Che bello essere vip…

Privilegi e obblighi di un inviato

Non so quanti di voi conoscano una canzone intitolata “Down in a tubestation at midnight”, che ormai avrà un bel 23 anni. Beh, a quelli che sanno di cosa parlo basti sapere che descrive in pieno la mia situazione attuale. Agli altri chiarirò che, dopo averlo tanto magnificato, il trasporto pubblico tedesco mi ha tradito. Il treno che doveva portarmi alla solita Max Loebner Strasse si è fermato chilometri prima, in una stazione chiamata Wesseling.
Mi sono avventurato all'esterno, ma sembrava di essere a Tombstone, Arizona, pochi minuti prima della sfida all'OK Corral. Così, prudentemente, ho battuto in ritirata e atteso il treno successivo. Con me c'era una coppia di tedeschi quarantenni. Ci siamo guardati con sospetto, perchè evidentemente tutti e tre temevamo di passare per i classici turisti distratti.
Poco male. Intanto che la U Bahn mi riporta a casa, vi racconto il resto della giornata. Sempre che queste due filippine stiano zitte. Perchè è un tormento vero, il loro cicaleccio. Che lingua parlano, poi, da quelle parti? Suona a tratti come lo spagnolo, ma di certo non lo è.
Inutile nasconderlo, viaggiare con i mezzi pubblici permette di entrare in contatto con una umanità varia. Ad esempio quei geni che salgono con la bici sul tram, che ormai sono i miei idoli personali. Perchè vuoi mettere andare o in tram o in bici? No, loro devono prendere tutti e 2 i mezzi. Poi li vedete, aggrappati alla loro bici, che quando il convoglio dà uno strattone volano da tutte le parti.
Beh, uno dei tram-ciclisti (o suona meglio 'ciclo tranvieri'?) oggi si è seduto a fianco a me. Mi ha guardato per un attimo e poi ha estratto un taglierino. Si, proprio un cutter da rapina in banca. Quando stavo cominciando a chiedermi se era pericoloso, ha preso a farsi le unghie con il suo taglierino. Manicure d'alta scuola, insomma.

Vi dicevo della giornata di oggi. Dopo aver quasi sonnecchiato durante Italia-Francia, mi sono parecchio emozionato sguendo Germania-Croazia.
Era iniziata come la classica situazione “Che guardo 2 inning e almeno so cosa dire sulla Croazia domani”. Poi ho visto prendere 2 palle in tuffo all'esterno centro dei croati. Ho visto un paio di cappelle arbitrali (quelle raramente mancano, in verità…) da antologia. Ho visto espellere un coach dei croati, che per poco non si mangia l'arbitro. Insomma, l'ho guardata tutta.
Inizialmente mi ero portato in mezzo ai tifosi tedeschi, che però per il sesto inning mi avevano fatto venire il mal di testa. E anche un po' girare le scatole, quando ho colto la battuta: “Milosevic vi doveva eliminare tutti”. Allora mi sono portato al bar e ho seguito le ultime fasi con la nostra amica Daniela Wolf, la capo ufficio stampa. A momenti mi muore lì, quando sul 6-5 per la Croazia al nono una battuta tedesca tesa è finita in bocca all'esterno destro.
Me ne sono andato senza dire una parola. Che bel gioco che è il baseball, però. E tutta quella gente che gridava 'Deutschland, Deutschland'…è stato un bel momento.
Per seguirlo mi sono perso la sconfitta dell'Olanda con la Russia. Che dolore, eh? Speriamo che non vada in confusione tutto il tabellone dei 'play off', almeno. Lo vedremo domani, quando mi toccherà far pesare il risultato ai nostri amici dei Paesi Bassi.

La gestione del bar allo stadio di Colonia è bellissima.
Se siete VIP, come me, non pagate l'acqua e siete esentati dal lasciare la cauzione per i bicchieri (ma gli è proprio venuto il complesso, a questi…). Il resto lo pagate. E meno male, perchè io ho sempre paura di passare per scroccone.
Avete presente quando siete al vostro bar preferito di prima mattina e pregustate una colazione con cappuccino, pasta, panino e succo d'arancia, prezzo totale 15.000? A quel punto, entra quasi sempre il vostro professore delle medie, in pensione, e vi dice: “Posso offrirti un caffè”? Ecco, a me capita sempre che prendo un caffè e poi vado in un altro bar a prendere il resto. Perchè mi vergogno.
Qui è uguale. Vi danno un sacco di cose gratis e però vi fanno pesare che è per il distintivo dell'organizzazione.
Così, io che sono un vip dal volto umano, oggi mi sono tolto il distintivo e ho preso un hamburger.
Procedura di acquisto: pagare, ricevere un bastoncino colorato, dire alla donnetta che li sta friggendo che volete un hamburger, aprire il panino che vi è stato precedentemente consegnato e preparare la base dell'hamburger, tornare dalla donnetta per consegnale il bastoncino (che intanto avete qualche problema a tenere in mano assieme al panino) e farsi depositare quella che una volta si chiamava 'svizzera' dentro il panino.
Mi sa che domani torno a fare il vip…

Come giornalisti, siamo pochi. Di italiani ci siamo io, Maurizio Caldarelli per la Gazzetta dello Sport e Marina Parola per l'Ufficio Stampa federale. Visto che esteticamente tra noi e Marina non c'è paragone, tutti si rivolgono a lei, per le informazioni del caso. Sono un po' geloso…
Per il resto, a parte qualche agenzia di stampa, il grosso è formato da giornalisti tedeschi.
Oggi, per la verità, mi sono incrociato con un croato che narrava al telefono. Che era croato l'ho capito dal fatto che non parlava in tedesco e diceva 'da'. E poi continuava a dire fantastisc.
I tedeschi, dicevamo. Bild pubblica 20 righe al giorno. Però Bild è nobile: 4 milioni e mezzo di copie al giorno. Per il resto l'Europeo non ha grande spazio sulla stampa. Se poi la Germania continua a perdere…

Ragazzi, vedo la pensilina di Max Loebner Strasse. Non posso rischiare di rimanere sul treno: la parte oltre la fermata della U Bahn non l'ho ancora esplorata…
Quindi, passo e chiudo. Non prima di aver ringraziato di cuore tutti coloro che mi hanno scritto. Se non rispondo subito, niente paura. Una volta a casa mi metterò in contatto con tutti voi. E grazie ancora per seguirmi con tanto affetto.
Ci risentiamo dopo Italia-Croazia.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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