Tornei

Coppa Robert Fontana, scatta la fase finale

Gran finale di stagione oggi e domani al Kennedy. Il campo milanese sarà infatti teatro della fase conclusiva della coppa Robert Fontana Under 23, nata per prolungare l’attività agonistica di una stagione sempre troppo corta.

Undici squadre in rappresentanza di quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia e Liguria), ha dato vita a questo torneo che ricorda il grande Robert Fontana, un ragazzo cresciuto nel vivaio milanese, ma che appartiene al ricordo di tutti, se non altro per aver giocato in parecchie altre squadre, dal Senago alla Juve, dal Godo al Caserta, dal Paternò al Codogno, dalla Fortitudo al Parma, ma soprattutto in Nazionale con le sue 35 presenze in azzurro, ultimo prodotto del vivaio milanese ad aver giocato con l’Italia. Un torneo, questa coppa Robert Fontana, che ha raccolto i consensi di tutti quelli che vi hanno preso parte ma anche l’approvazione di molti che l’hanno seguito dall’esterno.

Chiusa la prima fase a gironi che si è sviluppata su tre settimane, giocando a rotazione in casa di tutte le partecipanti (fatta eccezione ovviamente per il Brescia ancora alle prese con il noto problema del campo), oggi si giocano le due semifinali che vedono di fronte Milano e Piacenza al Kennedy (ore 15) e Novara e Senago al Provini di Novara (sempre alle 15). Domenica alle 14 al Kennedy di Milano il match conclusivo. Le quattro semifinaliste sono uscite da una fase molto equilibrata che ha visto il Novara prevalere nel girone A davanti a Milano, Torino, Rho, Cairese e Legnano, mentre nel girone B l’arrivo di tre squadre in testa a pari merito ha reso necessario ricorrere alla differenza punti per stabilire l’ordine di classifica tra Piacenza (primo), Senago (secondo) e Brescia (terzo) che hanno preceduto Ares e Seveso.

La Coppa Robert Fontana e gli altri tre premi individuali

“E’ stato un torneo decisamente competitivo – riassume Pasqualino Pignataro, manager del Milano, interpretando probabilmente anche il pensiero dei colleghi delle altre squadre – perché è stato affrontato molto seriamente da tutti. Ogni squadra ci teneva ad arrivare fino in fondo e i miei ragazzi della Under 18 e della serie C hanno capito subito l’aria che tirava… Per loro è stato importantissimo potersi confrontare in partita e in allenamento con i loro compagni che già giocano in prima squadra, perché avere al tuo fianco uno di una categoria superiore è sempre stimolante. Anzi, devo dire che questo è stato l’aspetto più importante di questa esperienza. E poi, quando hanno visto che molte squadre si sono rinforzate prendendo anche giocatori in prestito, si sono sentiti ancor più motivati. Comunque, parlando con i tecnici delle altre squadre, mi sembra che l’esperimento abbia funzionato e tutti si augurano di ripeterlo tra un anno”.

In attesa di conoscere il vincitore della coppa, va ricordato che al termine della finale verranno anche premiati il miglior lanciatore (con una targa dedicata a Paolo Cherubini), il miglior battitore (premio Lele Crippa) e l’MVP della sfida decisiva (premio Lino Capuozzo).

 

Redazione

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