300 fuoricampo: Rodriguez nella storia

L'interbase dei Rangers è il più giovane a toccare questa quota

Qualcosa di storico è accaduto la scorsa notte all’Edison Field di Anaheim. Alex Rodriguez, a 27 anni e 249 giorni è diventato il più giovane giocatore nella storia del baseball a raggiungere quota 300 fuoricampo, quando nel quinto inning dell’incontro con gli Angels ha spedito oltre le recinzioni un lancio di Ramon Ortiz. A-Rod ha quindi battuto il record precedentemente detenuto da Jimmie Foxx, che superò la boa dei 300 con 79 giorni in più sulla carta d’identità. La partita, comunque, è stata vinta dai padroni di casa, gli Angels, che hanno usufruito degli homers di Troy Glaus, Brad Fullmer e Darin Erstad per il finale di 11-5. Per la cronaca, Rodriguez non dovrà sborsare cifre esorbitanti per recuperare la ‘mitica” pallina colpita, visto che il tifoso che l’aveva raccolta l’ha rilanciata in campo.

Ma nell’AMERICAN LEAGUE è accaduto anche altro. Ad esempio, un evento quasi storico è l’apertura della stagione con due vittorie per i Royals. Il fatto era avvenuto l’ultima volta quando il closer Mike Macdougal, che ha ottenuto la seconda salvezza consecutiva, aveva solo due anni. Decisivo per il 5-4 sui White Sox l’homer di Joe Randa nel settimo.
La vittoria esterna per 4-2 degli Indians sugli Orioles è la prima per il nuovo manager della tribù Eric Wedge, che deve ringraziare i punti battuti a casa da Ellis Burks e la solida prestazione sul monte del suo rookie Ricardo Rodriguez, che ha fatto sicuramente meglio dell’avversario Omar Daal, male al suo debutto con la maglia di Baltmore.
I Twins hanno vinto agilmente per 8-1 sui Tigers, che schieravano sul monte il ventenne Jeremy Bonderman, proiettato nel mondo dei grandi direttamente dal singolo A. Jaque Jones ha colpito un fuoricampo da due e il giovane partente di Alan Trammel ha concesso 9 valide e 6 punti in soli 4 innings di lavoro. I Tigers sono comunque riusciti a stabilire un record assoluto, facendo debuttare nella stessa partita ben 4 lanciatori. Tutto bene in casa Yankees, dove l’assenza di Jeter sembra per ora non pesare. La terza vittoria esterna contro Toronto ha avuto anzi come protagonista Erick Almonte, chiamato di tutta fretta dall’affiliata di Columbus per debuttare nelle majors da titolare. Debutto con i fiocchi, il suo, con tre punti battuti a casa e un homer. 9-7 il finale con vittoria per Mike Mussina che ha messo K otto avversari ma concesso 4 punti e 7 valide in sei riprese. Lo squadrone newyorkese non debuttava con un ‘cappotto” esterno dal lontano 1942.
I Red Sox hanno trovato in un fuoricampo da 3 punti di Jason Varitek la chiave per rimontare e vincere 7-5 contro i Devil Rays, che pure avevano colpito con 3 punti nella prima ripresa il plurivittorioso Derek Lowe, che poi ha chiuso la gara con 6 valide e cinque punti concessi.
Per finire, sono partiti davvero bene gli A’s del nuovo skipper Ken Macha, che dopo il 5-0 di gara 1 hanno bissato con un 8-3 il successo sui Mariners. Barry Zito ha lanciato per 6 solide riprese e l’MVP Miguel Tejada ha colpito un fuoricampo da tre punti. Impressionante il record del partente mancino di Oakland, che con quella di ieri è 21-1 nelle ultime 31 partenze sul campo amico.

Nella NATIONAL LEAGUE, si è sfiorata allo Shea Stadium un impresa che, combinata con quella di Rodriguez avrebbe reso questa notte di baseball indimenticabile. Sammy Sosa stava infatti già festeggiando il 500esimo homer della sua carriera, ma il guantone di Cliff Floyd gli ha tolto in extremis la soddisfazione. Lo stesso neo acquisto dei Mets ha colpito il fuoricampo giusto, regalando il successo per 4-1 ai suoi, con Al Leiter vincente in pedana. I Phillies, rivali nella division in cui sono forse favoriti, hanno superato 8-2 i Marlins con Randy Wolf arrivato al settimo inning con una sola valida concessa e con tutto l’apporto di cui abbisognava avuto dalle valide di Jim Thome, David Bell e Mike Lieberthal. Dice male invece ai Braves, usciti ancora sconfitti in casa con gli Expos. Zach Day, con l’aiuto di tre rilievi ha tenuto Atlanta a zero e trasformato in una sconfitta il pur buon debutto del partente avversario Horacio Ramirez, che ha pagato caro il fuoricampo concesso a Jose Vidro. 3-0 il finale per i canadesi.
Il nuovo stadio di Cincinnati appare ancora stregato per i Reds, sconfitti 7-4 dai Pirates, guidati in attacco da Kevin Young e Jason Kendall. Amichevoli e partite ufficiali che siano, al Great American Ball Park aspettano ancora la prima vittoria dei Griffey Jr. (fuoricampo per lui) e compagni. Ancora vittoriosi, invece, gli Astros, che hanno battuto 8-7 Colorado con una spettacolare rimonta e ben 5 punti segnati nel nono. All’Astrodome non accadeva da 11 anni. Gran parte della colpa ricade sul rilievo dei Rockies Jose Jimenez che, entrato sul 7-3, ha concesso sei valide prima di riuscire ad eliminare un battitore.
Se qualcuno avesse avuto dubbi sulle condizioni di forma del partente dei Cardinals Woody Williams, è stato ripagato da 7 riprese con solo 2 battute concesse. St.Louis, con 13 valide in attacco, ha così vinto 7-0 sui Brewers.
Stesso discorso potrebbe farsi per Kevin Brown, che si è mostrato quasi intoccabile al suo debutto stagionale, permettendo ai Dodgers di vincere 5-0 e aggiudicarsi la serie contro Arizona. I californiani, spettacolari in difesa, hanno poi visto Shawn Green esplosivo al piatto: per lui un 4 su 4 con un homer e un paio di doppi all’attivo. Perdente, al debutto con Arizona, Elmer Dessens. A gonfie vele anche i Giants, nonostante Barry Bonds sia ancora fermo ad un’unica valida stagionale, il fuoricampo della seconda gara. A battere ancora i Padres, questa volta per 5-3, ci ha pensato Marquis Grissom, che con un doppio a basi piene ha coronato un terzo inning in cui San Francisco ha segnato tutti i suoi punti. Vincente sul monte, nonostante qualche problemino di controllo, Damian Moss.

Informazioni su Emiliano Raccagni 119 Articoli
26 anni, collaboratore baseball Usa

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