Chi se ne frega del baseball, se i casini costano 8000 euro

C’erano state quelle su Paternò. Fiorentina, Codogno – non necessariamente nell’ordine – adesso quelle su Caserta. L’argomento è la possibile rinuncia di qualche squadra al campionato di serie A1 baseball. Voci… al momento.Intanto, per quel

C’erano state quelle su Paternò. Fiorentina, Codogno – non necessariamente nell’ordine – adesso quelle su Caserta. L’argomento è la possibile rinuncia di qualche squadra al campionato di serie A1 baseball. Voci… al momento.
Intanto, per quel poco che vale la mia personale esperienza di 25 anni di baseball da commentatore, un conto sono le chiacchiere che circolano a novembre, un conto sono quelle che girano quando siamo a meno di un mese dall’inizio del campionato. Di questi tempi qualcosa c’è il rischio che ci sia, di verosimile se non di vero: soprattutto quando, parlando con il Presidente Federale, si sente accennare (se pur per vie traverse e parlando d’altro) che magari potrebbe pure succedere di trovarsi ad aver a che fare con un massimo torneo a nove squadre. E se arrivano indiscrezioni che danno già un’altra squadra iscritta al posto dei campani al massimo campionato.
Io, al momento almeno, spero nel Caserta, che prima smentisce tutto e poi non si trova più.
Spero, perchè comunque sarebbe un colpo, anche se la disponibilità del Modena eviterebbe di scoprire che il baseball è capace di proporre un campionato non zoppo solo per un attimo.
Tuttavia mi preme buttar lì una considerazione: per iscriversi al campionato di serie A1 baseball nell’anno 2002 erano richiesti la bellezza di 258 euro (o euri?) di iscrizione! Più una cauzione di 7.747 euri (o euro che è la stessa cosa). Convertitore alla mano: spese 499.558 di vecchie lire (arrotondate), più deposito a tutela di 15.000.283 lirette dell’anno scorso. Della serie comunque mi iscrivo, e chi se ne frega!
La rinuncia a una partita di campionato costa poco più della metà di un ‘no” a tutta la stagione. La tassa gara per una (dicesi UNA!) partita comporta un esborso quasi doppio del costo dell’iscrizione a tutto l’ambaradan, teoricamente comprensivo di Coppa Italia. E non parliamo del rapporto fra queste voci in uscita e quelle relative ad ingaggi di oriundi e ‘barra” o stranieri.
Volete scommettere che se le cifre fossero un attimino più congrue già su chi si mette in lista ci sarebbero in partenza meno dubbi.
Ma soprattutto non credete che se ci fosse una qualche centinaia di migliaia di euro in gioco di deposito (o fideiussione che dir si voglia) – lì fermo ma tuo se alla fine non combini casini, con il tutto magari incamerabile per gradi (tipo se poi rinunci subito li riavrai quasi tutti, più vai avanti più li vedi col binocolo) – i dubbi che dovessero sorgere sarebbero molto più semplici da scoprire anche in via ufficiale?

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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