La Telemarket 2004 come l'Ivas 1996?

Sei vittorie e nove sconfitte. Non era certo questo il bilancio che ci si aspettava in casa Telemarket dopo i primi cinque trittici di campionato, ma una lunga serie di contrattempi ed infortuni ha finito per determinare una situazione di classifica dalla quale i Pirati cercheranno di venire fuori il più presto possibile. E' quanto si evince dalle parole del manager neroarancione Mike Romano, che sabato notte ha tirato un grosso sospiro di sollievo quando al 12° inning la sua squadra è riuscita a superare il Fiume Modena ed interrompere una serie di otto sconfitte consecutive che non si verificava dal girone di andata del campionato 1996. Allora Romano era ancora un giocatore dei Pirati che nonostante quel pessmo avvio di stagione, riuscirono poi a centrare la qualificazione ai play-off con un gran girone di ritorno. Che possa essere di buon auspicio per questa Telemarket?
"Speriamo davvero che la storia si ripeta – commenta Romano – ma più dei ricorsi storici conta il fatto che la squadra stia lavorando sodo da diverse settimane per eliminare i difetti evidenziati in questo inizio di campionato. Sappiamo tutti che non è questo il posto che ci compete ma per risalire la china servono poche chiacchiere e molti risultati. Meno male che contro il Modena è arrivata quella vittoria che ha spezzato la serie nera restituendo ai ragazzi un minimo di tranquillità ma sappiamo tutti che dovremo fare molto di più perchè la squadra è questa".
E dove la Telemarket dovrà migliorare parecchio sarà nel box di battuta ma anche in difesa, in modo da aiutare un monte che resta sicuramente di ottima qualità ma che da solo può fare ben poco.
"L'esempio di garatre con il Modena è lampante – continua Romano – perchè stavamo per perdere una partita che avremmo potuto e dovuto chiudere molto prima. Invece fin troppo spesso non riusciamo a trovare la valida al momento giusto lasciando in base troppi uomini, e se a questo aggiungiamo qualche errore gratuito della difesa, il discorso si complica. Il mound è andato bene, Cabalisti ha fatto un ottimo lavoro e alla fine anche Marchesano, nonostante pensassi di risparmiarlo dopo la pallinata di venerdì sera. Speriamo davvero che questa vittoria ci possa aver dato quella carica in più che finora è mancata, anche perchè contro il forte Nettuno ce ne sarà bisogno".
La società comunque non se ne sta certo con le mani in mano e tiene sotto stretta sorveglianza il rendimento dei suoi due stranieri, Osuna e Oropeza, uno dei quali potrebbe a breve fare anche le valigie, dal momento che pare sia stato già precettato l'ex grossetano Liù Rodriguez. E intanto da questo fine settimana i Pirati potranno contare sul ritorno di Jim Buccheri, che ricomincerà a Rimini proprio da dove aveva finito due anni fa, ovvero dalla finale scudetto contro la Danesi Nettuno.

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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