Fate il ponte, vi prego

In coda a Villa San Giovanni grazie alle 'partenze intelligenti'

Oggi entro nel quarto decennio della mia vita. Cioè, compio 39 anni.

Ringrazio Mimmo e Pino (che forse sono la stessa persona, a giudicare da come si esprimono in italiacano) per glia uguri che, sono sicuro, mi vogliono formulare.
Una delegazione azzurra (non facciamo nomi: 2 giocatori, un fisioterapista, un tecnico e un dirigente) mi ha a tal proposito estorto una bottiglia di spumante. E meno male, a questo punto, che la cantina del nostro Hotel è tra le meno fornite di tutta l'Europa meridionale, perchè loro avevano ordinato dello champagne 'Veuve Cliquot'.

Ieri, di ritorno da Reggio Calabria dopo una partita della nazionale della quale ho dimenticato l'ottavo inning, ci siamo bevuti una bella ora di coda a Villa San Giovanni, sede dell'imbarco dal 'Continente' alla Sicilia.
Ricordo l'abbecedario (termine sensazionale, inventato da Collodi e non da me) che studiavo come remigino (altro termine sensazionale) all'inizio degli anni '70 (che ormai 'vedo' gli 'anta l'ho già confessato…) recitare che “è in programma un ambizioso progetto di costruzione di un manufatto che colleghi la Sicilia al Continente”.
Ora, che speranza avesse l'autore del libro che io a 8 anni capissi il termine 'manufatto' non lo so, mi rendo conto che 'ponte' avrebbe chiarito a sufficienza il concetto, ma il punto è: lo sapete che da allora sono passati 30 anni? E sto ponte, lo facciamo o no? E soprattutto, italiani, la smettete di rientrare dalle ferie all'una di notte TUTTI ASSIEME, che poi vi trovate in coda ed è doppiamente da poco furbi, non dormire e ritrovarsi in coda?

Trovo che Aldo Notari sia un fenomeno.
Capisco che la mia vista lo innervosisca, ma per dichiarare che: “Il fatto che in Italia non ci sia un settore giovanile, non è un mio problema” ci vuole un certo coraggio.
Soprattutto alla luce del fatto che il Presidente di Tutte le Federazioni è stato mio zio Adriano, dal 1984 al 2000.

Devo dire la verità, ho un certo terrore ad andare sul forum alla sezione 'nazionale universitaria' e non mi sono ancora attentato a scrivere un pezzo di consuntivo sulla partecipazione azzurra a questa manifestazione. Devo meditare, devo. Perchè non sono troppo sicuro di come devo giudicare certe cose che ho visto.
Una cosa posso comunque dire con una certa sicurezza: la mia carriera si è interrotta troppo presto. Parlo di quella di giocatore, naturalmente.

Cantava un mio idolo negli anni '80 “the long hot summer just passed me by” (tipo: mi sono appena lasciato alle spalle questa lunga estate calda). In effetti, l'estate forse non è più così calda (così mi dicono le cronache 'dal continente') e non me la sono nemmeno lasciata alle spalle, ma ormai incombe la ripresa della 'vita di tutti i giorni'. Ad esempio, venerdì sono a Bologna per 'telecronizzare' (una volta Adriano De Zan l'ha detto veramente) la sfida tra Fortitudo e Anzio. Bel modo di passare il ferragosto, direte voi. Ma a 39 anni, cosa mi resta?

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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