Che livido, sulla mano!

Meglio cronista itinerante, piuttosto che giocatore stanziale…

Sono appena uscito da un campo da softball con un vistoso livido sul palmo della mano sinistra: coraggiosamente, ho cercato di difendere una considerevole legnata battuta con proditoria violenza verso la linea di foul che avevo, volutamente, lasciata scoperta. Sono andato ben giù sulle gambe ma..l'età ormai è quella che è, il rimbalzo mi ha battuto di un niente….e mi sono beccato la pallinata.
E' glorioso, però. E guai al primo giocatore che dice che i giornalisti “non sanno cosa vuol dire stare in campo”.
Anche i fotografi. Il nostro Old Man, soprannominato anche Erubiel Durazo, ovvero l'artista colpevole…pardon, autore di alcune pregevoli immagini di giocatori di basebal di schiena, che trovate qua e là sul sito, ha ottenuto il primo fuoriucampo della sua carriera. Voleva un profilo su softball.it, ma gli ho detto che deve accontentarsi di una citazione nel diario. Almeno fino a quando non azzecca una foto in cui si veda il viso del soggetto.

A proposito di giocatori: cosa spingerà un atleta che ha disputato le Olimpiadi e vinto scudetti e coppe a salire le scale di uno stadio per urlare ad un classificatore “come ti permetti di dare errore sulla mia battuta”? Sono misteri mica indifferenti, quelli che governano il comportamento umano.
A questo proposito, il mio celeberrimo amico degli sms ha ridotto la sua dotazione di telefoni cellulari da 3 a 2. “Uno però è deviato” ha tenuto a precisare l'altro giorno, non si sa mai che cominciassimo a preoccuparci tutti, di questa inaudita assenza.
Ha ridotto anche il numero di sms. E credo pure il numero di fidanzate.
Tutti dobbiamo ridurre qualcosa, in questo periodo. Visto che gli anni è impossibile, per giocare meglio a softball sarà il caso di cercare almeno di ridurre il peso.

Ho visto che sul nostro forum si sta scatenando la bagarre sui pronostici. Lo scorso anno mi ero sbilanciato con un 4-0 a favore di Rimini su Grosseto (azzeccato), avevo detto che Nettuno-Bologna appariva “molto equilibrata” (e fin qui tutto bene) e che comunque vedevo “favorita Bologna” (primo errore). Poi ho detto che la finale l'avrebbe vinta “di sicuro” il Rimini. Potete capire quanto ci sia andato vicino, quindi.
Comunque, quest'anno dico che vedremo una finale in cui ci sarà il Rimini, che mi pare nettamente favorito sul Grosseto. Amici maremmani, potete dormire quindi sonni tranquilli. E ci vediamo a Rimini venerdì sera.
Su Nettuno-Bologna, non mi pronuncio. Per ora.

Itinerato ho itinerato, ultimamente.
Come potrete immaginare, martedì e mercoledì ero in quel di Roma, dove si presentavano i play off…o meglio, secondo l'opinione comune è dove si giocava Roma-Real Madrid.
Io sarei anche andato a vederla, ma i vertici federali mi hanno obbligato ad una cena di lavoro (e il primo che mi dice che sono ingrassato, peste lo colga…) alla quale si è sviluppata una discussione talmente pacata che l'oste ci ha invitati con un cenno della mano a fare meno rumore. Ci avrà presi per parlamentari, come minimo, visto l'attuale livello.
La discussione si è spostata all'esterno, dove un tizio ha dovuto alla fine affacciarsi al balcone per dire: “Scusate, ma qui la gente ci abita”. Oh, ma noi parlavamo di baseball, mica sciocchezze, buon uomo.

Mi fa piacere che il palazzone di viale Tiziano stia tornando ad essere il centro del baseball italiano. E' giusto così, anche se da casa mia al precedente centro delle operazioni potevo andare a piedi e adesso mi serve l'Eurostar (che, detto tra noi, costa mica da ridere…).

Il baseball italiano, già: che fine farà?
Lo ammetto, sono ottimista. Anche perchè il baseball non lo sa, ma il nostro sport viene preso ad esempio nelle riunioni tra “chi conta” dello sport italiano.
Con tutte queste difficoltà dicono “quelli” mandano in giro le nazionali 3 volte in America, 2 in Canada, una in Repubblica Ceca e a novembre vanno a Cuba. Come faranno?.
Con il “duro lavoro e l'aiuto di Dio”, risponderebbe un personaggio interpretato da Kevin Costner in un film sul baseball.
Ma quelli sono, appunto, film. Questa è la vita reale.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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