Super 6: Per l'Italia l'obiettivo deve essere la finale

Il terzo posto garantirebbe comunque agli azzurri di entrare nel Club Olimpico CONI. Molti cambi rispetto alla Settimana di Haarlem. I dubbi nascono dai lanciatori

Super 6: un – appunto – "super" campionato continentale per nazioni, messo in calendario quest'anno dalla CEB (o dalla WBSC Europe? – boh) al posto quell' "Europeo" canonico che dal 2018 è slittato al 2019 per fare da prodromo alla qualificazione per le Olimpiadi di Tokio 2020.
Un torneo riservato alle prime sei dell'ultimo Europeo, quello del 2016 (vinto dall'Olanda, Italia terza su 12 partecipanti – tante quante sono quelle previste per il prossimo – dopo la Spagna): Olanda, Spagna, Italia, Germania, Repubblica Ceca e Belgio.
L'Italia di Gibo Gerali, con il suo apporto NON-AFI/AFI che arriva quasi 40{abe5641b44ad147cf41d4514b4ccce443636d93feb78ee0da2118e49990c4cba}, va per vincere, dicono. In realtà quel da cui non può assolutamente prescindere è di mettere le mani almeno su un terzo posto che darebbe il pass per entrare nel Club Olimpico del CONI, e che vorrebbe dire la possibilità per i giocatori inseriti nella lista dei Probabili Olimpici di godere, fino al torneo di qualificazione olimpica del prossimo anno, di un rimborso extra annuo che ci pare sia sui 16.000 euro. Ragion per cui, a tre delle sei, ad Hoofddorp, bisogna assolutamente mettersele dietro e, Belgio a parte, potrebbe anche non essere così semplice.
Alla settimana di Haarlem, nello scorso luglio, gli azzurri si sono piazzati quarti (con 2 vittorie e 5 sconfitte) alla pari della selezione cubana, dietro a Giappone (7-0), Taipei Cinese (5-3), Olanda (4-3) e davanti alla Germania (1-5): di quelli ce ne sono nel roster 13 su 24: Bassani, Colabello, Crepaldi, Nicola Garbella, Robel Garcia, Lugo, Maestri, Palumbo Cardozo, Pizziconi, Scotti, Vaglio e Zileri. In teoria, a parte il resto, e visto il calendario, alla finale di domenica ci si potrebbe arrivare anche con tre soli partenti di vaglia e poi, contando 12 lanciatori in elenco, un gran lavoro coi rilievi per il pitching coach Dennis Kook. Abbiamo Bassani, Bocchi, Crepaldi, Fabiani, Lugo, Maestri, Mazzocchi, Palumbo, Pizziconi, Scotti, Simone e Teran: possono bastare?

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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