Arizona campione!

Sotto 1-2 all'inizio del nono inning, i D'Backs segnano 2 punti su Rivera, e vincono gara 7 per 3-2

Le World Series del 2001, di sicuro le più incredibili degli ultimi anni, sono finite nel modo più incredibile; dopo un serie di rimonte memorabili, quella più importante è riuscita ai D’Backs, che hanno interrotto la serie di 3 titoli consecutivi degli Yankees, recuperando uno svantaggio di 2-3 nella serie e andando a vincere la combattutissima gara 7 per 3-2, dopo essere stati in svantaggio 1-2 all’inizio del nono inning, e aver segnato i due punti decisivi sul grande closer di New York, Mariano Rivera. I Diamondbacks sono diventati così la squadra più giovane in assoluto a vincere il titolo, battendo il record che era stato stabilito dai Marlins nel 1997.
Per la partita più importante nei loro 4 anni di esistenza, in assoluto la prima gara 7 nelle World Series dal 1997, Arizona si è affidata al suo asso, Curt Schilling, che per la seconda volta nella serie è sceso in campo dopo soli 3 giorni di riposo; a Schilling New York ha opposto il veterano Roger Clemens, che aveva già portato gli Yankees al successo in gara 4, ma non aveva mai avuto l’occasione di lanciare in una gara così importante nella sua gloriosa carriera.
Fin dalle prime riprese, i dubbi sul possibile affaticamento di Schilling a causa del breve riposo sono svaniti; l’ex Phillies, primo lanciatore da Jack Morris nel 1991 a partire in tre gare di una serie di finale, ha concesso una valida al secondo battitore affrontato, Paul O’Neill, alla sua ultima partita prima del ritiro, ma ha poi eliminato i 16 avversari successivi. Anche O’Neill non è rimasto a lungo sulle basi, visto che la pallina da lui battuta è stata raccolta da Danny Batista, che l’ha lanciata verso Craig Counsell; l’interbase di Arizona ha assistito in terza, e Matt Williams ha eliminato O’Neill, che stava tentando di trasformare in un triplo la sua battuta.
Mentre Schilling sembrava non avere problemi, Clemens ha cominciato subito a faticare, soprattutto con la sua caratteristica palla veloce, che troppo spesso è finita abbondantemente sopra alla zona di strike. Nel primo inning, Counsell ha raggiunto la prima base grazie all’errore di Clemens, sull’assistenza del prima-base Tino Martinez; dopo che Luis Gonzales ha spinto in seconda Counsell con una rimbalzante, the ‘Rocket” ha messo fine alla ripresa con l’eliminazione al piatto di Williams.
Nella seconda ripresa, ancora problemi per Clemens, che dopo aver concesso una base-ball a Batista e un singolo a Mark Grace si è salvato con 2 strikeouts; nella terza sono stati Counsell e Williams a mettere a segno due singoli, ma ancora 3 strikeouts hanno permesso a ‘the Rocket” di uscire senza danni.
Nel quarto inning, Grace ha battuto un singolo, ma non è riuscito ad andare oltre la prima base; nel quinto, è stato l’errore di Alfonso Soriano a permettere a Gonzales di arrivare in base, e in tutto, alla fine della quinta ripresa, per Arizona c’erano 7 corridori lasciati in base contro 0 per New York.
Finalmente, i Diamondbacks sono riusciti a capitalizzare sulle incertezze di Clemens nel sesto inning; Steve Finley ha aperto la ripresa con un singolo, ed ha attraversato il piatto sul doppio di Batista, che è stato eliminato nel tentativo di arrivare in terza.
Gli Yankees non ci hanno messo molto a pareggiare; New York ha aperto la settima ripresa con 2 singoli consecutivi, di Derek Jeter e Paul O’Neill, e in seguito il primo ha raggiunto la terza sulla rimbalzante di Bernie Williams; il singolo di Tino Martinez ha poi permesso a Jeter di segnare il punto dell’1-1.
Clemens si è ripreso ed ha eliminato i primi due battitori nell’ottavo inning, fra cui Schilling, che il manager Bob Brenly aveva già deciso sarebbe rimasto in gara anche per la ripresa successiva; poi è salito sul monte il mancino Mike Stanton, che ha costretto Counsell, che era stato l’eroe della serie di finale del ’97 con i Marlins, a battere un’innocua volata in zona di foul. La mossa di Brenly di lasciare in campo il suo partente si è dimostrata sbagliata quando Alfonso Soriano ha aperto la prima parte dell’ottava ripresa con un fuoricampo, dopo aver incassato 2 strike sui primi lanci di Schilling; questo ha chiuso la ripresa senza concedere altri punti, nonostante la valida del pinch-hitter David Justice, ma con 6 out ancora a disposizione e Rivera pronto a salire sul monte, le speranze di Arizona sembravano pressoché nulle.
Il closer degli Yankees ha concesso una valida a Finley nell’ottava ripresa, ma ha poi chiuso l’inning mettendo strikeout Batista; per la nona, Brenly ha rimesso sul monte Randy Johnson che aveva portato i D’Backs alla vittoria sabato in gara 6; pur lanciando per il secondo giorno consecutivo, ‘the Big Unit” ha fatto bene il suo lavoro, eliminando i 3 battitori affrontati.
Rivera, che aveva convertito le ultime 23 possibilità di salvezza nei playoffs, ha però accusato la stanchezza, visto che ultimamente il manager Joe Torre lo ha spesso usato per lanciare due riprese; Grace ha aperto il nono inning con un singolo, e sulla smorzata del battitore successivo, Damian Miller, Rivera ha sbagliato l’assistenza verso la seconda, spedendo la pallina all’esterno centro, permettendo ad entrambi i corridori di arrivare salvi in base. Anche il pinch-hitter Jay Bell ha messo a terra un bunt, ma stavolta Rivera ha correttamente assistito in terza base; con un eliminato e uomini in seconda e terza, Tony Womack, che aveva battuto a casa il punto decisivo in gara 5 della serie di primo turno contro St.Louis, ha messo a segno un doppio all’esterno destro, permettendo a Midre Cummings, entrato come pinch-runner, di segnare il punto del pareggio. Il battitore successivo, Counsell, è stato colpito da un lancio di Rivera; con le basi piene, al piatto si è presentato Gonzales, che con gli interni in posizione ravvicinata ha battuto un singolo, una pallina finita morbidamente all’esterno centro, che ha dato il via ai festeggiamenti per l’inaspettato successo e ha messo fine alla dinastia degli Yankees.
Il 38enne Johnson, che ha ottenuto la vittoria grazie al suo inning di rilievo, è stato nominato MVP insieme a Schilling; per lui, come per altri veterani come Grace, Williams e Mike Morgan, si tratta del primo anello dopo tante stagioni ad altissimo livello. Gli Yankees, da parte loro, hanno portato il loro record a 5-6 nelle gare decisive delle World Series; quello di Arizona? 1-0. Benvenuti nell’olimpo dei campioni, D’Backs!


NEW YORK Yankees 0 0 0 0 0 0 1 1 0 = 2
ARIZONA Diamondbacks 0 0 0 0 0 1 0 0 2 = 3

Note: battute valide New York 6 Arizona 11; errori New York 3 Arizona 0
Lanciatore vincente: Randy Johnson. Lanciatore perdente: Mariano Rivera
Fuoricampo: Alfonso Soriano(8° inn, da 1 pt.)
Arbitri: HP Steve Rippley 1B Mark Hirschbeck 2B Dale Scott 3B Ed Rapuano LF Jim Joyce RF Dana Demuth
Spettatori: 49589
Durata: 3 h e 20 min

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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