Campionato ai nastri dopo un mercato pazzo

Saranno veramente 24 partite con l’esito finale già scritto? Perché non giocare di più con una Coppa Italia infrasettimanale non obbligatoria nel 2020?

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La Finale 2019: Parma-Bologna. Accolto il ricorso delle due società
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E venerdì si comincia. Finalmente. Che, purtroppo, sarà un campionato con una regular season di sole 24 partite lo hanno detto tutti, per cui andiamo oltre.
Non tutte hanno preso gli stranieri loro concessi – ancora o no, sia poi per scelta, eccesso di sicurezza, sfortuna o budget – a trasferimenti fatti (salvo la finestra di giugno) si può ben dire che, complici anche i cambi di regole (per stranieri, AFI, non-AFI e “passaportati” vari), ma si parte dopo un mercato come quello di quest’anno di per sé anomalissimo. Se poi ci aggiungiamo il fallimento della Nuova Città di Nettuno, la sparizione del Rimini, la mutazione di Pillisio da presidente dei Pirati a general manager del Nettuno City…
E’ così che abbiamo probabilmente il record di 8 giocatori che passano in blocco da una divisa neroarancio a una verdeblù.
Anche un’Unipolsai che non avrà sei dei suoi campioni d’Italia 2018 a fronte di 7/8 nomi nuovi in entrata comunque non è così normale. Lo ha ammesso lo stesso presidente del club bolognese, Stefano Michelini, nella conferenza stampa di presentazione della stagione dicendo: “non è vero che squadra che vince non si cambia”.
Cosa ci aspetta adesso? Unipolsai, Nettuno City, San Marino e Parma Clima quelle che resteranno in campo dal 2 agosto, un Castenaso che forse si toglierà più di una qualche bella soddisfazione, Godo e Rangers Redipuglia a fare da materasso? Vedremo. A meno che non capiti ancora qualcosa di strano. Certamente non era questo che si augurava chi voleva un allargamento della massima serie e invece se ne è trovata per le mani una ulteriormente ridotta rispetto alle vacche magre già degli ultimi anni.
Non c’è una velocità unica. Ma allora perché non pensare, per il 2020, e con il dovuto anticipo qualunque cosa si pensi della formula dell’A1 in senso stretto, a dare la possibilità di giocare di più a chi lo vuole? Perché non andare a vedere se certe lamentele sono “veramente vere”, ad esempio con il ritorno a una Coppa Italia, infrasettimanale e che dia diritto a uno dei posti in European Champions Cup, magari con incentivi a partecipare? Pensando pure a Europeo e qualificazioni Olimpiche.

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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