Nove è meglio di sette?

Il dilemma degli inning. L’importante è che si torni sui diamanti. Ci saranno sempre i conservatori contrari a qualunque ipotesi di cambiamento, ma anche in MLB ci sarà il tie-break

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Finalmente abbiamo saputo che molto verosimilmente in campo qualcuno ci andrà, a dispetto del coronavirus. Speriamo con il pubblico sugli spalti. Il 2020 però, intanto, diventato un anno un po’ (eufemismo!) così. Ci poteva stare di tutto e pure il suo esatto contrario.

Per me l’importante era sui diamanti tornassero guanti, palle e mazze, e non gli sterpi e le erbacce. Magari la formula della serie A1 poteva anche quella proposta dal Collecchio: girone unico, andata e ritorno, due partite a settimana su 9 riprese, niente incontri infrasettimanali. Ma fondamentale è riprendere.

Poi c’è la canea scatenata sul social, da qualche integralista, a proposito degli incontri su 7 inning. Apriti cielo: il baseball è baseball solo se resta quel che è sempre stato! Questa la sentenza. Ma le stesse cose le ho lette a proposito del volley quando fu abolito il cambio palla o introdotto il sesto uomo, del tennis quando fu decisa l’adozione del tie-break. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Certo ambiti diversi. Ma il presidente della WBSC, Fraccari, ha da un po’ in testa l’idea. E penso che in questo caso il coronavirus possa essere un’opportunita per provare. Non dimentichiamo che la MLB aveva programmato una serie di “prove” e che per la stagione 2020, proprio per il Covid-19, ha cambiato drasticamente alcune regole, quanto a format, al DH in tutte le partite di entrambe le leghe, ma soprattutto proprio con l’introduzione del famigerato tie-break (con uomo in seconda), dal 10°, in tutta la regular season (e ipotizzato il doppio incontro sui sette inning).

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.