessun battitore è mai riuscito a colpirlo con un fuoricampo! Prestate attenzione anche alla bandiera che viene issata a fine partita: una ‘flag” con la lettera W informa la città della vittoria dei Cubs, una con la lettera L segnala invece la sconfitta.
Profilo tecnico: classificato tra gli stadi neutrali, grazie alla direzione ed alla forza del vento (non per niente Chicago è soprannominata ‘wind city”) favorisce i battitori destri, mentre risulta spesso difficile battere fuoricampo per un mancino. Date sempre un’occhiata alle bandiere sul tabellone segnapunti, se le vedete girate verso la strada state certi che sarà una giornata dura per i lanciatori! Statisticamente si segnano meno punti della media (-0,42), mentre fuoricampo e media battuta non hanno variazioni di rilievo.
Non avendo lo spazio necessario per descrivere esteticamente anche gli altri stadi della N.L., limitiamoci allora nel suddividerli esclusivamente dal punto di vista tecnico; tra i favorevoli ai battitori troviamo: Enron Field di Houston (+1,58 punti, +0,60 fuori campo in media), Olympic Stadium di Montreal (+0,69 punti, +0,08 fuori campo), Miller Park di Milwaukee (+0,28 punti, +0,33 fuori campo), e l’ultimo arrivato Great American Ballpark di Cincinnati, aperto nel 2003; non abbiamo ancora la possibilità di monitorare le medie, ma da come è iniziata la stagione sembra che piovano fuoricampo con continuità. Tra quelli favorevoli ai lanciatori abbiamo invece: Qualcomn Stadium di San Diego (-1,65 punti, -0,38 fuori campo), Pro Player Stadium di Miami (-1,01 punti, -0,20 fuori campo), Shea Stadium di New York casa dei Mets, (-0,98 punti, -0,36 fuori campo). Neutrali dal punto di vista tecnico gli stadi di St.Louis, Philadelphia ed Atlanta.
Adesso possiamo fermare un attimo la corsa del nostro autobus, ci rivediamo la prossima settimana con il meglio degli stadi dell’American League, a presto!



Informazioni su Francesco Paolo Falanga 83 Articoli
Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

Commenta per primo

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.