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Il presidente Wbsc Fraccari: «E' stato un mondiale U23 stellare»

Con la storica vittoria del Messico sul Giappone al termine di un inning supplementare dopo una finale sullo 0-0 per 9 riprese, si sono spenti i riflettori sul Mondiale under 23 di Barranquilla e Monteria, in Colombia, l'ultimo evento della lunghissima stagione della Wbsc.
Le dodici formazioni partecipanti hanno regalato dieci giorni e 50 partite di altissimo livello. E il primo a rimanerne sorpreso è proprio il presidente Riccardo Fraccari.
«Il livello – sottolinea Fraccari – è stato molto elevato. Mi ha sorpreso la qualità stellare, ma ragionandoci è dovuto al fatto che le maggiori leghe professionistiche del mondo hanno sposato il nostro progetto, mettendo a disposizione delle nazionali i migliori giocatori. Sono stati dieci giorni entusiasmanti, dove tutto è funzionato a meraviglia, nonostante la federazione colombiana abbia avuto solo tre mesi per preparare il tutto e queste partite si sono disputate in due stadi all'altezza della situazione».
«Prima della finalissima – prosegue Fraccari – ho rimarcato la crescita di Messico e Venezuela, le nazionali che sono cresciute di più rispetto al passato. E la vittoria a spese del Giappone dei messicani avvalora la mia tesi. Mi sono complimentato con la squadra di Josè Reyes che ha compiuto una bella impresa.
GIAPPONE MACCHINA DA GUERRA. La sconfitta però non cambia di una virgola il mio pensiero sul Giappone, arrivato all'atto conclusivo con otto vittorie consecutive nella prima fase e tre nel Super Six. Il Giappone è una macchina da guerra e il bello è che rendono semplicissime le cose che fanno, sanno fare la routine senza mai sbagliare e in questo evento hanno sfoderato anche battitori di potenza».
La Colombia è partita forte, infiammando lo stadio Edgar Renteria, ma ha visto sfuggire la poule finale per un soffio. «E' un vero peccato – secondo Fraccari – la Colombia, pur venendo eliminata da Taipei al supplementare, per un punto di troppo, ha fatto comunque un grande salto: con il settimo posto è salita al quindicesimo posto e nel girone di consolazione ha dimostrato di essere ormai al pari delle altre big».
«Tra le sorprese in negativo – aggiunge il presidente della Wbsc – metterei il Portorico. Aveva grandi giocatori, ma se non crei il gruppo, ma hai solo un branco di campioni».
Presidente, come giudica il comportamento delle due formazioni europee?
«Olanda e Rep. Ceca hanno fatto sicuramente una grande esperienza. L'Olanda nella prima fase si è anche ripresa, finendo al quarto posto in un girone fortissimo. La differenza alla fine l'hanno ovviamente fatta i professionisti. Questo evento servirà comunque alle prime due del Vecchio Continente in vista delle qualificazioni olimpiche, come servirà al Sud Africa, che purtroppo non avrà altri momenti per prepararsi. Gli africani possono crescere ma hanno bisogno di un progetto di preparazione. E' stato comunque importante essere presenti a questo Mondiale Under che ha regalato tanti punti per il ranking».
CHIUSA LA STAGIONE WBSC. Con il mondiale colombiano è calato il sipario su una stagione intensa della Wbsc, che si sta affermando sempre più nel baseball e nel softball con idee innovative, che stanno trovando grande riscontro tra i partners e nel movimento mondiale.
«E' stato un anno felicissimo – ammette Riccardo Fraccari – abbiamo messo in cantiere tantissime manifestazioni, sia per il baseball che per il softball, abbiamo proposto innovazioni, realizzato la diretta streaming di cento partite tra Mondiale di baseball femminile a Viera in Florida e l'Under di Barranquilla e Monteria in Colombia, con la novità della doppia lingua di trasmissione. Abbiamo lavorato guardando al futuro, con l'esplosione del Baseball a 5 che andrà agli Urban Games, alle olimpiadi giovanili».
«Il 2018 è stato pesantissimo – sottolinea ancora il dirigente livornese – pieno di responsabilità, ma è stata anche una stagione di grandi soddisfazioni e questo fa sentire meno la fatica».
«Per il futuro – conclude Fraccari – le federazioni spingono, vogliono un maggior numero di manifestazioni; la stessa Colombia si è candidata per altri eventi. Siamo contenti di come stanno andando le cose, di aver cambiato il modo di pensare con un un prodotto vendibile che ci può portare lontano, ben oltre i giochi olimpici».

 

Maurizio Caldarelli

Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.

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