T&A, occasione storica

Il primo match point se lo gioca la T&A San Marino. Il tricolore 2005 sarà assegnato al Gianni Falchi ma di certo a Bologna non si aspettavano di arrivarci in questo modo, con i titani avanti nella serie. Dopo un’attesa resa ancora più estenuante dai rinvii per il maltempo, garacinque ha spezzato l’equilibrio a favore del team di Doriano Bindi, dimostratosi ancora una volta più bravo dei rivali negli arrivi in volata. Una garacinque che ha riassunto in sé l’intera serie giocata finora dalle due contendenti più degne. Bologna avanti, reazione di carattere di San Marino e vittoria di stretta misura per la formazione del presidente Macina.
Evidentemente non era per caso se Italeri Bologna e T&A San Marino avevano chiuso la regular season a braccetto davanti a tutti. E nonostante spesso e volentieri nei play-off si parli un’altra lingua rispetto alla stagione regolare, nemmeno il campionato più strano ed equilibrato da tanti anni a questa parte ha potuto evitare che felsinei e titani ripetessero il loro braccio di ferro anche nell’atto conclusivo della post-season. Sotto le Due Torri auspicavano che anche il verdetto finale potesse rispecchiare fedelmente l’esito degli scontri diretti in regular season (Italeri avanti 4-2) ma questa T&A, con l’entusiasmo proprio di chi non è mai arrivato così in alto e la consapevolezza di essere una squadra forte, sta cambiando la storia.
Matos a parte, Bologna ha vinto di potenza quando ha potuto scatenare il suo line-up (straordinario Liverziani, ma qualcuno aveva dei dubbi in proposito?) , San Marino ha risposto con i suoi gioielli del ‘mound” (Montane e Maestri oltre al sempreverde Newman) e con una difesa quasi impeccabile (mentre Urueta è ancora lì che ripensa al fatale errore di venerdì sera) esibendo nel box i vari Rovinelli e Finetti che hanno fatto la voce grossa.
Sbilanciarsi in pronostici in un simile frangente sarebbe quantomai azzardato, ma se da un lato dovrebbe aumentare la pressione su chi, volenti o nolenti, era la favorita per il titolo (l’Italeri), è anche vero che in caso di un arrivo a garasette, la formazione di Mazzotti potrebbe affidarsi sulla collinetta del Falchi a Jesus Matos, il miglior pitcher del campionato oltretutto fresco e riposato. Dall’altra parte ci sarebbe un Ivan Montane reduce dalle sei riprese e passa di martedì ma che non ha certo paura di nessuno e che vanta già tre vittorie su quattro confronti con l’Italeri. Dettaglio non trascurabile: c’è prima da giocare il match di stasera e c’è da giurare che sul Titano (Casseri o Martignoni sul mound?) sarebbero disposti a tutto pur di chiudere subito i conti contro un’Italeri che si ritrova con le spalle al muro (Incantalupo o Bazzarini?).
T&A per la storia, Italeri per la bella. Che vinca il migliore.

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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