Colavita Anzio, soddisfatti alla meta

Morville: ‘Ma per la salvezza dovremo lottare fino al termine”

Soddisfatti alla meta. E’ la ‘linea” del Colavita Anzio in questo periodo di sosta del campionato. Uno stop che viene visto in una duplice ottica.
Da una parte consente di recuperare qualche ‘acciacco” –il riacutizzarsi dell’infortunio a Tavarez, le condizioni muscolari di Ricci e Scorziello– e di ricaricare le pile nel box di battuta per alcuni che nelle ultime gare non hanno reso al meglio. Dall’altra parte, però, si interrompe una corsa che pare ormai lanciata verso la salvezza.
Le due vittorie contro il Codogno hanno messo i biancazzurri a una buona distanza di sicurezza dalla zona ‘calda”, anche se alla ripresa ci saranno da affrontare in successione Bologna, Parma e Rimini.
Rispetto alla scorsa stagione, comunque, l’obiettivo della permanenza in A/1 sembra molto più vicino e dopotutto la squadra –partita con l’ambizione di una stagione tranquilla– è stata letteralmente trasformata da Santiago, Ventura e Marianucci che si sono subito inseriti unendosi a Sangilbert, Ramon Tavarez e un Richetti che cresce settimana dopo settimana.
Un mix ben riuscito -dopo la rinuncia a Manuel Tavarez e l’abbandono di Cuervo– con giocatori italiani che sono ormai ‘colonne” dell’Anzio, da De Rossi a Ricci, da Faccendini a Lauri fino a Enzo Sanna.
Una stagione che dopo la vittoria in avvio contro Grosseto sembrava mettersi subito sulla via giusta, che ha vissuto invece il suo momento più buio tra la gara ormai vinta e ‘buttata” nel derby col Nettuno e la trasferta a Codogno – e che poi pian piano è stata raddrizzata.
Soddisfazione finora, insomma, ma guai a parlare al ‘Reatini” di obiettivo raggiunto.
Siamo soddisfatti, è inutile negarlo –ha detto il manager, Carlo Morville– anzi penso che se all’inizio avessimo avuto subito questa squadra potevamo non dico lottare per i play-off ma essere in una zona di classifica più tranquilla. Dovremo invece giocarcela fino all’ultimo”. Parliamo dell’avvio di stagione, allora…
Eravamo meno completi, Cuervo è andato via, Tavarez si è fatto male, nel derby oltre a perdere abbiamo subito diversi infortuni, siamo andati a Codogno praticamente contati. Poi abbiamo cominciato a risalire la china, le due vittorie contro il Parma ci hanno fatto capire che siamo una squadra più che competitiva e che possiamo giocarcela in tutti e tre gli incontri. L’arrivo di Santiago, Ventura e Marianucci in questo è stato determinante”.
Per il manager anziate la sorpresa della stagione, però…
E’ il Modena. Hanno allestito una buona squadra, meritano la posizione di classifica che hanno”.
E i play off?
Bologna sta dimostrando il suo valore, per il resto si sapeva alla vigilia che avrebbero lottato queste squadre con Grosseto e Parma leggermente dietro. Se devo esprimere un giudizio penso però che i maremmani abbiano qualche possibilità in più di accedere alla fase finale”.
E i giocatori?
Mi hanno molto impressionato Bautista del Parma, completo sia in difesa che in battuta, Antigua della Fiorentina che è un ottimo catcher, Ametler e Casimiro del Paternò per il rendimento nel box”.
Salvezza, ne parliamo?
Certo. Guai pensare che ce l’abbiamo fatta, sarebbe un suicidio. Dovremo lottare fino in fondo, lo ripeto, non sentirci fuori fino a quando non avremo la matematica certezza della permanenza in A/1. Se guardiamo la classifica adesso siamo favoriti ma può sempre succedere di tutto. Alla ripresa –ha concluso Morville– avremo tre scontri con grandi squadre, se riuscissimo a vincere un incontro con ciascuna allora mi sbilancerei dicendo che è fatta ma ora è meglio restare con i piedi per terra”.

Informazioni su Giovanni Del Giaccio 211 Articoli
Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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