Rimini, è davvero un poker da sogno

Se alla vigilia delle Italian Baseball Series, qualcuno avesse osato pronosticare un 4-0 per Rimini, gli avrebbero certamente prenotato una camera in una clinica psichiatrica oppure una candidatura per Zelig. Invece è andata proprio così. La squadra di Munoz, obiettivamente sfavorita nei confronti di una Fortitudo che aveva dominato per tutta la stagione regolare e i playoff, ha letteralmente mostrato gli occhi della tigre dal primo all'ultimo lancio di una serie che è finita come era francamente impossibile immaginare. Cappotto tanto clamoroso quanto meritato dai Pirati, che anche in gara4 hanno sputato sangue fino a raccogliere un risultato anch'esso difficilmente prevedibile dopo un braccio di ferro durato per 6 riprese sullo 0-0.

Anzi all'inizio è Bologna che cerca di sfondare il muro ma proprio non ci riesce ed è anche da questi episodi che si potrebbe capire come andrà a finire. La UnipolSai tocca il cuscino di terza 4 volte nelle prime 3 riprese ma si ferma sempre a 27 metri dal punto. Candelario, un po' nervoso, per 3 inning si aggrappa alla partita con le unghie ma anche a una classe immensa che gli permette di uscire indenne da situazioni a dir poco scabrose, pure con l'aiuto della difesa come al 2° quando Olmedo con una super giocata elimina a casa base Rodriguez sulla battuta di Vaglio. Gli attacchi dei Pirati contro Rivero invece durano un amen, complice una cattiva corsa sulle basi.

Superato lo spavento, Candelario cresce a vista d'occhio e adesso anche per la Fortitudo diventa dura andare in base. Si arriva così al 7° attacco dei Pirati che cambia tutto, passando come una ruspa sui sogni bolognesi di riaprire la serie. Comincia Romero con una valida a destra, Mazzanti guadagna la base e Zileri sorprende con un perfetto bunt tra Rivero e Suarez. A basi piene lo Stadio dei Pirati capisce che lo scudetto passa da qui. Lo capisce anche la squadra che sblocca con la valida di Bertagnon e non molla la presa con Spinelli (valida al primo lancio del rilievo Cova), Di Fabio e un pesantissimo errore di Sambucci sulla grounder di Olmedo. Il tabellone dice 6-0 ed è praticamente finita, anche se all'8° arriva pure il settimo punto con un altro pasticcio difensivo di una Fortitudo che non c'è più con la testa. La scena ormai è tutta per i Pirati, Moreno completa le ultime eliminazioni ed è bello che a fare l'ultimo out tocchi proprio a Mazzanti (in foul su Vaglio), lui che arrivava da una vera maledizione in fatto di finali scudetto. Rimini è campione d'Italia per la dodicesima volta.

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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