Ichiro e Iwakuma guidano il Giappone alla vittoria

E' stata la finale che il World Baseball Classic si meritava. Con il punteggio di 5-3 il Giappone ha sconfitto in 10 riprese la Corea in una delle più belle finali di baseball che si siano mai viste. A differenza della storica gara7 del 1991 tra Minnesota e Atlanta, conclusasi 1-0 al decimo ma che registrò la sfida tra due soli giocatori, Morris e Smoltz, la finalissima del WBC è stata una partita intensa ed entusiasmante con numerose giocate chiavi di tanti giocatori.
Davanti ai 54846 tifosi delle due nazioni (pochi chilometri separano Koreatown e Little Tokyo a Los Angeles) la finalissima è iniziata con Ichiro Suzuki come protagonista che segna la valida iniziale e si è conclusa con il singolo dello stesso Ichiro al decimo che vale la vittoria nipponica.
Suzuki deve comunque dividere il trofeo come "uomo match" con il lanciatore partente Iwakuma che meritava la vittoria dopo 8 riprese, 4 sole valide concesse, 2 punti guadagnati e 6 strike out.
Partito male il coreano Bong che lascia due giapponesi in base nelle prime due riprese per poi subire un punto nel terzo ed evitando altri danni con un doppio gioco a basi piene. Riprende il ritmo al 4° con 3 rapide eliminazioni per poi scendere nella successiva ripresa a causa dei numerosi lanci dei primi inning.
La chiusura dell'attacco nipponico con uomini agli angoli ma senza punti, carica i coreani che al cambio campo pareggiano con il solo homer di Choo.
L'incontro rimane fisso in parità fino al settimo con Ichiro che , dopo un singolo e una base rubata dai compagni, esegue un bunt troppo perfetto per valere un sacrificio. Il seguente singolo di Nakajima vale il 2-1 e la volata di sacrificio dell'8° ripresa consente al Giappone di reincrementare il vantaggio. Anche Iwakuma inizia a stancarsi e dopo un doppio, un out in diamante e una volata subisce il secondo punto. I 4 ball successivi lo costringono a scendere dal monte sotto i meritati applausi del pubblico.
Sopra di 1, il Giappone affida il nono inning a Darvish, generalmente un partente ma dotato di un talento straordinario e che aveva anche chiuso l'incontro del giorno prima contro gli Stati Uniti.
Lo scoreboard "segna" 100mph sul primo strikeout, ma anche se sappiamo che esagera, ha qualcosa piu nel braccio come rilievo. Purtoppo non sa contollare la sua enorme velocità e regala due basi in fila ridando speranza ai coreani che però subiscono lo strikeout che porta Giappone ad un out dalla vittoria finale.
Il quinto battitore della ripresa è il primo che riesce a mettere la palla in campo. Il singolo di Bum Ho Lee porta Jonk Wook Lee a casa e Taek Keun Lee in seconda pareggiando i conti le il terzo K dell'inning di Darvish spinge l'incontro agli extrainning.
La Corea si trova così al decimo con due out e corridori in seconda e terza, il cuscino di prima base vuoto e Ichiro nel box.
Potrebbero optare per una base intenzionale ma scelgono invece di sfidare la stella dei Mariners.
Dopo un foul su un lancio che tocca terra prima della mazza, i coreani dovrebbero capire che si tratta del samurai più ingiocabile al mondo, e sarebbe meglio affrontare il battitore successivo.
Invece insistono e con 1 ball e due strike il recordman di valide in un campionato di Major spara la sua quarta valida della partita verso l'esterno centro e porta a casa due punti per il 5-3.
Nella parta bassa della ripresa, Darvish chiude dopo una base ball al primo uomo del inning la stella giapponese non subisce più nulla e con una volata e due strikeout chiude la meritata vittoria giapponese che conquista per la seconda volta il titolo del World Baseball Classic.

Michael Zambelli

 

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