Carr, dalle Grandi Leghe all'Italia

Abbiamo incontrato l'esterno centro del Rimini: nessuna nostalgia e tanta voglia di far bene

Quando gli chiedo di fare le 2 chiacchiere di prammatica, Chuck Carr è ancora convinto che, al di fuori della gente in divisa, non troverà nessuno o quasi capace di parlare la sua lingua.
Lo posso capire perfettamente: come me, è reduce da una esperienza a Taiwan.

Nato nel 1968, Chuck Carr ha esordito in Grande Lega nel 1990 con i Mets e a New York ha disputato anche la stagione successiva. Ha poi giocato nel '92 per i Cardinals.
Il vertice della sua carriera è stato nelle stagioni 1993, 1994, 1995. Con i Marlins ha disputato sempre più di 100 partite.
Poi è iniziata la sua fase discendente. Nel 1996 ha giocato per i Brewers e nel 1997 ha diviso la stagione tra Milwaukee e gli Astros, prima di iniziare a sgomitare nei campionati stranieri.
In Major la sua media vita è di 254.

Chuck, come mai l'Italia? Mi è arrivata un'offerta interessante e l'Italia è un paese molto più stimolante dal punto di vista culturale di altri dove ho giocato.
Certo, il livello al quale eri abituato è diverso… Beh…diverso…lo hai detto tu. Diverso è la parola giusta.
Diverso in che modo? Diverso, perchè io ho fatto parecchie stagioni nella 'National League' e sono abituato ad un baseball più consistente. D'altra parte, il livello delle Major Leagues americane è in assoluto il più alto, senza che nessun altro campionato ci si possa nemmeno avvicinare.

A tal proposito, a che livello metteresti il baseball italiano, paragonandolo agli altri scalini del professionismo che hai salito? Non posso dirmi ancora molto convinto del giudizio, ho visto giocare solo la nostra squadra e il Firenze, che mi dicono venire da un livello inferiore. Però, anche alla luce del fatto che molti degli americani vengono dal College, credo che sia a quel livello, College di Prima Divisione.
I tuoi obbiettivi? I miei obbiettivi sono i soliti di sempre: giocare al massimo, giocare duro e dare un contributo fattivo alla mia squadra. Compirò 34 anni ma mi sento in condizione, penso di poter essere utile al Rimini.
Tu giochi in una squadra che non fa del suo motto 'l'importante è partecipare', lo sai? Ovvio. Giochiamo per vincere, sia noi che gli altri e credo che ci aspetti una bella stagione, stimolante e spero divertente.
Cosa ti è mancato alla prima giornata? Mah, diciamo che spero che andando avanti la stagione mi piacerebbe avere più pubblico. Ma sarà compito nostro far appassionare i tifosi.
Con prese come la tua di venerdì sera all'esterno centro, il pubblico avrà una ragione per venire…Quella presa…io sono arrivato bene sulla palla e a quel punto non mi restava che prenderla.
Quando commentate da fuori, dovete però dar credito anche a chi nell'azione potrebbe non essere coinvolto direttamente. Il nostro esterno destro, ad esempio, mi ha aiutato a sapere esattamente dov'era la recinzione e il mio lavoro è stato di parecchio facilitato
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Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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