MLB

Accordo ancora lontano tra MLB e sindacato giocatori

Ad agosto, la Major League Baseball presentò la sua prima proposta economica alla MLB Players Association che prevedeva una radicale ristrutturazione del sistema economico del gioco. Uno degli aspetti più controversi riguardava la trasformazione del “free-agent” che vedrebbe i giocatori svincolarsi non più dopo 6 stagioni di MLB, ma al compimento dei 29 anni e mezzo di età. Altro aspetto importante di questa trasformazione, la complessa struttura dell’arbitrato che, secondo la nuova proposta, sarebbe legata alle prestazioni del giocatore.

La proposta presentata pochi giorni fa, secondo il sito “The Athletics” legherebbe lo stipendio del giocatore “pre free-agent”, alla WAR (Wins Above Replacement), la statistica che indica il cambiamento, in meglio o in peggio, del singolo giocatore, rispetto ad un giocatore medio. Con la WAR si nota quante vittorie in più una squadra di baseball ha ottenuto dalle prestazioni di un giocatore, e quanto la squadra guadagnerebbe o perderebbe sostituendo quel giocatore con un altro. La WAR è fondata sulle statistiche difensive ed offensive, sul lancio e sulla corsa sulle basi.

Con questa modifica, gli anni di servizio del giocatore, e la WAR della carriera dello stesso (ponderata per dare più peso alle stagioni più recenti), determinerebbero lo stipendio del giocatore. Considerando che il calcolo della WAR al momento non è uniforme e che diversi siti specialistici hanno diversi modi di calcolarla, la proposta di MLB prevede l’utilizzo delle tabulazioni di FanGraphs.

All’associazione dei giocatori non piace né la riforma delle modalità di accesso al mondo free-agent, tantomeno l’algoritmo per il calcolo dello stipendio dell’arbitrato.

I migliori prospetti della Major raggiungono il campionato nella prima metà dei 20 anni e che di conseguenza raggiungono lo status di svincolati ben prima dei 29 anni e mezzo proposti. Tanto per fare un esempio, calando la proposta della Lega sul mercato odierno, Carlos Correa e Corey Seager sarebbero ancora ancorati al loro attuale club di appartenenza con la logica conseguenza che nessuno di loro potrebbe rimettersi sul mercato cercando di spuntare un contratto migliore. Di contro, vista la soglia di età dei 29 anni e mezzo, avremmo avuto free-agent come Aaron Judge e Willson Contreras, che invece sono all’ultimo anno di arbitrato, o come Patrick Wisdom, che invece nonostante i suoi 28 fuoricampo in stagione con sole 375 apparizioni sul piatto, resta allo stipendio minimo della lega. Nel complesso, tuttavia, il sindacato ritiene probabile che la soglia di età di 29 anni e mezzo sia troppo alta per essere concessa in cambio degli attuali 6 anni e mezzo. Inoltre appare difficile che la MLB Player Association accetti di fissare gli stipendi dei giocatori su una formula statistica, soprattutto se si considera una statistica difficile e molto “aleatoria” come la WAR. Allo stato attuale l’arbitrato esistente assegna gli stipendi ai giocatori in base ad una combinazione di “anni di servizio” e stipendi precedenti di giocatori statisticamente comparabili.

I nodi da sciogliere sono veramente molti. Se entro le prossime due settimane non si troverà un accordo, il contratto andrà in scadenza ed alle 23:59 del fatidico 1° dicembre, la Major League Baseball potrebbe bloccarsi, interrompere tutte le attività, dagli acquisti dei free agent all’utilizzo delle strutture di allenamento da parte dei giocatori. Eppure al momento sembra impossibile trovare qualcuno disposto a puntare sulla possibilità che la stagione 2022 verrà posticipata, anche se di fatto, nessuno sa come saranno le nuove regole nel prossimo accordo. Perché oltre ai temi già affrontatati, ci sono poi altre questioni sul piatto che ancora non conoscono una risposta: La “luxury tax” rimarrà a 210 milioni o verrà ridotta a 180? Ci sarà un compenso nella scelta del draft per le squadre che perderanno i free agent? La formula delle post-season verrà ampliata dalle attuali 10 a 14 squadre? Il tetto minimo di 100 milioni sui payroll delle squadre di MLB verrà approvato?

 

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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