Kim: “Siamo stati perfetti”

Il manager coreano nel dopo partita: “Conoscevo i punti deboli dell'Italia”

Il manager della Corea Jung-Tak-Kim e' una vera sfinge, come si conviene al manager di una nazionale asiatica. Ma sotto il suo sguardo serioso si intravvede un sorriso.
Conoscevo bene l'Italia ha detto Kim attraverso una tripla traduzione (dal coreano al cinese all'inglese) della quale dobbiamo ovviamente fidarci L'ho vista 5 volte prima del Mondiale e ho preparato bene la partita, cercando di metterla in difficolta' nei suoi punti deboli.
Quindi e' soddisfatto della partita dei suoi? Di meglio non credo potessimo fare. Abbiamo battuto, difeso bene e eseguito alla perfezione tutti i giochi che ho ordinato.

Jim Davenport non esprime esattamente l'immagine della felicita'.
Siamo una squadra giovane attacca l'ex terza base dei San Francisco Giants Che e' qui per imparare. Io spero che questi ragazzi apprendano quello che gli serve per passare al livello necessario per competere contro nazioni come la Corea.
E della Corea cosa pensa? Che ha giocato benissimo. Ha dimostrato di essere una gran squadra.
Mr Davenport, giovani o non giovani avete regalato molto. Forse il problema e' che le squadre italiane non hanno attitudine verso un gioco cosi' veloce…Non ho detto che abbiamo giocato bene in difesa, solo che dobbiamo imparare. A cosa si riferisce in particolare?.
Al quarto inning. Tre azioni da out, vi siete trovati con le basi piene e ne sono scaturiti 4 punti. La partita si e' decisa li', non trova? Purtroppo il nostro line up non ha uomini in grado di segnare molti punti, a questi livelli. Quindi, se non facciamo il massimo in difesa abbiamo poche speranze contro le migliori.

Domani a mezzogiorno (le 5 della mattina in Italia) gli azzurri affrontano il Sud Africa in una gara che va ritenuta decisiva per il proseguio del torneo.
Massimo riserbo sul lanciatore partente, anche se la logica lascerebbe pensare a Cossutta, che fin qui non e' ancora salito in pedana.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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