Si batte fino all’ultimo, ‘nasconde’ al meglio le numerose defezioni, ma alla fine New Rimini cede col minimo scarto al Buttrio nella seconda semifinale di questa Coppa Italia (3-4 lo score). Sono così i friulani a guadagnare la finale col Rovigo, che in precedenza aveva eliminato la Fiorentina (9-3 il risultato).
Sul diamante neutro di Godo la squadra riminese esce comunque a testa alta e, naturalmente, con parecchi rimpianti. Quello più grosso riguarda le tante, troppe battute – addirittura 5 – che hanno propiziato un doppio gioco della difesa avversaria, tutte occasioni non sfruttate per ‘muovere’ ulteriormente il punteggio. E anche la difesa non è stata esente da pecche (4 errori). Buona, invece, la staffetta sul monte di lancio tra il partente Aiello e il rilievo Tognacci, ben 12 strike-out in cooperativa.
Qualche cenno di cronaca. L’incontro si apre nella maniera migliore per i riminesi: doppio di Perazzini, homer di Canuti e 2-0 in un amen sul tabellone. Un inizio davvero col botto, ma Buttrio non deraglia e tra il terzo e il quarto inning le squadre sono di nuovo a braccetto (2-2). Alla ripresa numero 5 arriva il primo, salvifico doppio gioco dei friulani, che si ripeteranno anche al 6°, all’8°, al 9° e al 10°, per New Rimini quasi una tassa – esosissima – da pagare. Buttrio va avanti al 7° (2-3), ma New Rimini è lì per giocarsela e al nono (e ultimo) assalto impatta grazie ai singoli di Chacon, che poi guadagna la terza base grazie a una palla mancata e ad un errore, e Baccelli, suo il punto spinto a casa del 3-3.
Impalpabile la risposta dei rivali e il match si trascina così ai supplementari, che si giocano in regime di tie-break, cioè con due corridori sui cuscini per regola e zero out. New Rimini, con Cifalinò, cade per la quinta volta nella trappola del doppio gioco, mentre Buttrio, dopo un bunt di sacrificio e una base intenzionale, segna il punto del definitivo 3-4 complice un errore del prima base Canuti, giocata sulla quale si chiude la stagione 2025 della compagine riminese.
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