Clamoroso: l'All-Star Game finisce…in pareggio!

Dopo 11 inning, finiti i lanciatori disponibili, i due manager decidono di terminare la gara sul 7-7

La serata delle Stelle di Milwaukee si è aperta nel modo più suggestivo, e si è chiusa nella maniera più anomala, dopo una partita molto competitiva e in cui, a differenza di quanto di solito succede negli All-Star Game, gli attacchi si sono resi progressivamente più pericolosi col procedere della partita, fino alle sterili riprese supplementari. La cerimonia d’apertura, veramente ‘da pelle d’oca”, è durata quasi mezz’ora, durante la quale sono stati mostrati sul tabellone di Miller Park, in rapida successione, quelli che sono considerati i 30 momenti migliori della storia del baseball, alcuni dei quali rivissuti sul campo di casa dei Brewers con i protagonisti.
Poi, al termine della altrettanto lunga presentazione degli All-Stars, finalmente la gara prende il via. Curt Schilling mostra subito ai battitori della AMERICAN LEAGUE che la sua veloce non è per nulla facile da colpire, e ottiene due strikeout nelle sue 2 riprese, concedendo solo una valida a Manny Ramirez; dall’altra parte, dalla prima ripresa, il partente della AL Derek Lowe lavora di fino, cambiando velocità, e quando nel box si presenta Barry Bonds viene salvato da una giocata splendida di Torii Hunter, che vola oltre il muro all’esterno centro e riporta in campo una pallina destinata a finire oltre la recinzione. La NATIONAL LEAGUE si porta però presto in vantaggio 1-0; Sammy Sosa apre il secondo inning con un singolo, ma viene eliminato in terza da Ramirez sul singolo di Vladimir Guerriero, che dopo un balk chiamato a Lowe attraversa il piatto sulla rimbalzante di Mike Piazza.
Nel terzo il manager della NL Bob Brenly manda sul monte Mike Williams, che sfrutta il suo duro slider per ottenere 2 strikeout, prima di essere aiutato da una bella difesa in tuffo del seconda base Josè Vidro sulla battuta di Ichiro Suzuki. La prestazione difensiva della AL è decisamente meno buona, e nella seconda parte della ripresa, con Roy Halladay sul monte, prima Alfonso Soriano manca la pallina battuta da Jimmy Rollins, poi una indecisione di Jason Giambi non permette alla AL di girare un doppio gioco; la squadra di Joe Torre paga le imprecisioni difensive quando Todd Helton porta a casa Rollins con un singolo, e subito dopo Barry Bonds trasforma il punteggio in 4-0 con un fuoricampo da due punti.
La AL accorcia presto le distanze: nel quarto inning, dopo aver ottenuto 2 eliminazioni, Odalis Perez concede un singolo a Giambi, che avanza su lancio pazzo e segna sulla battuta di Ramirez, mentre nel quinto Soriano spedisce oltre la recinzione una veloce di Eric Gagne, portando il punteggio sul 4-2. Nel frattempo, in pedana per la AL, Mark Buehrle esce senza problemi dalla quarta ripresa, ma poi concede il punto del 5-2 nel sesto, sul singolo di Rollins, che segna sul doppio di Damian Miller, con la pallina che colpisce la cima del muro di recinzione.
Pur avendo lanciato ieri per gli Athletics, Barry Zito onora la sua presenza eliminando un battitore nel sesto; nella stessa ripresa, per la NL Trevor Hoffman concede un doppio, presagio di sventura per la squadra di Brenly e nel settimo, infatti, con Mike Remlinger e Byung-Hyun Kim in pedana, la AL segna 4 volte. Johnny Damon apre con un singolo interno, ruba la seconda e va a punto sulla rimbalzante di Garret Anderson, poi Winn ottiene una base ball e viene spinto a casa dal singolo di Tony Batista; infine, due punti entrano sul doppio di Paul Konerko.
La situazione si ribalta ancora una volta nella seconda parte dell’inning, quando Mike Lowell e Miller, autore di un altro doppio, vengono portati a casa dal singolo con 2 out di Lance Berkman, su lancio di Kazuhiro Sasaki; con due uomini in base Shawn Green sfiora il fuoricampo, ma la sua battuta finisce di poco in foul, e l’inning si chiude sul 7-6.
La AL pareggia il conto nell’ottavo, grazie al potente triplo di Omar Vizquel, che manda a segno Robert Fick; Robb Nen, nuovo pitcher della NL, non concede altri punti pur trovandosi con Vizquel in terza e un eliminato, poi Ugueth Urbina, John Smoltz e Mariano Rivera tenendo a secco i due attacchi nelle finali riprese regolamentari, mandano la gara agli extra-inning.
Esauriti i rilievi, i due manager sono costretti a mettere in campo altri partenti, e nel decimo, mentre Vicente Padilla tiene bene a bada le mazze della AL, Freddy Garcia elimina il giocatore locale Josè Hernandez, che con Shawn Green in seconda aveva la possibilità di diventare l’eroe di giornata. A metà dell'undicesimo inning, poi, la svolta: il commissioner Bud Selig, Torre e Brenly hanno una lunga discussione, e decidono che la partita finirà in parità se la NL non segnerà punti nel suo undicesimo attacco. Tra i fischi del pubblico, non certo contento della possibilità di tornare a casa senza che la gara finisca con un vincitore, Garcia concede un singolo a Mike Lowell, che arriva in seconda su lancio pazzo, ma la partita termina con lo strikeout di Benito Santiago.
Per la seconda volta nella storia del baseball, un’All-Star Game finisce in parità; una decisione sicuramente destinata a scatenare polemiche in uno sport che di problemi sembra averne già fin troppi. Tuttavia, non si può negare che la scelta di terminare la gara in pareggio sia dovuta a motivi pratici, visto che le due squadre avevano effettivamente entrambe esaurito i lanciatori.
I due manager hanno anche deciso di non nominare nessun MVP della gara, non assegnando il trofeo che sarebbe stato per la prima volta dedicato a Ted Williams

AMERICAN LEAGUE 0 0 0 1 1 0 4 1 0 0 0 = 7
NATIONAL LEAGUE 0 1 3 0 1 0 2 0 0 0 0 = 7

Note: battute valide AL 12 NL 13, errori AL 0 NL 0, fuoricampo Soriano (AL, da un punto nel quinto), Bonds (NL, da due punti nel terzo)

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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