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Un mese da vivere col fiato sospeso

Solo a pronosticarla, ad inizio stagione, una volata così affollata per un posto nei play off, si sarebbe passato per dei pazzi. Ed invece siamo arrivati al dunque. Sei squadre in lotta per quattro posti in semifinale, con il rischio che neanche questa terzultima giornata di campionato svelerà qualcosa di concreto, ma che lasci aperti tutti i verdetti.
Un turno importantissimo, dunque, questo della settima di ritorno. Il campo principale sembra essere lo Steno Borghese, dove la Danesi Nettuno attende con ansia l’arrivo dei campioni in carica della Prink Grosseto. Non fosse solo una sfida tra ex (Casolari e De Franceschi tra i maremmani, Gasparri tra i laziali), ci si gioca veramente molto, e con due stati d’animo completamente differenti. I verdazzurri di Bagialemani dopo la pesante debacle di Rimini sono attesi anche dalla visita dell’Italeri alla penultima, e non possono ormai rischiare più nulla, considerato che devono curare anche la classifica relativa agli scontri diretti. L’unico vantaggio è quello di giocare in casa, dove sono riusciti sino a questo momento a vincere diciotto delle ventuno partite disputate. Grosseto al contrario è sulle ali dell’entusiasmo ed è ormai prossimo a completare una bella rimonta, che con l’ormai imminente rientro di Navarro cambierebbe completamente le carte in tavola per la conquista del tricolore. Inoltre, quando il campionato sarà fermo, affronteranno San Marino nel recupero e poi nell’ultima di regular season. Vale a dire una squadra molto differente da quella di iniziostagione.
Il Ceci&Negri Parma, nonostante questa settimana ospiti l’Italeri Bologna, è tra le formazioni in lotta per i play off che vanta il calendario migliore. Dopo il derby emiliano ha Reggio Emilia fuori e Trieste in casa nell’ultima di ritorno, quanto di meglio per sperare in un ein plein che con qualche scontro diretto ancora da disputare rappresenta sicuramente un bel vantaggio. Un po’ peggio il calendario della formazione di Mazzotti, che come detto andrà al Borghese e solamente nell’ultima ospiterà la Palfinger Reggio Emilia, quando i giochi per la salvezza dovrebbero essersi ormai conclusi. Infatti, considerato che i Warriors Paternò sono ormai fuori gioco, l’unica antagonista per la formazione di Gerali è l’Acegas Trieste, impegnata prima in casa della T&A San Marino e poi Parma. Difficile pronosticare una rimonta. Certo è che in casa bolognese ci si rammarica di qualche sconfitta di troppo, che lascia la squadra ancora in tensione in questo finale quando invece si poteva festeggiare il traguardo della semifinale con almeno un turno di anticipo.
Da questo turno potrebbe approfittarne il San Marino, ma come detto la formazione del Titano al momento appare quella maggiormente in difficoltà tra le sei. Le molte assenze ed un rendimento in lento ma costante calo da diverse settimane stanno mettendo a serio rischio il piazzamento della squadra rivelazione della prima metà del campionato. Occhio allora alla Telemarket Rimini, che va a far visita ad un demotivato Paternò prima del derby con i sammarinesi. La formazione di Mike Romano ha come unica incognita quella di incontrare nell’ultima giornata una mina vagante come il Fiume Modena. Ventura e soci l’8 settembre dovrebbero essere già fuori dai play off, ma sicuramente con la fama di ‘ammazzagrandi” di cui godono rappresentano un avversario ostico, anche senza stimoli.
Prepariamoci dunque a questo finale, da vivere con il fiato sospeso e con un occhio ai risultati precedenti, visto che gli scontri diretti conteranno. Chi l’avrebbe mai detto ad aprile…

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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