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Scacco Matto !

Per tutti gli appassionati che hanno la fortuna di essere abbonati a Telepiù, la visione delle partite di baseball trasmesse è come un rito: nel mio caso utilizzo la tecnica di registrare quella trasmessa nel pomeriggio per vederla con calma a tarda sera con la famiglia serenamente addormentata. Questo mi permette infatti di concentrarmi meglio sull’incontro e sull’aspetto che più mi affascina del nostro gioco, la strategia. Una partita la cui cassetta conserverò gelosamente nel mio archivio è stata quella tra Los Angeles ed Atlanta trasmessa il 13 maggio: una vera battaglia strategica messa in atto tra due degli allenatori più bravi attualmente in circolazione, il veterano Bobby Cox (da una vita ai Braves!) ed il bravissimo Jim Tracy dei Dodgers. Una serie continua di basi rubate, sacrifici, smorzate, doppi giochi, cambi di lanciatori, hanno reso la partita una vera e propria sfida a scacchi, con il telecomando del videoregistratore consumato dall’ andare avanti ed indietro ad esaminare le varie situazioni di gioco. Ebbene proviamo allora a spiegare alcune di queste manovre strategiche, il come ed il perché gli allenatori fanno eseguire queste particolari mosse ai loro giocatori, cercando di scoprire insieme altri segreti dell’affascinante mondo del baseball.
La più importante arma strategica a disposizione di una squadra è sicuramente il ‘bunt”, in italiano smorzata: ne esistono di due tipi, la smorzata semplice e la smorzata di sacrificio.
Smorzata semplice: il giocatore si sistema nel box di battuta nella posizione classica, in modo tale da non far prevedere alla difesa l’intenzione della smorzata; all’arrivo del lancio cambia la presa sulla mazza, rivolgendo il corpo verso il lanciatore con le ginocchia ben piegate. L’idea è di battere una semplice valida, approfittando dell’effetto sorpresa ed eventualmente della posizione degli interni, posizionati un po’ troppo in profondità.
Smorzata di sacrificio: una delle situazioni più ricorrenti nel baseball, in particolar modo verso la fine di partite punto a punto. L’idea è di far avanzare un corridore che si trova in base per metterlo in posizione punto (seconda o terza base), naturalmente con meno di due eliminati. La posizione è la stessa del bunt semplice, con la differenza che stavolta il battitore mostra subito la sua intenzione di effettuare la smorzata, con la difesa che si schiera con il prima ed il terza base ben dentro il campo. Se il corridore si trova in prima base il bunt ideale è quello che cade tra il lanciatore ed il ricevitore, in quanto il lanciatore avrà problemi di equilibrio dopo aver fatto il movimento di lancio sul monte, ed il ricevitore dovrà perdere attimi preziosi nel togliersi la maschera di protezione e lanciare la pallina dal punto più lontano rispetto alla seconda base. Se abbiamo invece bisogno di far avanzare il corridore in terza, il bunt migliore è quello che cade sulla sinistra del campo in direzione del terza base; quest’ultimo dovrà abbandonare la sua base per afferrare la pallina, lasciando libero il corridore di arrivare salvo in terza prima della eventuale copertura dell’esterno sinistro. Efficace in questo caso anche la battuta del bunt verso la prima base, in quanto la pallina da lanciare in terza dovrà compiere un tragitto più lungo e darà così più tempo al corridore di arrivare in terza.
La pratica del bunt è più frequente nella National League in quanto in questa lega anche il lanciatore va in battuta, per cui molti allenatori preferiscono che il loro pitcher si sacrifichi muovendo i corridori sulle basi piuttosto che vederlo battere un mortifero doppio gioco. Ecco perché nella NL diventa importantissimo l’ottavo uomo in battuta: andare in base prima che il lanciatore vada alla battuta può permettere ad una squadra di evitare di subire il frequente strike out del pitcher! Per finire con i bunt esaminiamo il più spettacolare di tutti, quello con l’uomo in terza base denominato squeeze play (gioco spremuto): l’idea in questo caso è quella di far segnare l’uomo in terza attraverso la smorzata, ma attenzione, il corridore dovrà trovarsi già a metà strada prima che il lancio venga effettuato, per cui se non riusciamo ad eseguire il bunt il corridore in terza è spacciato!
Passiamo ora ad esaminare in breve altri elementi strategici, cominciando dalla volata di sacrificio: la ‘sacrifice fly” non è altro che una battuta alta e profonda che deve permettere al corridore in terza base di ‘volare” a casa base: il gioco va effettuato chiaramente con meno di due eliminati ed il corridore deve tenere almeno un piede in contatto con il cuscinetto della base nel momento in cui il difensore afferra la pallina; dopodiché inizierà la sfida tra il braccio del difensore e le gambe del corridore!
