Cariparma, riflettori puntati sul mound

Sta prendendo forma la Cariparma del 2009. Sistemato il line-up con gli arrivi di Carvajal, Chapelli, Balentina e, perché no, del giovane promettente Sambucci (che almeno una partita a week-end dovrebbe disputarla), è ora il monte di lancio a tener banco. Ed in quest'ottica si inserisce il discorso Gomez.
Per l'interbase colombiano, che nella "temporada" attuale del suo Paese gioca stabilmente in seconda, la strada per Parma al momento è chiusa: troppo alte le richieste economiche. Stante così la situazione, la società ha diverse opzioni per il diamante interno: Carvajal e Munoz possono ricoprire più ruoli, Scalera alla bisogna potrebbe tornare a ricoprire quello di interbase (nell'Oltretorrente la sua carriera si è sviluppata lì salvo l'ultimo anno), Sambucci e, volendo, anche Balentina, oltre a "Pepita" Munoz, possono ricoprire quello di prima base. Lo stesso Zileri ha la possibilità, in una delle tre gare, di piazzarsi nell'hot corner.
Tutto questo per andare, eventualmente e modificando i primi intendimenti, sui due lanciatori stranieri. Posto che uno, salvo sorprese, sarà il mancino Bobby Cramer, compagno di Mike Natale negli Orange County Flyers, sul nome dell'eventuale secondo si erano aggirate voci di un possibile ritorno di John Kelly, ex-Modena (e prima ancora quelle del jolly Mark Langone, un "prodotto" di Sal Varriale). Ottime le sue medie nelle ultime sei stagioni nella CanAm League, incluso nella All American nel 2008, ma è lo stesso pitcher dei Brockton Rox a smentire questa ipotesi: resterà dov'è.
Discorso oriundi. Al momento l'unico certo è Natale. Per Franzese, ex-Collecchio, il discorso non è così semplice. Collecchio e Parma sono sostanzialmente d'accordo, ma lui in Argentina ha un lavoro e non vuol lasciarlo. O arriva a campionato in corso, come fece a Collecchio, prendendo una lunga aspettativa, oppure gli si trova un lavoro a Parma per averlo da inizio stagione. In Ottobre poi era stato provato il giovane Marco Grifantini, NCAA con University of California, discreta velocità ma poca varietà, che dovrebbe essere testato nuovamente nelle amichevoli pre-season per valutare se come rilievo può andare, sperando possa ripetere le gesta del goto Collina. Mattia Salsi pare convinto a tirare un altro anno limitandosi alla pura chiusura. Rinunciando a Bazzarini, il monte dovrebbe trovare maggiore affidabilità, specie se Mori riuscirà a trovare la via giusta per fare un gradino in più.

Paolo Mulazzi

Nato a Parma nel 1963, giornalista pubblicista, cominciò a seguire il baseball nel 1974, penultimo anno targato Bernazzoli, e si “abituò subito male” con le vittorie della grande Germal. Provò anche a giocare, per un paio d’anni, nell’allora Parma Pan, ma scelse, forse a ragione, di dedicarsi alla scuola. Così dovette accontentarsi, in età più adulta, di anni e anni di slow pitch. Agli inizi degli anni '80 inizia il suo percorso giornalistico in ambito radiofonico con Radio Emilia prima ed Onda Emilia poi. Un percorso durato sino alla fine degli anni '90 fatto di conduzioni in studio, per un anno anche televisive con la collegata Europarma Tv (l’attuale Teleducato), servizi e radiocronache di baseball e rugby, sport, quest’ultimo, che è sempre andato di pari passo col primo. Nel 2004 inizia la sua avventura col cartaceo collaborando per il settimanale gratuito "Lungoparma" occupandosi, oltre che di sport, anche di inchieste d’attualità. Nell’aprile 2005 nasce a Parma il quotidiano "L’Informazione" con cui comincia a collaborare sin dal primo numero scrivendo sempre dei suoi due sport preferiti. Nel marzo 2008 passa a "Polis Quotidiano". Inoltre, nel novembre del 2007 è co-ideatore del quotidiano sportivo on line www.sportparma.com ma i suoi impegni non finiscono qui: ha collaborato saltuariamente col settimanale locale "Zerosette", occupandosi di inchieste, e scrive regolarmente su "Lameta", settimanale di rugby a diffusione nazionale. Nel mezzo di tutto ciò c’è stato anche spazio, dal 2000 al 2005, per allenare il settore pre-baseball dell’Oltretorrente, esperienza che gli ha dato molto dal punto di vista umano. Ama la natura e gli animali (salutiamo il gatto Gigi) e sogna sempre di rivedere gli stadi pieni come un tempo, almeno a Parma.

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