Categories: Serie A1

La Danesi si impone prima del limite (19-4)

Un grande slam di Giuseppe Mazzanti, il secondo homer della sua carriera in A1, un altro fuoricampo di Daniele Frezza da due punti, ma anche un sesto attacco a dir poco “atipico”, che ha visto il manager della Danesi mandare nel box di battuta Colaceci (singolo al centro), Masin (battuta in diamante) e Salciccia (singolo a destra). Vale a dire tre lanciatori di ruolo, due dei quali schierati anche in difesa nel settimo attacco ospite. La partita in effetti, a parte qualche lampo e qualche curiosità, ha avuto ben poco da offrire, se non una carambola di punti al terzo attacco del Nettuno, addirittura otto, i due home run di cui sopra, nove basi ball concesse dai tre lanciatori schierati dalla Faliero Sarti, Ghesini, Lenzerini e Rosati, due errori sempre degli ospiti e poco più.
Match praticamente senza storia, che è stato sbloccato al secondo inning, De Franceschi in base per errore, due singoli di Castrì e Frezza, il sacrificio di Origlia e un lancio pazzo per i due punti iniziali. Alla prima parte del terzo gli ospiti rientrano in partita, singolo di Nunez e triplo di Banchelli per il 2 a 1. Ma alla parte bassa del terzo arrivano gli otto punti della svolta, si presentano in battuta undici uomini, tre doppi di fila di Giuseppe Mazzanti, D'Auria e De los Santos subito in apertura e poi tre basi, intramezzate da un altro singolo, prima del grande slam di Giuseppe Mazzanti, alla sua seconda apparizione nel box nella ripresa. Poi è solo accademia, Censale rimane in pedana cinque riprese e concede sette valide, tre delle quali al quinto, tre basi e cinque strike out.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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