Idolo delle folle

L'esperienza piu' curiosa della mia vita non poteva che succedere come inviato di baseball.it a Taiwan

Vi e' mai capitato che una donna vi abbia definito l'uomo piu' bello che aveva mai visto? Beh, a me si' ieri. Anzi, ad essere precisi erano 4 o 5, le donne.
Non sono impazzito. E neanche sto delirando per aver mangiato alle bancarelle. O meglio, quello l'ho fatto, ma ne parliamo dopo.
Ieri ero sul campo di Kaohsiung che facevo una rimpatriata 'alla parmigiana' con Claudio Corradi e Seth La Fera, quando ho notato che le hostess in servizio alla sala stampa mi guardavano e ridevano. Corradi ha detto: “Guarda che ti stanno chiamando”. Al che sono rientrato per vedere cosa volevano. Una ragazzina timida mi si e' rivolta: “Dobbiamo dirti una cosa” e io allora l'ho invitata ad esprimersi. “No” ha detto arrossendo “Non ho il coraggio”.
La situazione stava diventando abbastanza kafkiana, per cui ho forzato i tempi e le ho intimato di dirmi cosa voleva, oppure sarei tornato in campo: “Pensiamo che sei molto bello”. Ha detto la ragazza. Poi si e' rivolta ad una sua amica ed entrambe si sono spanciate dal ridere. Quindi l'amica ha aggiunto: “Sei l'uomo piu' bello che abbiamo mai visto”.
Ho pensato che se facessero il concorso di Mister Cina potrei vincere a mani basse, ma che forse ci sarebbero le stesse polemiche suscitata dall'elezione di Denny Mendez a Miss Italia. Intervisterebbero la Parietti, al riguardo. Che magari non mi troverebbe l'uomo piu' bello che ha mai visto, ma certo ammetterebbe che sono meglio sia di Oppini che di Bonaga, anche se con Cristopher Lambert perdo su tutta la linea.
Oh, ragazze, ma siete scoppiate? Lo volevo dire, ma alla fine perche' sfuggire a questo momento di gloria? Cosi' ho proposto di fare una foto tutti assieme, creando il delirio. Perche' sono emerse 5 o 6 macchinette fotografiche e le ragazze erano eccitatissime. In mezzo a loro, ero veramente inumano, come altezza. I giocatori dell'Italia, poco distanti, non avevano parole. Babbo Davenport, da quel momento, tutte le volte che mi incrocia mi guarda sardonico.
Per il resto della giornata, mi sono sentito coccolato. La cosa e' anche imbarazzante, perche' se per caso guardo qualcuna delle ragazze per sbaglio, arrivano subito di gran carriera a chiedere se ho bisogno. Due di loro erano anche disposte a dividere in 2 il pranzo di una per cedere l'altra porzione a me, che non avevo da mangiare. Li' piu' che alla tenerezza, che pure mi hanno fatto, il cortese rifiuto e' da imputare all'odore infame che proveniva dalla massa informe nella quale affondavano i loro bastoncini.
A fine giornata, mi sono venute tutte a salutare ad una ad una e hanno espresso un chiaro rammarico per il fatto che oggi l'Italia gioca a Chia-Yi e quindi non mi vedranno. Commenti?

Vi sto scrivendo dal treno diretto giusto a Chia-Yi. Oggi ce la vediamo con la Repubblica Dominicana. Scontro proibitivo, avrei detto fino a ieri. Ma il fatto che i caraibici siano stati messi in difficolta' dal buon Samuel Meurent della Francia, mi invita a pensare che qualche possibilita' gli azzurri ce l'abbiano. Non fosse altro per il fatto che essere in campo alle 10 per giocare alle 12 per i dominicani potrebbe essere un vero chock.
Il discorso qualificazione nel nostro girone non e' mica tanto scontato. Santo Domingo ha battuto gli Usa, che a loro volta hanno massacrato (11-0) la Corea. Metti che batta i dominicani, anche la nostra Italia puo' dire la sua. Non e' facile, come avverte Babbo Davenport, ma nemmeno impossibile.

Il mio ruolo di consulente sentimentale ha assunto contorni inattesi. Perche' mi sono trovato come vertice di un triangolo di 'sms' tra il mio amico e l'oggetto del suo desiderio, che e' stata avvertita dell'esistenza del diario e pare si stia divertendo molto. A questo punto, mi sfugge una cosa. Che io sapessi, si tormentano gli amici con le storie d'amore o quando si viene rifiutati o quando non si ha il coraggio di dichiararsi. Qui, a che gioco stiamo giocando?

