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Fuori dai Giochi Olimpici, the day after …

Dopo la nuova bocciatura, nella sorpresa generale, i commenti che arrivano sono un mix tra profonda delusione ed assoluto sconforto. Da Singapore a Torino, la conferma dell’esclusione dalle Olimpiadi non fa altro che accrescere la rabbia di chi ha lavorato in nome di un baseball globale, di quanti hanno permesso di arrivare oggi ad avere ben 122 federazioni nazionali in tutto il mondo contro le 60 del 1990.
Il disagio è evidente e diverse sono le prese di posizione da parte dei rappresentanti del movimento del ‘batti e corri” il giorno dopo la decisione della sessione numero 118 del CIO di non voler riammettere baseball e softball tra le discipline olimpiche ai Giochi di Londra 2012.
Tra i primi a scendere in campo anche Riccardo Fraccari che, intervenendo sul voto contrario dei delegati del Comitato Olimpico Internazionale, ha sottolineato come il baseball e il softball europei soffriranno in maniera particolare. Ma punta anche il dito contro gli esponenti del Vecchio Continente.
“Non posso che notare in questa decisione – ha affermato il presidente della FIBS – il peso dei delegati europei del CIO e attribuire responsabilità precise per questo risultato. Se anche nel passato si fosse lavorato in Europa come l’Italia ha fatto dal 2002 in poi, oggi avremmo avuto quella credibilità che ci avrebbe permesso si ottenere la manciata di voti che ci è mancata. L'Europa del baseball e del softball aveva bisogno di un'azione politica forte. Fino all'ultimo invece ci si è accontentati di generici auspici e si è tenuto un ottimismo di facciata, non basato su fatti concreti. Occorre promuovere nei vari paesi europei campionati nazionali veri, forti; occorrono manifestazioni internazionali che attirino pubblico, media e sponsor; occorre dimostrare concretamente che il baseball e il softball sono sport forti e diffusi anche in Europa”.
E l'Italia, ha ribadito Fraccari, riveste un ruolo centrale a livello continentale: “Nel baseball abbiamo iniziato da qualche anno un percorso importante assieme alla Major League ed i risultati si vedono, nel softball abbiamo assunto anche a livello politico il ruolo che da sempre ci spettava”.
Se cambieranno programmi ed obiettivi, l'Italia è pronta a continuare a lavorare e a dare il proprio contributo di idee: “Tutti assieme dobbiamo lavorare per costruire basi concrete per un baseball e un softball forti in Europa. Ci servono piani concreti, non le promesse degli amici degli amici”.
Per il Presidente della FIBS, il futuro di baseball e softball passa anche attraverso l'unità e la sinergia: “Baseball e softball devono unire le energie, perché sommando i numeri siamo veramente un movimento di opinione forte. Se sommiamo i tesserati, ovviamente questi due sport hanno un peso diverso. L'antagonismo non fa bene a nessuno”.
Dagli USA arriva anche la replica di Don Fehr (presidente dell’associazione dei giocatori della Major League Baseball) secondo il quale il World Baseball Classic potrebbe dare una spinta importante al baseball affinché possa essere riconsiderato dal CIO in vista di un auspicabile riammissione nell’ambito olimpico. Dipenderà dal successo della storica manifestazione in programma negli USA, a Portorico e Giappone dal 3 al 20 marzo e che vedrà la partecipazione di 16 paesi.
“Secondo me, la ragione per cui il voto è stato contrario è perchè il baseball ed il softball non sono sport europei” sostiene Fehr che ha inoltre definito le Olimpiadi ‘euro-centriche e dominate dai paesi del vecchio continente che quindi non vedono di buon occhio l’introduzione di altri sport”. D’altronde il baseball non ha avuto una diffusione in Europa tale come nell’America Latina ed Asia.
Fehr, ex-membro del Comitato Olimpico statunitense, ha inoltre affermato che le federazioni del baseball hanno giocato un ruolo importante nella decisione del CIO.
“Dalle Olimpiadi arrivano i fondi per sostenere lo sviluppo dei vari sport in tutto il mondo. Anche il baseball può ottenere finanziamenti se e solo se nei vari paesi vengono stabiliti dei precisi e concreti piani di sviluppo. La riduzione dei fondi olimpici rappresenterà adesso un problema per l’espansione del baseball in tutto il mondo”.
Chiaro il riferimento di Fehr al fatto che ognuna delle otto squadre che partecipa ai Giochi Olimpici riceve circa mezzo milione di dollari dal CIO per lo sviluppo del baseball nel proprio paese.

Filippo Fantasia

Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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