Hit and run (batti e corri): questa strategia viene usata in particolare quando abbiamo un corridore in prima base; l’idea principale è quella di evitare il doppio gioco facendo partire il corridore dalla prima base in anticipo rispetto alla battuta. Quando il difensore vede il corridore partire dalla prima verso la seconda base cercherà di stringere sulla seconda base con l’idea di cogliere rubando l’avversario, ma così facendo lascerà un’ampia zona di campo non protetta, ed è proprio in quella zona che il battitore cercherà di mettere la pallina. Normalmente i difensori si organizzano in modo tale che se alla battuta vi è un giocatore destro, sarà compito del seconda base coprire il cuscinetto, visto che tendenzialmente un destro batte verso la sinistra del campo dove è piazzato l’interbase, mentre se alla battuta va un mancino il compito sarà assolto dall’interbase, questo perché un mancino tende a battere verso destra, cioè verso il seconda base. Attenzione però anche al tipo di lancio che effettuerà il pitcher: nel caso in cui il segnale è quello di effettuare un lancio esterno, è facile che un battitore destro colpisca la pallina verso il seconda base, per cui risulta importantissima l’intesa e la comunicazione tra tutti i giocatori in campo! Anche in questo caso la capacità di fare contatto del battitore è fondamentale per evitare che il corridore si trovi poi intrappolato tra le basi.
Concludiamo questa panoramica con la base rubata: la ‘stolen base” è un’arma molto utilizzata nel baseball, in particolar modo dalle squadre che dispongono di giocatori molto veloci. L’idea è quella di far avanzare il corridore dalla prima alla seconda o dalla seconda alla terza base senza essere costretti a sacrificare un battitore. Il corridore attenderà il segnale di rubata dal suo manager ed inizierà a spostarsi dal cuscinetto di prima base in modo tale da restringere lo spazio di corsa in seconda, facendo attenzione all’eventuale ‘pick-off” del lanciatore, cioè alla possibilità che il lanciatore ha di effettuare un tiro al difensore in prima base per cogliere il corridore fuori dalla base.
Sarà più facile tentare di rubare una base contro un lanciatore destro rispetto ad un mancino, poiché quest’ultimo ha il vantaggio di avere il corpo rivolto verso la prima base e quindi gli sarà più facile controllare i movimenti del corridore. Importante anche per il pitcher velocizzare il movimento di rilascio della pallina per non dare vantaggio al corridore: ricordate il caratteristico movimento di lancio di Hideo Nomo? Ebbene con l’uomo in base Nomo evita quella danza ipnotizzante ma lenta, optando per un movimento più veloce; ed ancora, il closer dei Giants Robb Nen, ora in lista infortunati, ha una preparazione del lancio talmente lenta che l’uomo in prima base non aveva nessuna difficoltà a rubare la seconda, tramutando così ogni singolo in un doppio!
Fondamentale per un bravo ladro di basi conoscere anche alla perfezione la meccanica di lancio del pitcher avversario, sapere quindi quando è il momento di iniziare a correre mentre il lanciatore inizia la fase di preparazione del lancio. A volte sono piccoli dettagli, per noi indecifrabili, ma nel baseball tutto ha una sua importanza, ed un corridore sa che può partire per la rubata anche dal fatto che il lanciatore ha semplicemente abbassato gli occhi, segno che sta preparando il lancio e non un pick-off!
Come vedete il nostro gioco ha mille sfumature, mille aspetti tattici e strategici, ed è importante per apprezzare al meglio il baseball conoscere questo affascinante aspetto. A volte per capire bene alcune situazioni di gioco può essere davvero importante aiutarsi con il videoregistratore, vedere al rallentatore come e quando si muovono i giocatori sul campo, prestare attenzione ai segnali ed agli sguardi; tutto questo è il baseball, il gioco più bello del mondo…..

Francesco Paolo Falanga

Sposato dal 1999 con Ester, Paolo ha due maschietti, Federico di 2 anni (lanciatore destro!) e Carlo di un anno (battitore mancino!), che spera prendano la sua stessa passione per il baseball.Commercialista di professione, adora la sua famiglia e la casa con le quali passa tutto il tempo possibile.Come hobby ha la televisione (è un divoratore di eventi sportivi in TV), internet e viaggi, ha passato molto tempo negli Stati Uniti dove ha avuto la fortuna di visitare molti stadi di baseball e di vivere da vicino l'educazione sportiva degli americani.Ha collaborato saltuariamente con qualche rivista in America ed è un grande tifoso dei San Francisco Giants. (Spera di rendersi utile al sito cercando di trasmettere quelle stesse emozioni che prova ancora oggi nel vedere una partita del 'meraviglioso gioco del baseball'....

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