Ha la gioia dipinta nel volto, Roberto De Franceschi, in quella che è probabilmente una delle più belle serate (se non in assoluto la più bella) della sua carriera. Prima dell'inizio della partita gli mancavano due valide per pareggiare, a quota 1.338, il record assoluto di tutti i tempi di Ruggero Bagialemani. Di valide ne sono arrivate tre, primato superato a quota 1.339 e dopo la partita anche se solo per un attimo riusciamo a strapparlo ai complimenti dei compagni per scambiare due battute con lui. “Dire che sono contento è poco, sono soddisfatto di questo record e anche per averlo fatto qui a casa mia, in fondo gran parte di questo primato l'ho costruito proprio con la casacca del Nettuno contro il quale oggi ho giocato da avversario. Lasciando per un attimo da parte il record, si torna a parlare di garatre delle IP Baseball Series. Soprattutto del black out che stava cambiando un po' le carte in tavola. Per la cronaca e per scansare sospetti, è andata via la luce in tutta la zona nei pressi dell'impianto, e l'indiziata dovrebbe essere la torre dell'esterno destro, che infatti alla ripresa del gioco è stata lasciata spenta e non ci sono stati più inconvenienti. “Sono situazioni delicate, una pausa di un'ora fa raffreddare il lanciatore e al rientro può succedere di tutto, per fortuna che siamo usciti da quella situazione delicata senza subire punti. C'è stata anche qualche discussione al secondo salto della corrente. “Cose che succedono, d'altro canto la tensione è alta, può scappare un attimo di nervosismo, ma alla fine è tutto rientrato senza problemi. A questo punto la serie sembra chiusa. “Sul 3 a 0 e con Navarro in questo stato di forma è facile fare un pronostico, ma di fronte ci troviamo sempre una squadra che come al solito lotta sino all'ultima palla, che ci mette l'anima e che ti tiene in partita per tutte e nove le riprese“.
Dall'altro fronte Ruggero Bagialemani, manager della Danesi, non nasconde quel pizzico di delusione per come si sono messe le cose. “Penso che solo un miracolo ci permetterà di raddrizzare la situazione, abbiamo sicuramente giocato meglio le prime due partite a Grosseto, stasera abbiamo messo i remi in barca troppo presto. Non siamo riusciti a sfruttare al terzo, dopo la ripresa della partita dopo l'interruzione, quella situazione di basi cariche e uno fuori, e lì la partita è cambiata. Comunque Masin ha lanciato un'ottima partita, contro una squadra che è pur sempre fortissima“. E' la serata in cui è successo quello che doveva succedere, ovvero che De Franceschi ha superato il suo primato di valide. “Sono contento che sia stato lui a batterlo perché è uno di Nettuno, quando è così l'importante è essere stati i primatisti anche perché i record in fondo sono fatti per essere superati. E poi non dimentichiamoci che lui è diventato giocatore qui da noi, adesso (sorride) si va a fare questa “pensione” a Grosseto, ma è pur sempre un giocatore di Nettuno“. Sotto per 3 a 0, ma il Nettuno ci proverà ancora? “Noi ci proviamo sempre, sino a che non è finita proviamo a vincere“.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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