Presidente, perché ha deciso di chiudere la sua avventura in Romagna?
Non stavo più bene a Rimini. Se ci sono situazioni in cui sento di non essere apprezzato tolgo il disturbo. Rimanere e lavorare a disagio non fa bene a nessuno.
Il “licenziamento” di Ceccaroli è stato parecchio criticato. Quanto ha pesato questa decisione sul suo addio?
Ho parlato con Paolo e abbiamo chiarito una serie di cose. Ciga non ha mai fatto problemi, anche durante il nostro colloquio ha capito perfettamente.
Ha detto che l’anno scorso ha sborsato più di 400mila euro. Possibile non ci siano state altre forme di finanziamento da parte di soci o partner?
Ci sono state delle piccole entrate per circa un 10% dell’importo totale.
Sinceramente, qual è il suo stato d’animo?
Sereno di aver fatto la scelta giusta.
Va via con qualche rimpianto?
Difficilmente ho rimpianti, anche in questo caso non ne ho.
E adesso che accadrà a Rimini?
Ci sarà la stessa situazione che ho trovato quando arrivai, attendiamo.
Più volte, in passato, ha sottolineato la sua ammirazione per Nettuno. Adesso le strade si incrociano.
Assolutamente si, ne sono orgoglioso.
E’ vero che ha incontrato tutte le società per cercare di fare un unico club?
No, ma potrebbe essere interessante farlo.
Ma ha già firmato un accordo…
Si, c’è un accordo con il Nettuno City con tutta una serie di attività e ruoli ben definiti. Abbiamo redatto anche un business plan per quest’anno da rafforzare nel successivo biennio. L’accordo prevede fonti di finanziamento, precise e dettagliate, una solida struttura societaria con figure operative e una prima bozza di roster per il prossimo campionato.
E qual sarà il suo ruolo?
Entro inizialmente come socio e come GM ma a metà stagione 2019 è prevista la mia nomina a presidente del City.
Obiettivo?
Sicuramente riportare lo scudetto a Nettuno.
Occorrono giocatori di qualità…
Nel serbatoio nettunese, italiano e internazionale abbiamo a disposizione ciò che serve. Avremo un roster stellare, vedrete.
Come cambierà l’organizzazione?
A parte il mio ingresso nessun cambio. A Nettuno hanno voglia di far bene e questo basta. Sanno come muoversi.
E lo Steno Borghese?
I dirigenti incaricati ci stanno già lavorando, presto avremo riscontri sullo stadio.
Quale futuro attende il Nettuno ora con Pillisio?
Di tornare a lavorare con impegno. Per vincere.
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