La strada per il 2003 parte dalla Florida

Giampiero Faraone, manager degli azzurri, ci dice la sua alla vigilia della partenza per lo stage con i Mets

La nazionale che nel 2003, al campionato Europeo, si giocherà la qualificazione alle Olimpiadi, nasce da qui. Dalla fase di preparazione in Florida che la formazione azzurra, guidata da Giampiero Faraone, affronterà dal 2 al 13 aprile. ‘E’ necessario creare un gruppo, ed è questa al momento attuale la cosa più importante – ha dichiarato Faraone – lo stesso gruppo che poi tra un anno si contenderà l’ingresso ad Atene. E’ un lavoro mirato alla prossima stagione, questo è certo, visto che quest’anno non ci sono appuntamenti di rilievo per le nazionali. Comunque, al di là di tutto, è uno stage che almeno dal mio punto di vista mi fornirà delle utili indicazioni”. Ventidue convocati, qualche sorpresa e qualche ritorno. ‘Ci sono dei giovani che voglio visionare da vicino, perché ripeto, si tratta di un lavoro in prospettiva”. Come era avvenuto per la precedente gestione Davenport, anche in questa nazionale, la primissima di Faraone, c’è anche qualche defezione. ‘Si, qualche giocatore che avevo chiamato ha avuto dei problemi legati al lavoro. Più che comprensibile, dato che c’è già il campionato che è praticamente alle porte, ed in fondo si tratta solamente di una fase di preparazione e non di un appuntamento ufficiale. In effetti questo è solamente un embrione dell’Italia che vedremo al prossimo europeo”. Che tipo di lavoro svolgerete, una volta in Florida? ‘Sicuramente non si forzerà molto, la stagione non è ancora nemmeno cominciata e parimenti anche i giocatori non sono al massimo della forma. Inutile rischiare qualche malaugurato infortunio. Allenamenti, sedute tecniche specifiche, e per testare i progressi disputeremo due o tre amichevoli”. Un lavoro che sin da adesso si preannuncia orientato alla qualità.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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