L’Italia doveva vincere a Taichung. Era la classica sfida da dentro o fuori. Ed ha vinto l’Italia, meritatamente ed ampiamente (7-1), contro gli storici rivali olandesi. Il match dell’ora di pranzo domenicale ci regala un piatto davvero speciale. La qualificazione ai quarti di finale al Tokyo Dome contro il Giappone di Shohei Ohtani.

Definirla impresa potrebbe sembrare paradossalmente anche riduttivo, visto l’andamento complessivo del match, la grinta e la determinazione che la squadra di Mike Piazza non ha di certo lesinato, la voglia di raggiungere l’obiettivo pur all’interno del girone A dove tutte e cinque le contendenti hanno chiuso con lo stesso record. Ma gli azzurri sono riusciti a battere anche il terribile meccanismo del “tie-breaking”.

La vittoria con Cuba ci aveva galvanizzato, le due sconfitte contro Panama e Cina Taipei ci aveva fatto tornare con i piedi per terra. Ma con l’Olanda la posta in palio era troppo alta per lasciar spazio ad un atteggiamento remissivo.

Sul monte parte Matt Harvey (seconda gara da partente) contro Jaydenn Estanista (al debutto assoluto). Al terzo inning fiammata olandese e vantaggio 1-0 con il fuoricampo a destra di Chadwick Tromp.

Il quarto è un big-inning azzurrissimo: si comincia, ed è solo l’assaggio, con un doppio di Fletcher, singolo di Sullivan e arriva il pari. Sullivan sigla il 2-1 su lancio pazzo di Mike Bolsenbroek. Pasquantino legna una valida e segna il 3-1 su singolo di De Luzio, Frelick picchia e spinge Friscia per il 4-1. Esce Bolsenbroek, entra Mendez, ma la musica non cambia. Triplo da due punti di Nicky Lopez e l’Italia si porta sul 6-1. Piazza e i suoi cominciano davvero a farci un pensierino. Mentre su mound dopo Harvey (che sarà il vincente) si avvicendano Pallante, LaSorsa (bravissimo ad uscire da una situazione complicatissima al sesto con zero out e basi cariche), Nittoli e Festa.

Ottavo inning: Friscia in base, singolo di Fletcher imitato da Frelick con il singolo che vale il 7-1. Arriva il non con Mitchell Stumpo sul mound: Bernadina, Balentien, Profar, Tromp prima di chiudere con un K su Didder.

L’Italia festeggia il successo, ma più importante la qualificazione ai quarti di finale. Giappone aspettaci, stiamo arrivando. Appuntamento giovedì 16 marzo al Tokyo Dome alle 11 italiane.

 

Redazione

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