Alessandro Maestri è il colpaccio di San Marino

Il forte pitcher riminese torna a giocare in Italia con la casacca che aveva già vestito nel 2005. "Ho scelto San Marino anche perchè c'è Chiarini come manager" 

Un paio di giorni fa Mauro Mazzotti, si era sbilanciato. "Faremo un bel colpo italiano-italiano" erano state le parole del general manager di San Marino che aveva piazzato qualche colpo di assestamento con gli ingaggi di Martin, De Wolf e Lupo. In realtà l'affare era già stato fatto da qualche settimana, mancava solo l'annuncio ufficiale e si tratta di un vero e proprio colpaccio. Perché la società del Titano si è assicurata le prestazioni di Alessandro Maestri, il numero uno tra i lanciatori italiani, che ha deciso di "fermarsi a casa" dopo un girovagare con grande successo in giro per il mondo.
Per il pitcher riminese, cresciuto nel vivaio dei Falcons Torre Pedrera (società che detiene ancora il cartellino di "Ale") dove ha vinto uno scudetto giovanile nel 1997, si tratta di un doppio ritorno. Quello a San Marino dove ha giocato nel 2005 e ha iniziato la sua scalata a livello nazionale e internazionale e quello nel campionato italiano, perché Maestri nel 2012 giocò due partite con la casacca dei Pirati prima di firmare il suo primo contratto in Giappone nonostante una proposta molto interessante da parte del presidente Zangheri.
Come detto, la carriera di Maestri, che a giugno compirà 33 anni, è stata piena di avventure, sempre alla scoperta di nuovi mondi, culture diverse, non solo sportive, nelle quali spesso e volentieri si è trovato alla grande. Inserito nella franchigia dei Chicago Cubs, dal 2006 al 2010 ha giocato negli Stati Uniti, poi una parentesi nel campionato australiano nel Brisbane Bandits e l'anno successivo lo sbarco in Asia: prima nella lega indipendente con i Kagawa Olive Guyners e poi il grande salto nella Major nipponica dove tocca il punto più alto della sua carriera lanciando da protagonista con la casacca degli Orix Buffaloes.
A Osaka resta quattro anni, conosce una ragazza argentina che poi è diventata sua moglie, nel 2016 si divide tra Giappone e Corea e nell'ultima stagione ha militato in Messico con i Rojos dell'Aguila. Intanto matura sempre di più l'idea di un ritorno in Italia, lo scorso anno ha "parcheggiato" il cartellino alla T&A San Marino e avrebbe anche potuto giocare la finale scudetto contro i Pirati, ma ha preferito fermarsi dopo una lunga e faticosa stagione in Messico.
Ma l'appuntamento era solo rimandato di qualche mese e per il neo manager Mario Chiarini, grande amico di Maestri, non ci sarebbe stato miglior regalo di Natale. "Il fatto che Mario sia stato promosso alla guida della T&A San Marino – ha detto Maestri, che passerà il Natale in Argentina – ha avuto un ruolo molto importante nella mia scelta. Ho girato il mondo per tanti anni, l'ho sempre fatto con entusiasmo, finché ne valeva la pena".

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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