Mondiale under 18, cerimonia d’apertura. La segretaria della Wbsc: “Siete il futuro, date il meglio”

Tribune piene al Ballpark 1, il campo principale. Il sindaco di Gijang bacia il terreno di gioco: “Grazie di averci scelto e di essere qui”. Il giuramento di atleti e arbitri, un coro di bambini per l’inno nazionale

Il coro di bambini esegue l'inno coreano con il quale si è chiusa la cerimonia

Gijang (Corea del Sud) – “Voi siete il futuro, date il meglio, godetevi questo momento”. La segretaria generale della World baseball softball confederation, Beng Choo Low, si è rivolta a tutti gli atleti in campo per la cerimonia di apertura del mondiale, al Ballpark 1, il principale. Prima di lei il sindaco della città, Kyu Seok Oh aveva baciato il terreno di gioco e poi detto semplicemente “grazie di aver scelto Gijang e grazie a tutti di essere qui”. La Low ha dichiarato ufficialmente aperto il torneo, ma durante il suo discorso ha ricordato come “con orgoglio” la Wbsc organizza eventi giovanili a partire dagli under 12 in tutto il mondo. “Per i prossimi dieci giorni – ha detto rivolgendosi ai giocatori – rappresentate il vostro Paese e giocate per il titolo di campioni del mondo, siete il meglio dell’Under 18, tocca a voi”.

In diamante oltre il presidente della federazione coreana, Euong Yong Kim, anche i vertici della federazione locale e i rappresentanti delle commissioni che mandano avanti il torneo, da quella tecnica (dove a rappresentare l’Italia c’è Lucio Taschini) a quella degli arbitri (con a capo il “nostro” Pierfranco Leone), dagli scorer al rappresentante dello sponsor Ssk Yoshinobu Koshio.

Una cerimonia sobria, aperta dalle note dell’inno del Wbsc, passata per il giuramento dei giocatori affidato a gli arbitri affidato a Siwon Park, esterno centro di casa, e quello degli arbitri letto dallo statunitense John Flanagan. Conclusione affidata a un coro di bambini che ha eseguito l’inno nazionale coreano, con il numeroso pubblico – ci sono delegazioni olandesi, sudafricane e australiane che sembrano le più numerose – ovviamente in piedi.