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Rinaldi: "La situazione dello stadio non è drammatica"

Il Presidente del Parma Baseball, Rossano Rinaldi, e il General Manager, Massimo Fochi, insieme all'architetto Emilia Pedrelli in rappresentanza di STU Authority, hanno incontrato questa mattina i giornalisti in una conferenza stampa convocata "per fare un po' di chiarezza in una vicenda che ha assunto dei toni assolutamente sproporzionati relativamente alle reali dimensioni". Questa la premessa del massimo dirigente della società ducale in merito alla situazione che si è venuta a creare nei giorni scorsi in seguito alla pubblicazione venerdì scorso sulla testata on line Parma.Repubblica.it delle fotografie scattate da Marco Vasini che documentano l'attuale condizione degli spogliatoi e del tunnel di battuta dello stadio Cavalli: "Voglio esprimere tutto il mio rammarico per alcune frasi comparse sugli organi di stampa (in commento alla gallery fotografica del sito) che nulla hanno a che vedere con la situazione dello stadio. Ma non voglio replicare in quanto le riteniamo cose prive di significato e infondate."
Rinaldi intende però precisare la sua posizione in merito a quanto letto: "Non accetto che venga messa in discussione l'onestà e la correttezza del Parma Baseball e mia personale, perchè voglio ripetere che sia io che Massimo Fochi lavoriamo gratuitamente per la società e addirittura ci impegniamo anche a livello finanziario, perchè abbiamo passione, al contrario di quanto si è letto. Quindi massima disponibilità da parte nostra a farci da parte se c'è qualcuno che ci vuole aiutare o sostituire."
Il Presidente passa poi a spiegare la situazione dello stadio, che "non è assolutamente drammatica. Anzi, possiamo dire che all'80{939b46130b4f2fbcf9bb5ab388a2323375c9174475c2b854eedc8f07f9acc2d8} non presenta problemi particolari. Ci sono stati e si stanno protraendo alcune problematiche riguardanti l'infiltrazione d'acqua, però riguardano solo la zona dello stadio alla sinistra degli uffici. Si tratta unicamente dei locali (spogliatoi, tunnel di battuta) di cui abitualmente si serve la squadra di casa. Non siamo contenti di vedere una struttura che con solo due anni e mezzo di vita presenta questi problemi, ma ci sono non dico giustificazioni, ma sicuramente delle ragioni."
Seguito dalla dottoressa Pedrelli, Rinaldi ha poi spiegato la storia dell'impianto: "Voglio chiarire definitivamente che questa struttura non è del Parma Baseball e nemmeno del Comune. Per ragioni che andrebbero spiegate dalla vecchia giunta, l'impianto è di proprietà della STU che l'ha acquistata in diritto di superficie dalla Fibs nel 2006. All'epoca era una struttura fatiscente. Se non ci fosse stato questo intervento del comune, pur discutibile perchè avvenuta tramite una società partecipata, questa struttura sarebbe stata abbandonata. La STU ha rilevato anche il progetto che era stato commissionato dalla FIBS ad un professionista locale e ha poi effettuato regolare bando pubblico di gara per l'effetuazione dei lavori. Ha vinto la ditta Albertini di San Benedetto, che tra mille complicazioni ha poi completato la costruzione che andava inaugurata per i Mondiali del 2009. Per l'ultimazione dei lavori, a causa di mancanze della ditta Allbertini, la STU ha incaricato imprese locali per riuscire a rispettare il termine di consegna lavori. Voglio sottolineare che tra queste imprese non c'era la mia (Coruzzi costruzioni), ne direttamente ne indirettamente"
L'architetto Pedrelli ha poi spiegato che non è stato possibile "porre un rimedio definitivo ai problemi segnalati dalla società fin dall'inverno 2009-2010, ma abbiamo effettuato una serie di aggiustamenti, di bonifiche dei locali sotto le tribune in quanto siamo in causa con la ditta esecutrice dei lavori, per cui non abbiamo potuto muoverci con la necessaria libertà, dovendo rispettare il contenzioso in atto." E' sempre la dottoressa Pedrelli a tranquillizzare i tifosi e la società in vista dell'inizio del campionato: "L'impianto ha già l'agibilità e prima dell'inizio del campionato faremo i lavori che consentano un utilizzo immediato della struttura. Per questo stiamo valutando la soluzione migliore per ovviare temporaneamente al problema. Speriamo però di poter trovare presto una soluzione definitiva. Anche prima di settembre."
In merito al contratto di gestione dello stadio Cavalli, che non è stato ancora rinnovato, il massimo dirigente della società spiega: "Noi per la gestione dell'impianto dovremmo percepire circa 40.000 euro all'anno, IVA inclusa, ma per rispondere a chi sostiene che io e Fochi ce li saremmo intascati, voglio specificare innanzitutto che per il 2011 ne dobbiamo ricevere ancora buona parte, poi anche se li avessimo ricevuti tutti saremmo riusciti a coprire le spese di manutenzione ordinaria solo in parte. Sottolineo la parola ordinaria, perchè i lavori necessari in questo caso sono ovviamente di natura straordinaria e non spettano al Parma Naseball."
Poi è intervenuto Massimo Fochi: "Per chi sostiene che noi volessimo in qualche modo tenere nascosta la vicenda, abbiamo la possibilità di documentare le 50 mail di segnalazione che abbiamo inviato (le mostra con la mano). Questi sono i documenti, poi se qualcuno ha qualcosa da dire si faccia pure avanti"
Infine, sollecitati da alcuni giornalisti, i due dirigenti tornano sulle accuse rivolte dai lettori del sito Parma.Repubblica.it: "Ho letto cose che non stanno né in cielo né in terra – afferma Rinaldi – Dire che Corradini sarebbe andato via perchè deve ricevere tre anni di rimborsi è una "baggianata colossale". Figurarsi se un giocatore aspetta tre anni prima di andarsene! Era un mio dipendente, a dicembre si è licenziato e ha disdettato l'appartamento che noi gli pagavamo, per rientrare a Verona per stare vicino ad un familiare malato, con la promessa di ritrovarci a gennaio per discutere del 2012. Ci siamo incontrati, non abbiamo trovato l'accordo tecnico ed economico, quindi lo abbiamo lasciato libero per quest'anno. Nel 2013 vedremo." Fochi afferma invece che "i numeri sono dalla nostra parte. Aumentiamo ogni anno il numero di spettatori allo stadio, siamo in crescita come numero di tesserati, dopo ogni partita tanti bambini entrano in campo e giocano con i giocatori. E poi quanti anni erano che non si vedevano bambini giocare sul campo di fianco allo stadio della squadra maggiore durante le partite? Forse dagli anni '70? Noi siamo riusciti a ricreare questo fenomeno. Poi ognuno è libero di dire ciò che crede. In ogni caso abbiamo segnalato l'episodio alla polizia postale e presto avremo i nomi di chi ha scritto commenti diffamatori e valuteremo se procedere con le querele".

Matteo Desimoni

Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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