Quella mazza maledetta….

La storia dello scandalo che ha colpito Sammy Sosa

Abitualmente in questa rubrica non mi occupo mai di fatti di cronaca in quanto questo compito viene svolto in maniera perfetta e tempestiva dai miei colleghi; ma quello che è successo alcuni giorni fa al fuoriclasse dei Chicago Cubs Sammy Sosa merita secondo me un ulteriore approfondimento.
Come tutti gli appassionati ormai sanno, Sosa durante una gara disputata al Wrigley Field contro i Tampa Bay Devil Rays battendo un singolo nel suo primo turno di battuta ha spezzato la mazza: il ricevitore di Tampa l’ha raccolta e, notando qualcosa di strano, l’ha consegnata all’arbitro di casa base McClelland, il quale dopo un attento esame non ha potuto far altro che espellere Sosa dalla partita: il motivo? All’interno della mazza vi era del sughero (cork). Quello di inserire del sughero all’interno di una mazza da baseball al posto del legno è un trucco abbastanza antico, ma chiaramente antisportivo. La mazza diventa più leggera permettendo uno swing più veloce ed efficace, consentendo alla pallina di viaggiare mediamente tra i 5 ed i 15 piedi più lontana. Il procedimento è semplice: si prende un trapano, si fa un foro partendo dalla testa della mazza penetrando in profondità per circa 15-20 centimetri con un diametro all’incirca di 2 centimetri; si fa uscire il legno frantumato e lo si sostituisce con pezzetti di sughero (i comunissimi tappi delle bottiglie per il vino) tagliati minuziosamente. Si aggiungono alcuni pezzetti di un materiale gommoso come quello delle palline magiche, e si maschera il tutto chiudendo il buco con pezzetti di legno e colla. Per avere un lavoro ancora migliore vengono utilizzate le mazze nere, perché una passata di vernice nasconde meglio le tracce. Ritornando a Sammy Sosa, la cosa che più mi sconvolge non è tanto l’uso di una mazza truccata (non è il primo e non sarà l’ultimo ad usarla), ma il fatto che sia stata utilizzata da un giocatore simbolo del movimento del baseball mondiale, idolo di grandi e bambini appassionati del nostro sport. Un giocatore ormai consacrato, non un ragazzino emergente che vuole farsi notare dalla stampa e dai tifosi od un giocatore ormai avviatosi verso la fine della carriera. Secondo un mortificato Sosa si è trattato solo di un banale errore, avrebbe cioè utilizzato una mazza che usa soltanto in allenamento, ma chiaramente i dubbi restano e resteranno per lungo tempo. Colpevole od innocente? Stampa e tifosi sono divisi, ma leggendo su internet alcuni commenti, due mi hanno lasciato riflettere molto: il primo è di un giocatore dei White Sox il quale fa notare che un battitore, chiunque esso sia, sceglie sempre con molta cura la mazza da utilizzare prima di un partita, e con l’esperienza capisce subito se una mazza è più leggera di quella normalmente utilizzata; il secondo commento invece, rilasciato dal manager Felipe Alou dei Giants, è più generico ma decisamente più inquietante, in quanto ha dichiarato di aver sentito più di una volta emettere dalle mazze un rumore sospetto al contatto con la pallina.
Il caso di Sosa, gravissimo dal punto di vista sportivo e morale, non è comunque un caso isolato: ripercorrendo brevemente la storia del baseball americano ci accorgiamo che ci sono stati altri episodi simili: nel 1974 il giocatore Nettles degli Yankees rompe la sua mazza contro Detroit facendo uscire sei palline di gomma compresse; Nettles fu sospeso per dieci gare. Nel 1987 Billy Hatcher, giocatore degli Astros, rompe la mazza contro i Cubs, scoprendo immediatamente un grosso quantitativo di sughero all’interno; anche lui subirà una sospensione di dieci gare. Nel 1994 Albert Belle, forte slugger di Cleveland, spezza la mazza contro i White Sox: l’arbitro si accorge che vi era del sughero all’interno e confisca la mazza nel suo spogliatoio. Prima che la partita termini, la mazza viene trafugata e sostituita con una convenzionale dal lanciatore di Cleveland Grimsley, ma l’arbitro Phillips si accorge dello scambio dal fatto che sulla mazza vi era scritto il nome di Paul Sorrento! Alla fine Belle fu sospeso per sette gare. Nel 1996 il giocatore Chris Sabo di Cincinnati rompe la sua mazza dalla quale escono palline di gomma, la sospensione fu di sette gare. Nel 1997 il giocatore Wilton Guerrero di Los Angeles battendo una palla rompe la sua mazza, ed invece di correre in prima base si preoccupa di raccoglierne i pezzi; notando questo strano comportamento l’arbitro si insospettisce scoprendo che la mazza era stata trattata con il sughero. Guerrero fu espulso dalla gara e sospeso per otto gare. E siamo giunti quindi al 2003 con l’episodio di Sammy Sosa, al quale vengono assegnati otto turni di squalifica, la cui decorrenza slitterà fino alla discussione del ricorso che Sammy ha presentato.
Come potete facilmente notare si tratta di giocatori, ad eccezione di Belle, sconosciuti o quasi, per cui il comportamento di truccare la mazza, ancorché censurabile, potrebbe avere una sua logica; ma per Sammy Sosa che logica ci può mai essere?
Vivendo in un paese dove il sospetto nello sport è purtroppo all’ordine del giorno (vedi calcio e ciclismo…), ho sempre considerato il baseball la mia isola felice, il luogo dove vince sempre e comunque il più forte, senza trucchi né inganni; caro Sammy, continuerò ad amare il baseball come sempre, ma non so se riuscirò a continuare ad amare te….

Informazioni su Francesco Paolo Falanga 83 Articoli
Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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