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Sotto il segno dei Red Sox

I Red Sox sono i protagonisti assoluti degli ultimi match giocati in Major League. Dopo un inizio in sordina che ha fruttato appena 2 vittorie ed 8 sconfitte, il roster a disposizione di Terry Francona ha fatto quadrato, si è ricompattato ed è tornato ad essere quello che in questi ultimi anni si è fatto apprezzare nel mondo del batti e corri. Con quello spirito di gruppo, quella la voglia di vincere insieme, che ha fatto di questa franchigia l'unica ad aver vinto due anelli dal 2000 ad oggi nonostante addii che, sembrava, potessero dar luogo a dei vuoti incolmabili (per esempio Johnny Damon o Manny Ramirez). Così Boston si è rimboccata le maniche ed è riuscita ad infilare 11 vittorie consecutive. Dopo la vittoria in gara-3 contro Oakland, complice anche il ritorno al Fenway Park, i BoSox hanno rifilato sweep a Baltimore (serie da 4 gare), Minnesota e, soprattutto New York. E proprio contro gli "odiati" Yankees si è vista un'incredibile carica agonistica, che fa ben sperare i tifosi: in gara-1 Boston pareggia al nono inning grazie al homerun da 2 punti di Jason Bay su Mariano Rivera per poi realizzare il fuoricampo della vittoria con Kevin Youkilis su Damaso Marte. Anche in gara-2 Boston parte male e dopo la parte alta del quarto inning è sotto 6-0. La vittoria per 16-11 è la più grande rimonta dei Red Sox sugli Yankees dal 1968 quando, anche in quel caso sotto di 6 punti, alla fine si imposero 11-10. Più agevole la vittoria che garantisce lo sweep in gara-3 (4-1 il finale) in una serie che dimostra il carattere determinato e mai domo della squadra. I Red Sox sono stati infine battuti stanotte in gara-2 dagli Indians dopo aver infilato una serie di vittorie che la porta a -1 da Toronto, ancora leader della East Division della AMERICAN LAEGUE.
Chi ancora stenta sono invece gli Angels che proprio la notte di martedì, grazie al 7-5 a Baltimore contro gli Orioles in gara-1, è riuscita per la prima volta in stagione a vincere due partite consecutive. Questo dato la dice lunga sull'andamento del roster di Scioscia, fermo a 8 vittorie ed 11 sconfitte con 4 partite da recuperare su Seattle che è in testa alla West Division. Non sono sufficienti le attenuanti degli infortuni di Kelvim Escobar, John Lackey, Dustin Moseley, Darren Oliver, Ervin Santana e Vladimir Guerrero, oltre che alla tragica scomparsa di Nick Adenhart. La sensazione è che questa inversione di rotta rispetto al 2008, quando gli Angels vinsero 12 delle prime 19 gare, sia più che altro da attribuire ad una adeguata sostituzione di giocatori del calibro di Texeira e Anderson.
Ancora indietro anche i Cleveland Indians, che stazionano in fondo alla Central Division con 3.5 gare di ritardo rispetto a Detroit, leader del girone. La vittoria in gara-1 contro Boston potrebbe essere quella scossa che ci vuole per far muovere questa franchigia dal torpore che la sta attanagliando dall'avvio della stagione 2009. Forse le aspettative hanno un po' frenato Sizemore e compagni che fino ad oggi hanno vinto una sola serie, quella interna contro i Royals.
Nella NATIONAL LEAGUE si è assistito al ritorno di Philadelphia. I Phillies hanno ritrovato il sorriso grazie a 5 vittorie consecutive (tra cui uno sweep esterno contro i Marlins, ancora in vetta alla East Division ma adesso solo a +0.5 dai campioni in carica) ed a 2 successi interni contro i Nationals che al loro attivo contano solo 4 vittorie, il peggior avvio di stagione di tutta la MLB. E proprio durante gara-1 contro Washington, terminata poi 13-11, che Raul Ibanez e Ryan Howard hanno regalato ai propri tifosi due grandi slam che testimoniano il ritrovato stato di forma dei Phillies.
Per trovare la migliore posizione in classifica bisogna comunque spostarsi nella Central e nella West Division dove St. Louis e Los Angeles hanno messo in cascina 14 vittorie e 7 sconfitte. I Cardinals si sono recentemente riscattati andando a vincere 2-1 la serie interna contro i rivali storici dei Chicago Cubs, che a loro volta, con il medesimo ruolino avevano inflitto ai Cards l'unica sconfitta in una serie del 2009. I Dodgers di Joe Torre confermano di essere in un ottimo stato di forma in questo inizio stagione e, con la sola eccezione di San Diego che si mantiene a 2.5 lunghezze (emozionante la serie da 4 che si terrà a Los Angeles dal 30 aprile), sembra che nella West Division non abbia nessuno in grado di competere con loro.

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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