Tra passato e presente

Toccante incontro con la comunita' italo americana. E riflessioni sul mondo, l'universo e tutto il resto….

E' ufficiale: la mia proposta di passare la giornata libera di domenica al mare è stata accolta. Un po' scettici sono apparsi i nettunesi, che protestavano come loro al mare ci siano 365 giorni all'anno. Ma con tutto il rispetto per i luoghi della mia infanzia, le spiagge bianche e tropicali della Florida sono un'altra cosa.

Davanti a me una squadra di Singolo A “short season” dei Mets ne affronta una dei Dodgers. Gara informale, sia chiaro. L'arbitro è uno dei coach e si è sistemato dietro la pedana di lancio, come si faceva quando si giocava nella 'pietraia' che oggi è piazzale Salvo D'Acquisto a Parma. Pieno centro, con tanto di fontanella dell'acqua e statua di Padre Pio. Allora, e non sono passati nemmeno troppi anni, era uno spiazzo pieno di sassi. Noi lo utilizzavamo per giocare a baseball e ricordo che il momento di gloria maggiore fu quando Daniel Miele e Ron Coffman si fermarono a guardarci.
Era il 1977. Non moltissimo tempo fa, ma neanche poco.

Ad esempio, l'oggetto del desiderio del mio ormai celebre amico aveva un anno scarso, se non mi sbaglio.
Se volete saperlo, sì lei fa parte della tipologia femminile 'pericolosa' di cui vi parlavo ieri. Caratteristiche “tecniche”? Molto carina. E capace di farvi credere che è interessata proprio a voi. E' questo il problema con le belle ragazze, che a qualsiasi uomo si interessino (e per qualsiasi motivo) ottengono attenzione. Sta poi all'uomo in questione mantenere il sangue freddo sufficiente per capire di che tipo di interesse si tratti. In ogni caso, l'esperienza rimarrà nella memoria. Se capite quel che intendo dire.

Sal Varriale, che è il vero e proprio fulcro della spedizione, ci ha portati a vedere giocare suo nipote. Bobby Standish, se non ho capito male, gioca in una High School della zona di New York ed è qui per il cosiddetto “Spring Break”, in sostanza le vacanze di Pasqua. Pur non molto soddisfatto dal cognome anglosassone, Sal sembrava compiaciuto all'idea che qualcuno potrebbe seguire le sue orme. Ragazzone, il suo nipotino. A 17 anni sarà già 1 metro e 90. Visto che il passaporto italiano, da parte di mamma, non appare in discussione, magari lo vediamo in Italia tra qualche anno.

Ieri sera siamo stati ospiti della “Loggia” dei Sons of Italy di Stuart. Momenti importanti, a cominciare dal viaggio. Il nostro autista, che è un clone di Alberto Castagna (“dopo la malattia”, come puntualizza il medico azzurro Schiavottiello) si è clamorosamente perso e ha cercato di rimediare chiedendo a me dove dovevamo andare. Io, che ero impacchettato tra il fisioterapista Canali e un sedile, gli ho risposto anche moderatamente male.
Alla loggia ci aspettavano. Curiosamente, hanno fatto coincidere la nostra venuta con una serata che si chiama “fish fry”, ovvero “del pesce fritto”. Il pesce lo abbiamo mangiato anche noi, ma non era fritto, per la cronaca.
All'ingresso della comitiva, si è scatenato un applauso spontaneo abbastanza commovente. L'età media dei presenti, lo devo confessare, non è che fosse bassissima. Una signora mi si è avvicinata e mi ha spiegato che lei è nata in Italia ma è partita a 3 anni. “Adesso ne ho 82…anzi, 92…sono la più vecchia, qui”.
Ci ho pensato e poi me ne sono uscito con un ordinario: “Mai tornata in Italia?”.
La signora ha detto di no. Poi, per la mia sorpresa, se ne è uscita con un: “Bellissima, l'Italia. Ci sono stata 3 volte”. Uhm.
Un altro signore si è avvicinato alla zona dei nettunesi, nella quale ero inserito in quanto “oriundo”, per soddisfare la curiosità su come mai Nettuno sia denominata 'La città del baseball'. Gli ho spiegato dello sbarco e tutto, prima di apprendere che dello sbarco faceva parte anche lui. “Sono stato a Nettuno 134 giorni durante la guerra”.
Evidentemente, non si era accorto che i suoi commilitoni avevano portato mazze e palline.
La storia che mi ha raccontato dopo mi ha decisamente depresso. Amici che a Nettuno furono uccisi e che lì sono sepolti.
“Prima di morire, mi piacerebbe andare sulla loro tomba”.
La frase mi ha aiutato a trovare meno patetico il finale di 'Salvate il soldato Ryan'.

Il fuso orario si sta rivelando un osso durissimo da superare. Ieri sera alle 9 mi si chiudevano gli occhi. Ho provato con 2 differenti partite di baseball. Il derby delle Università tra Florida State e Miami e i professionisti di Mets contro Braves. Niente da fare, mi sono sorpreso a russare sommesso. E ho considerato la giornata finita.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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