Ty Cobb (USA 1994)

Un grande Tommy Lee Jones interpreta il fortissima campione americano con una vita non proprio "timorata"

Ty Cobb è una figura fondamentale del baseball moderno, considerato a ragione il più grande giocatore di tutti i tempi.
Le sue statistiche parlano da sole, 366 di media battuta vita con picchi nel 1911 di 420, nel 1912 di 409 e 401 nel 1922.
Non essendo un battitore di potenza, ma dotato di un grande talento e una intelligenza spiccata, inventò il gioco di corsa (rubata-bunt) che rivoluzionò il Pastime.
Nei 24 anni passati nella Major League le sue rubate (892) e i bunt hanno fatto impazzire le folle.
Foto di Ty CoobSi racconta che affilasse con una lima gli spikes prima delle partite e con scivolate assassine intimidiva gli avversari che lo odiavano, come in genere il pubblico, che in fondo provava comunque grande ammirazione per le emozioni che riusciva a dare in special modo con fantastiche grandi rubate.
Bisogna anche dire che con le sue scorrettezze mandò ben 12 giocatori all'ospedale.

 

Tyrus Raymond Cobb, soprannominato la pesca della Georgia, nasce il 18 dicembre del 1886 a Royston, una cittadina di 500 abitanti a 130 km da Atlanta in Georgia.
Il padre fu una grande figura per il giovane Ty, uomo di cultura, insegnante e Pastore della chiesa Battista, che morì nel 1905 in circostanze dubbie, ucciso dalla madre che lo scambiò per un ladro.
In quello stesso anno, all'età di 17 anni, si trasferì dai Royston Reds ai Detroit Tigers, dove passò quasi tutta la sua carriera dal 1905 al 1926, diventando addirittura allenatore giocatore dal 1921 al 1926.
Chiude la carriera con due stagioni nei Philadelphia Athletics (1927-1928).

La sua carriera é una sequenza di statistiche mostruose: 4189 battute valide, tra cui 295 tripli e 724 doppi.
Ebbe il record delle basi rubate, 96, nel 1915, battuto solo nel 1982 da Rickey Henderson con 130.
Giocò 2935 partite all'esterno con 961 in media difesa, vinse 12 titoli come miglior battitore e il primo a 20 anni.
Cobb fu il primo ad entrare nella National Baseball Hall of Fame nel 1936 con 222 voti su 226 il 98 per cento e morì il 17 luglio 1961 ad Atlanta a 74 anni.
Una scivolata di Ty Cobb Cobb nella vita privata era un violento, la moglie, divorziò tre volte e veniva picchiata regolarmente.
Tutte le malefatte vennero insabbiate grazie alle fama di Cobb, che fra l'altro era amico intimo del Presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson.
Anche i fattorini d'albergo hanno saggiato i suoi pugni, qualsiasi pretesto serviva a scatenare la sua ira su qualche malcapitato, per questo frequentava spesso i Tribunali.
Nonostante ciò, aiutava la gente che soffriva: aprì a Royston, il 22 Gennaio 1950, con la somma di 100.000 dollari un ospedale alla memoria di William Herschel e Amanda Cobb.
L'ospedale aveva 24 letti ed era all'avanguardia per l'epoca -tra parentesi l'ospedale è tuttora operativo.
Nel 1953, sempre a Royston, aprì un fondo per borse di studio, che, attualmente stanzia 70.000 dollari per permettere a studenti meritevoli di frequentare l'università.
Aiutò anche i suoi ex compagni in difficoltà, in considerazione del fatto che anche negli affari era un campione, e aveva costituito un ingente patrimonio. Investì i suoi primi guadagni del baseball in una bibita fatta da un farmacista della Georgia che si chiamava Coca Cola.

Trama dal film
Foto di Ty Cobb Siamo nel 1961, Al Stamp giornalista sportivo di successo, viene contattato dal campione di baseball Ty Cobb per scrivere la sua biografia. Al accetta in un primo tempo con entusiasmo, ben presto si rende conto che quello che nel suo immaginario era un mito, nella realtà è un violento, razzista e narcisista. Ty Cobb alla battuta
La scoperta traumatizza il giornalista che non aveva mai creduto nelle storie che gli avevano raccontato i suoi colleghi e vorrebbe lasciare l'incarico, Cobb lo convince a cominciare la biografia ma, volendo dedicarlo solo al baseball ed evitando di parlare della vita privata, finiva con il soffocare le grandi capacità di Stump.
Il giornalista a quel punto cambia strategia, evita gli scontri verbali e scrive una versione per compiacere Ty, ma allo stesso tempo, scrive all'insaputa di Cobb, un'altra biografia ove svela la verità fatta di violenza e sopraffazione.
Passano le settimane, il libro va avanti così come i km d'asfalto che la coppia percorre, giorno dopo giorno, avvicinandosi alla meta: un gran galà nel santuario del baseball a Cooperstown organizzata dal museo del baseball (Hall of Fame) con i più grandi campioni della sua epoca.
Durante il periodo trascorso con Cobb Al si affeziona a quel vecchio, con tutti i suoi difetti, ma molto malato e troppo solo.
 Il ritratto che ne esce di Cobb è desolante, senza alcuna difesa d'ufficio.
Personalmente considero questa pellicola troppo parziale poichè evidenzia esclusivamente il lato peggiore di Ty Cobb che invece nella realtà è stato capace di grandi slanci di generosità.
Da sottolineare la splendida interpretazione di Tommy Lee Jones: riesce sia a farlo odiare sia a farlo perdonare.

LI N K S

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  • C A S T

  • Tommy Lee Jones (Ty Cobb)
  • Robert Wuhl (Al Stump)
  • Lolita Davidovich (Ramona)
  • Ned Bellamy (Ray)
  • Scott Burkholder (Jimmy)
  • Allan Malamud (Mud)
  • Bill Caplan (Bill)
  • Regia di Ron Shelton
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    Informazioni su Gigi Zanetti 159 Articoli
    Nel 1967, a 10 anni, comincia a giocare a Baseball nel Bologna B.C.Nel 1973 la società si trasferisce a Pianoro, quindi dopo gli anni di giovanile esordisce in serie D nel 1973 e in B nel 1976.Dopo poco tempo decide di intraprendere l'attività di allenatore, prima nel softball con la società Pianoro in serie C poi nella Squirell in A2.Un incontro con vecchi amici lo porterà a giocare ancora in C2 con la Ponticella, conquistando la promozione in C1, dal 1984/1992 fa parte anche dello staff tecnico.Il 1993 lo porta ad allenare negli Athletics Bologna in serie B e conquista i play-off.Nel 1994 come capo allenatore la promozione in A2 con la societa' di Ozzano E NEL 1996 allena a Sasso Marconi come assistente di Marco Avallone.La stagione 1997 e 1998 è in A2 con il Castenaso come coach mentre nel 1999 il salto in A1 nello staff tecnico della Fortitudo Bologna di Marco Avallone come capo allenatore dove raggiungerà il 5° posto in classifica.  

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