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Gli Yankees monopolizzano il mercato 2014

Anche quest'inverno, come sempre, i colpi più clamorosi sembra averli infilati la squadra del Bronx. Gli Yankees, infatti, a suon di milioni di dollari si sono accaparrati i free agent più appetibili dell'anno. In primo luogo quelli che probabilmente sono il catcher e l'esterno centro migliori in circolazione: Brian McCann e Jacoby Ellsbury. Il primo ha firmato un quinquennale con opzione da 85 milioni di dollari e l'altro un contratto di 7 anni per la ragguardevole cifra di 153 milioni di dollari. Come se questo non bastasse, la squadra di New York, rinfrancata dalla sospensione di Alex Rodriguez (che significa un risparmio di circa 25 milioni di dollari), ha messo la divisa a strisce anche all'esterno destro Carlos Beltran. Si tratta di un ritorno nella Grande Mela per il giocatore di Portorico, dopo i 7 anni passati dall'altra sponda dell'East River coi Mets.
Non contento, il front office degli Yankees ha poi messo a segno il colpo dell'anno con l'acquisizione del lanciatore giapponese Masashiro Tanaka. Si tratta di una giovane talento di appena 25 anni, ma reduce da una stagione che definire incredibile è poco. Ventiquattro vittorie e zero (dico zero) sconfitte nella Nippon Baseball League. Per garantirsi i suoi servigi, e rinforzare una rotazione impoverita dal ritiro di Andy Pettitte, "i bombardieri del Bronx" hanno impegnato ben 155 milioni di dollari da pagare nei prossimi sette anni.
Di fronte a tanta complessiva generosità anche i 240 milioni che i Mariners pagheranno al seconda base Robinson Cano per i prossimi dieci anni e i 215 che i Dodgers hanno deciso di investire per bloccare il loro asso del monte Kershaw per sette anni, paiono poca cosa.
Eppure, anche se i maniera meno clamorosa, anche altre squadre si sono mosse audacemente nel mercato invernale. Tra queste i Texas Rangers, che si portano a casa il lead-off Shin-Soo Choo e il prima base col pallino degli homerun Prince Fielder, dopo uno scambio che manda a Detroit il seconda base Ian Kinsler. I Mets che ricominciano a spendere – anche se meno avventurosamente che in passato – con lo slugger Curtis Granderson. E i White Sox che scommettono sul prima base rifugiato cubano Jose Abreu.
Le altre squadre pare abbiano deciso di puntare su acquisti più oculati, consapevoli che, negli ultimi anni, raramente i colpi di mercato clamorosi si sono poi rivelati veri affari. Troppo spesso, infatti, i contratti onerosi di campioni sul viale del tramonto si stanno dimostrando maledettamente ingombranti e più deleteri che altro. Meglio quindi puntare su giocatori di seconda fascia, o su stelle provenienti da stagioni sfortunate e segnate dagli infortuni, nella speranza di mettere a segno il colpo gobbo della stagione, come nel 2013 è successo ai Mets con Marlon Byrd (pagato il minimo e autore di una stagione da incorniciare) o ai Pirates con l'eterna promessa Francisco Liriano (che si è portato a casa il premio "Comeback Player of the Year").
Ancora è presto per dire chi abbia ragione, se squadre come gli Yankees, i Dodgers, gli Angels e i Red Sox sempre pronte a aprire le corde del borsone o piuttosto squadre come gli Astros, i Marlins che investono cinque o sei volte meno dei loro avversari. Alla fine, come sempre, sarà il campo a stabilirlo, e nel baseball – come ben raccontato nel film (e libro) Moneyball – a vincere non è chi spende di più, ma chi spende meglio. Staremo a vedere.

Devor de Pascalis

Devor de Pascalis è scrittore e sceneggiatore di cinema e TV. Nato a Roma nel 1976, si innamora perdutamente del baseball nell'inverno nel 1986 quando la mamma americana lo porta a trovare lo zio di Brooklyn, grande tifoso dei Dodgers (quelli di Pee Wee Reese e Roy Campanella, per intenderci). Tornato in Italia impara le regole del gioco grazie al Nintendo e a Bases Loaded 2, segue la MLB trafugando copie di USA Today dall'ambasciata americana, si invaghisce della protagonista dell'anime "Pat la ragazza del Baseball" e si mette a giocare nella Roma come "centro panchina". Sviluppa negli anni una passione malsana per le statistiche, che ritiene il personale rimedio al logorio della vita moderna, e tifa da sempre New York Mets perché non gli è mai piaciuto vincere facile. Ancora oggi ricopre con un certo successo il ruolo di "centro panchina" nella squadra amatoriale di softball del Green Hill.

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