Faraone: “Il bilancio è positivo”

Esaminiamo nei dettagli la trasferta in Florida con il manager azzurro

Il bilancio è positivo risponde a mia domanda precisa il manager della nazionale Giampiero Faraone.
Mi aspettavo che lo fosse, sinceramente. Sapevo che i ragazzi avrebbero dimostrato entusiasmo per una iniziativa di questo genere.
Anche da un punto di vista strettamente tecnico parliamo di ‘bilancio positivo’? Direi proprio di sì. Siamo migliorati molto dalla prima alla terza amichevole, segno che il lavoro fatto ha pagato. Come dicevamo ad inizio settimana, per molti dei nostri si trattava della prima uscita e alcuni di loro non giocavano partite da 7 mesi.
Oltretutto, non avevate di fronte avversari arrendevoli: Certamente no. Per i ragazzi dei Mets si trattava di test importanti. Non tutti verranno assegnati ad una squadra, quindi si giocavano il posto anche in quelle partite. Il fatto stesso che il loro manager Howard Johnson sia stato sorpreso dal valore di alcuni di noi mi soddisfa.
C’è anche un’altra considerazione dei coach americani che mi pare notevole. Bob Ojeda ha detto ‘si vede che questi ragazzi sono orgogliosi di aver scritto ITALIA sul petto’? Sono molto felice che lo abbia notato. Da parte mia, avevo visto che il discorso fatto dal presidente prima della partenza aveva toccato i ragazzi, che sono consapevoli dell’importanza che questo momento ha per il baseball italiano. Io alla squadra ho detto che i nostri risultati possono aiutare la Federazione a risollevare l’intero movimento.

Ovviamente questa era una nazionale sperimentale. Si può dire però che la base del gruppo era in Florida? Mah, prima di parlare di gruppo voglio vedere i giocatori in campionato. A seconda delle indicazioni che riceverò magari convocherò gente che non era in Florida e si è messa in luce. Qualcun altro magari lo avrei voluto convocare ma non è potuto venire. Le indicazioni del campionato saranno importanti.
Sarai un manager itinerante? Certamente girerò, anche se tra Nettuno e Anzio, in teoria, avrei la possibilità di vedere tutte le squadre 2 volte.
Quando avrai occasione di radunare di nuovo la squadra? Dobbiamo valutare assieme al presidente cosa possiamo fare. Comunque, qualche raduno è importante farlo, appunto per fare gruppo.
E per dare alla squadra la giusta mentalità: Io sono convinto che il baseball sia uno sport che si adatta perfettamente al modo di pensare degli italiani. Il nostro problema è che abbiamo poca scelta. Visto che comunque otteniamo risultati discreti, sono convinto che se riuscissimo a portare più atleti dotati al baseball saremmo al livello dei grandi.

Parlando della squadra settore per settore, mi pare che la pattuglia degli interni sia la più completa: Gli interni che tengo sotto osservazione non erano tutti qui. Sì, siamo abbastanza a posto.
Parlando di ruoli scoperti, invece? Non credo di rivelare un segreto se dico che siamo abbastanza carenti in questo ruolo e che per competere ad alto livello dobbiamo rafforzarci un po’.
Io trovo anche che la squadra non sia in grado di mettere molta pressione sulle basi: Hai citato l’altro grande difetto del nostro baseball. Oltre a non avere i classici lanciatori da 90 miglia all’ora, ci mancano anche i corridori veloci.
Cosa che fa a pugni con il tuo concetto di baseball: A me piace giocare aggressivo, ma sono anche dell’idea che il manager si deve adattare ai giocatori che ha a disposizione.
Concludiamo l’esame dei punti deboli. Non hai un quarto in battuta, un bel bomber alla Castelli o alla Bianchi: In effetti non ce ne sono in giro. Non posso che sperare che il campionato ci faccia qualche bella sorpresa.

Parliamo di te. Dopo tanto successo a Nettuno, la nazionale rischia di essere una delusione: Non posso certo aspettarmi di vincere quello che ho vinto a Nettuno, ma la mia base di partenza è proprio il lavoro fatto con la mia squadra di club. E poi mi piacciono le sfide.
Senza contare che sei stato nominato quasi a furor di popolo…Questa è naturalmente una cosa che mi ha fatto molto piacere. Essere apprezzati è sempre bello.
Come ti sei trovato con lo staff? Magnificamente. Conoscevo tutti i miei coach, anche se non avevo lavorato con nessuno di loro nei ruoli che avevamo durante questa trasferta.
La nazionale Universitaria e quella Probabili Olimpici rappresentano per te un serbatoio? Ovviamente ci sono giocatori che possono far parte di 2 squadre. Ci sono ragazzi che erano in Florida e che saranno nella Universitaria, perché regolarmente iscritti a qualche Ateneo. E credo che alcuni dell’Universitaria potranno far parte della mia nazionale.
Hai già parlato con Massellucci della spedizione della P.O. a Fort Lauderdale? Solo sommariamente, ma avremo occasione per sentirci.

L’unico appuntamento della stagione è la Coppa Intercontinentale di novembre a Cuba. Ci andrà una squadra tipo oppure opterai per una sperimentale? Non dobbiamo fare risultato a tutti i costi. Quindi sono convinto che la Coppa Intercontinentale sia un’ottima occasione per fare qualche esperimento mirato.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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