Obiettivo raggiunto per il Colavita Anzio nella stagione 2002.
Doveva essere una stagione tranquilla, con la salvezza conquistata in anticipo, e così è andata. Un campionato dai due volti, quello iniziale fatto della vittoria all'esordio con Grosseto e poi di una serie di sconfitte che aveva portato la squadra nel baratro e con un numero di errori da brivido -più di tutti quelli commessi dopo- e quella che si è vista dall'incontro casalingo con Parma in poi.
“Avessimo avuto prima una squadra così -ha detto il manager, Carlo Morville- non dico che avremmo lottato per i play off ma quasi“.
Difficile dargli torto se da quando sono arrivati Franco, Marianucci, Ventura e soprattutto Santiago la squadra è stata completamente rivoluzionata.
“Siamo andati a Codogno in formazione rimaneggiata e senza difensori, sono stato costretto a schierare i lanciatori in diamante -ha detto ancora Morville- con la società tenevamo d'occhio qualcuno già da prima del campionato, così abbiamo deciso di rinforzare il roster, anche perché Cuervo era già tornato negli Stati Uniti e con alcuni giocatori c'erano delle difficoltà legate al loro lavoro“.
Nel frattempo si è rimesso Tavarez dall'infortunio, Sangilbert ha cominciato a “girare” come sa, gli italiani più e meno esperti hanno saputo fare la loro parte.
Anche stare in panchina ma farsi trovare pronti quando è servito, vedi l'esterno Faccendini o quello che ormai a tutti gli effetti può considerarsi un utility come Lauri.
A fine stagione il gruppo è arrivato compatto, senza screzi, ha dimostrato di meritare il piazzamento conquistato e soprattutto di non aver perso la concentrazione dopo la sosta del campionato.
Un merito che va a Morville ma anche ai suoi collaboratori, da Calvani a Retrosi, a Lo Fazio. Soprattutto nel box -escluse alcune partite come quella di venerdì scorso contro Firenze- la squadra si è fatta valere e nel frattempo con la difesa ben “registrata” -Franco interbase, Tavarez in terza e Santiago in seconda- gli errori in serie sono diventati un brutto ricordo.
La palma del migliore?
Sicuramente a Henry Santiago, un giocatore così ad Anzio -ma osiamo anche nel campionato italiano- non s'era mai visto: ottimo in seconda e nel box di battuta, ha chiuso da lanciatore con cinque vittorie, cinque salvezze e una sola sconfitta.
Le conferme, invece, sono arrivate da Sangilbert per il monte di lancio (157 K a fine stagione) da Tavarez per la battuta (è stato sempre nei primi dieci del torneo) e da Enzo Sanna che ha avuto probabilmente in questa stagione -superati i problemi fisici del 2001- la sua consacrazione nel box come in difesa, da esterno o da ricevitore.
La sorpresa, nonostante le poche partite vinte all'attivo, è stata rappresentata da Ricetti. Il giovane lanciatore ha “carburato” solo sul finire della stagione ma ha un ampio margine di miglioramento.
Al di sotto delle aspettative certamente Massimo Casseri, condizionato da un infortunio all'inizio del campionato ma con un finale in crescendo, e Mauro De Rossi che schierato come partente in gara-tre non ha ripetuto la straordinaria stagione scorsa.
L'età forse comincia a farsi sentire ma la sua esperienza quando è entrato come rilievo è stata determinante.
Con i due lanciatori al meglio l'Anzio avrebbe fatto sicuramente di più ma l'obiettivo della salvezza senza patemi non è mai stato in discussione -esclusa la partenza del torneo- e se proprio c'è qualche rimpianto è per non essere riusciti a strappare almeno una gara a Bologna e Nettuno.
Appuntamento al 2003.
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