Tranquilli, mi sto ambientando

La vita di Bonn non ha quasi piú segreti per il nostro inviato

Voglio cominciare chiedendo scusa ad Aldo Notari. Domenica mi ero chiesto pubblicamente dove fosse finito. E' stata una domanda idiota.
Il presidente della Federazione Europea e Mondiale stava assistendo la moglie malata negli ultimi giorni di vita.
Purtroppo non lo sapevo. E, non preoccupatevi di ricordarmelo, so benissimo che l'ignoranza non è una scusa.

Ai tempi d'oro la Svezia viaggiava sempre con mogli e fidanzate al seguito. Era scarsa, ma almeno aveva la soddisfazione di essere attesa ovunque a braccia aperte. In questo Europeo la bella abitudine sembra essere stata abbandonata. In compenso, la squadra resta scarsa.Intanto, dopo 2 sconfitte consecutive della Germania, l'entusiasmo del pubblico tedesco si è un po' raffreddato. Speriamo che la vittoria di ieri sul Belgio possa far invertire di nuovo la tendenza.

Non si è per nulla freddato invece il mio personale entusiasmo per la Festa d'Estate che si tiene al parco Rheinaue, a poche centinaia di metri dal mio luogo di residenza qui a Bonn.
Ero presente anche domenica sera. Purtroppo sono arrivato sul tardi e ormai la festa volgeva al termine.
Non sono comunque arrivato abbastanza tardi per digiunare, anzi.
Inoltre ho scoperto un provocatorio stand che sostanzialmente diceva: “Visto che vi portate tutti via i bicchieri, facciamo pagare la birra solo 1 marco, ma ne lasciate 2 di deposito“.
Ragazzi, per chi mi avete preso? Per un tedesco? Ovviamente io ho preteso che mi servissero 3 birre per un totale di spesa di 3 marchi e mi sono guardato bene dall'allontanarmi. “Hai fatto un gran bell'acquisto” ha commentato il barista.
Il mio tedesco, insomma, migliora di giorno in giorno, specie nel vocabolario utile per ordinare al bar e al ristorante, dove non ho più assolutamente problemi.
Ieri sera, visto che la festa tornerà solo venerdì, mi sono inoltrato nel parco Rheinaue al tramonto. Bellissimo, ragazzi. Merita una visita.
Anzi, se volete un'anteprima o non vi fidate di me, digitate www.rheinaue.de per conferma.
La cosa che impressiona di più, comunque, è la pulizia. Non ho visto una cartaccia per terra, pur avendola cercata con impegno.
Tormentato dalle vesciche ai piedi, non è che abbia camminato tanto.
Sono però arrivato al ristorante del parco. Alle 21.30 mi hanno guardato un po' storto perchè intendevo cenare. Poi mi hanno accontentato.
A parte l'orchestra di 'country' proveniente direttamente da Nashville, che suonava cose moderatamente orrende, compresa “It's now or never”, la versione di “O sole mio” portata al successo da Elvis Presley negli anni '60, è stata una bella serata. Oltretutto, ormai mi sono affezionato alla birra di Colonia, la Koelsch. Birra abbastanza ingannevole, perchè al sapore delicato delle sue consorelle leggere abbina una gradazione non indifferente.
Dentro al parco mi sono intrattenuto anche a disturbare un porcospino, che quando non ne ha potuto più di me si è appallottolato, mettendo fine al mio divertimento.

Volevo tranquillizzare il Popolo di Seattle: la 'Globalizzazione' non ha speranza alcuna di essere completata. Al prossimo G8, ragazzi, state pure a casa.
Che paura possono farvi, questi, che tra Milano e Bonn mi mandano una valigia a Los Angeles e per ogni cosa che voglio fare mi chiedono di comprare un riduttore?
L'ultima amenità della serie è la presa per la connessione a Internet.
Completamente aliena.
Simpaticamente, quando gli ho chiesto un riduttore, il tecnico del 'Gustav Stresemann Institut' ha commentato: “non potremo mica avere un riduttore per ogni paese del mondo…”.
Per ognuno, no. Ma per l'Italia, che è lì dietro l'angolo, magari…Comunque, al prossimo che vi parla di Europa Unita, fategli una pernacchia.

I miei amici francesi questa sera mi hanno guardato storto. Lo so, sono 'Il nemico'. Poi li ho anche informati del fatto che contro di loro lancia Marchesano e questo li ha mandati in depressione.
Sono tutti là in fila dal loro fisio terapista con delle facce serie.
Suvvia, boys (anzi, garçons), è solo un gioco. Al quale non siete poi così buoni da poterlo prendere troppo sul serio….
Chiudo con una notizia indirizzata soprattutto ai miei detrattori: sono stato nominato trai 6 giornalisti che attribuiranno i premi individuali ai migliori giocatori.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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