“L'Accademia è un passo obbligato”

Durante le nostre recenti visite alla Baseball Academy di Tirrenia abbiamo avuto il piacere di conoscere ed interviste Bill Holmberg. Ecco il testo dell'intervista.

Puoi farci un bilancio dell'attività dell'Accademia ?
All'inizio l'attività ha risentito di qualche ritardo organizzativo, dovuto al fatto che si tratta di una nuova esperienza e si partiva da zero. Il lavoro con i ragazzi è stato diviso in tre fasi OFF SEASON, PRE SEASON e IN SEASON. Nelle tre fasi quello che è cambiato è stato il peso della preparazione fisica inizialmente molto alto e che poi ha lasciato sempre più spazio al lato tecnico.
Hai potuto osservare dei miglioramenti oggettivi ?
I miglioramenti variano molto da atleta ad atleta ed i motivi dipendono dal singolo caso: ad esempio Paoletti è arrivato a Tirrenia che lanciava al massimo a 76 miglia all'ora, in alcuni test fatti di recente lo abbiamo misurato a 84. Invece, sempre per fare un esempio, con Frau questo miglioramento non c'è stato ma abbiamo dovuto prima recuperarlo da un infortunio alla spalla che si portava dietro da tempo. Poi ci sono i miglioramenti nella meccanica di battuta per cui è difficile dare delle misurazioni se non guardando alle statistiche di campionato. Comunque tutti sono molto migliorati fisicamente in equilibrio, dinamica e agilità. Durante i primi giorni di giugno (l'Accademia sospenderà la propria attività mercoledì 8 giugno ndr) faremo dei test finali e produrremo una relazione complessiva dei risultati ottenuti: allora potrò essere più preciso.
Siete riusciti a collaborare con le società in cui giocano ?
Si certo, ci sentiamo spesso con i loro tecnici, specie ora che la stagione è iniziata. Ad esempio Bindi, della T&A San Marino ci ha chiamato per avvertirci che Alessandro Maestri avrebbe fatto il suo debutto come partente: questo perché era necessario modificare l'allenamento nei giorni prima della partita.
Cosa non ha funzionato in questa prima esperienza ?
Innanzitutto abbiamo fatto alcuni errori a causa dell'avvio di tutti i meccanismi organizzativi e per il fatto che la squadra dei tecnici doveva imparare a lavorare in team. Inoltre avendo cominciato in ritardo la pausa natalizia è arrivata troppo presto e il suo peso si è fatto sentire parecchio al loro ritorno. Infine la cosa peggiore è stata ed è non poter seguire i ragazzi in partita per verificare personalmente come applicano in quello che gli insegnamo. Alcuni di loro, come D'Ignoti che viene da Paternò, quest'anno sono andati a giocare a Livorno proprio per poter restare in zona e lavorare meglio con noi. La cosa migliore sarebbe poter avere a disposizione una squadra che possa partecipare ad un campionato, magari fuori classifica. Sia chiaro che il passo dell'Accademia è stato obbligatorio perché questo è il modello che vuole la Major League e che è già stato adottato da altri paesi europei come la Francia e la Repubblica Ceca. Inoltre nell'organizzazione italiana l'Accademia risulta l'ideale punto di collegamento tra il Progetto Verde Azzurro e la Nazionale Probabili Olimpici.
Sappiamo che quest'estate farai parte dello staff dell'Accademia Europea organizzata direttamente dalla Major League.
Si, all'Accademia parteciperanno 50 ragazzi europei e 10 africani. Tra gli europei 13 saranno italiani e 14 olandesi e arriveranno fior di istruttori come Bruce Hurst, Jim Lefebre e Rod Carew.
I ragazzi mi hanno detto che hanno tutti fatto la selezione per l'Accademia Europea di questa estate ma solo 4 di loro sono stati ammessi. Come mai ?
Alcuni di loro come Frau e Paoletti non erano in forma fisica perfetta e altri erano troppo "vecchi" come Romani che quest'anno compie 22 anni ed è fuori dal loro target. Poi per l'Accademia Europea la selezione non era limitata a lanciatori e ricevitori come era stato per noi.
L'anno prossimo sarai ancora qui ?
Si io e Davide Sartini (che parteciperà anche alla Accademia Europea) saremo ancora qui, ma ancora non so quali sono i programmi per il 2006, dobbiamo fare una riunione con il presidente Fraccari in questi giorni: dobbiamo stabilire il numero delle borse per l'anno prossimo e quali ruoli ammettere.
Chi confermerete l'anno prossimo dei ragazzi attualmente a Tirrenia ?
Ancora non lo sappiamo: oltre ai test finali conteranno anche i risultati scolastici e le scelte per i ruoli da ammettere per il prossimo anno.

Alla fine della intervista Holmberg ci promette che ci farà leggere la relazione finale e ci farà vedere le cifre dei test tecnico fisici in modo da poter dare una valutazione complessiva di questo primo anno.
Ci siano a questo punto concesse due considerazioni: questa intervista è stata fatta in due occasioni in cui abbiamo visitato l'Accademia, entrambe molti giorni prima della nostra intervista a Massellucci (di cui in calce riportiamo un link) e che ci ha fatto sorgere qualche preoccupazione sul futuro della Nazionale PO: visto il ruolo di trampolino di lancio che lo stesso Holmberg attribuisce all'accademia verso la Nazionale PO sarebbe un peccato se questa dovesse non avere nuovi sviluppi. Infine il problema del rendimento scolastico: per quanto ci hanno detto i ragazzi stessi potrebbe essere un problema serio per la riammissione di alcuni di loro all'Accademia 2006. Più in generale ci pare un problema che va risolto perché ragazzi di meno di 20 anni, come sono e saranno, in genere, i membri dell'Accademia devono avere anche ambizioni scolastiche e universitarie e l'Accademia deve essere un aiuto a perseguirli, non un ostacolo.

Ivano Luberti

Ivano è cresciuto in Maremma dall'eta' di 6 anni e ha visto la sua prima partita di baseball a 9 anni. Ha abbandonato la sua passione per il batti e corri a 19 anni quando si è trasferito a Pisa per l'Universita' e lo ha riscoperto dieci anni dopo quando ha cominciato ad utilizzare Internet per lavoro. Si definisce uno spettatore informato con una logorrea innata che ha deciso di sfogare scrivendo qualche articolo, dopo che il forum di Baseball.it non gli bastava piu'. Laureato in Scienze dell'Informazione e informatico di professione crede nella cooperazione al punto di aver fondato una cooperativa a Pisa, città dove risiede e che purtroppo è un deserto per lo sport che ama.

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