Su commissione di una mia amica devo fotografare uno di “quegli edifici a forma di torta matrimoniale”. Avendone individuato uno dalla sommita' dello stadio di Kaohsiung, ci sono andato a piedi, rischiando 2 volte la vita. Primo, per l'impraticabilita' delle strade di Taiwan. Sono ricolme di taxi, altre auto e, soprattutto, scooter. Si tratta di normali motorini 50, sui quali i cinesi salgono tranquillamente in 2 e senza casco e sfrecciano a velocita' folli. Il secondo motivo per cui ho rischiato la vita e' una diretta conseguenza di questo traffico caotico: l'inquinamento. Altro che cure termali una volta l'anno, devono fare quelli che abitano qui. Mi sono dovuto rifugiare in sala stampa e respirare a pieni polmoni un po' di sana…aria condizionata, per non sentirmi male. Comunque, l'edificio richiesto e' stato fotografato.
La ricerca in questione mi ha anche procurato l'amicizia di un cagnetto randagio abbastanza simpatico ma estremamente pulcioso, che quindi non ho nemmeno per un attimo pensato di accarezzare. Visto che il mio affetto era scarso, l'animale mi ha abbandonato con nonchalance dopo un po'.

Essere allo stadio durante una partita in cui gioca Taiwan e' un vero e proprio delirio. Il pubblico cinese e' armato di trombette fastidiosissime che suona dal primo lancio al ventisettesimo out. Non bastasse questo, sui dug out si e' sistemato un capo claque con tanto di microfono e polmoni da vendere, che ha stimolato il pubblico dall'inizio alla fine. Urlava come un matto, urlava. Ma cosa dicesse, non sono in grado di riferirvelo. So solo che sono uscito con il mal di testa.
Taiwan ha battuto il Nicaragua al termine di una gara dai contenuti tecnici altissimi. Quella cinese e' una gran bella squadra, forte in battuta e consistente in difesa. Anche come lanciatori non scherza affatto, anche se i centro americani non si sono fatti troppo pregare e hanno impegnato allo stremo uomini che arrivavano a 92-93 miglia all'ora come ridere.
Vedendo queste 2 formazioni e dopo aver osservato la Corea, la differenza con il nostro livello e' sfortunatamente molto chiara. Al di la' del valore tecnico dei giocatori, che in certi casi non e' dissimile, e' l'attitudine con cui queste squadre prendono il campo a stupire. La Corea, ad esempio, ha radiografato l'Italia e ha scoperto che i nostri battitori sono in difficolta' sulle palle ad effetto. Inoltre, ha scorto nella difesa piu' di un limite, compreso il braccio di Chris Madonna, che non e' piu' quello dei giorni migliori. Spero che la lezione sia stata salutare.
Ieri a vedere il Nicaragua c'era tutto lo staff tecnico azzurro e questo mi sembra un gran bel segno.
Non so come andra' a livello di risultato, ma rispetto a Bonn devo ammettere che vedo un ambiente molto piu' sereno e questo onestamente andava detto.

Essendo il venerdi' sera di Kaohsiung molto caotico, il taxista che mi ha riportato all'albergo ha battuto strade lontane da quelle principali. A parte un certo timore reverenziale, ho visto un brulicare considerevole che mi riprometto di frequentare non appena saro' piu' a mio agio con il fuso orario, che sfortunatamento non riesco a smaltire.
Sara' anche per le abitudini alimentari un po' barbare che ho assunto. Colazione abbondantissima e poi tutti i santi aiutano. E' anche una questione finanziaria, lo ammetto, perche' la colazione e' gratis (per modo di dire…l'ho gia' pagata, vah), ma e'soprattutto perche' il buffet della colazione ha un aspetto umano che gli altri posti ai quali mi sono avvicinato con le migliori intenzioni non hanno.
Come vi dicevo, ieri ho comunque ceduto alle lusinghe (anche qui, si fa per dire…) di un sandwich venduto alle bancarelle. L'aspetto non era dei piu' tranquillizzanti, pero' si lasciava mangiare, nonostante qualche abbinamento agro-dolce un po' 'estremista'.

Sul treno mi si e' seduta a fianco una signorina davvero molto carina. Adesso verifichiamo subito se si esprime in un idioma a me comprensibile. E poi siamo pronti per raccontarvi dell' Italia che affronta la Repubblica Dominicana.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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