Portorico soffre con l’Olanda ma è ancora in finale

Al termine di una semifinale equilibrata e ricca di emozioni, i caraibici battono gli arancioni al Dodger Stadium 4-3 all’undicesimo inning (con Carlos Correa) e si aggiudicano la seconda finale consecutiva. Decisivo il closer 22enne Edwin Diaz

Ci sono voluti 11 inning, 4 ore e 19 minuti di gioco, ma alla fine gli oltre 24.000 spettatori che al Dodger Stadium hanno seguito le gesta della prima semifinale del World baseball Classic, hanno potuto applaudire Portorico che centra la seconda finale consecutiva (dopo quella del 2013 persa contro la Repubblica Dominicana).
Nel 4-3 con cui i caraibici hanno superato gli ostici olandesi c'è veramente di tutto: giocate difensive eccezionali, fuoricampo lunghissimi, giocate decise al replay, due extra-inning, la nuova regola dei due giocatori in base all'11esima ripresa, giocate di sacrificio. E su tutti spicca ancora lui, il closer 22enne Edwin Diaz, che in MLB con la casacca dei Mariners ha esordito solo lo scorso anno (0-4, 2.79 media PGL, 88 strike-out, 18 salvezze su 21 opportunità, in 51.2 inning lanciati). L'astro nascente di Seattle tra il 28 giugno ed il 6 luglio ha realizzato il record di franchigia di 11 strike-out consecutivi. Il 22enne portoricano, che ha raggiunto il 50esimo strike-out in soli 25.1 inning lanciati, record assoluto della MLB, ha lanciato gli ultimi due inning (compreso l'ultimo, con due corridori in base), mettendo in fila 3 strike-out e concedendo soltanto 1 base per ball.
Della partita va detto che l'Olanda ha giocato davvero alla pari contro il Portorico e al primo inning Wladimir Balentien, esterno/battitore designato dei Tokyo Yakult Swallow, colpisce Jorge Lopez con un fuoricampo da due punti. Nella parte bassa della ripresa Carlos Correa serve lo stesso trattamento a Rick Van Den Hurk, partente della franchigia giapponese dei Fukuoka SoftBank Hawks. Ancora un fuoricampo nella parte alta del secondo inning, stavolta con il prima base T.J. Rivera, che sbatte la palla fuori dal diamante, ancora su Van Der Hurk, per il provvisorio 2-1 per Portorico. Il 28enne interno ha iniziato il 2016 in Minors a Las Vegas (in triplo A nell'organizzazione dei Mets), per poi esordire in MLB lo scorso 10 agosto (.333 media battuta, 3 fuoricampo, 16 punti battuti a casa in 33 gare giocate).
Al quinto inning un doppio di Shawn Zarraga (catcher di Minors dell'organizzazione dei Reds), su lancio di Hector Santiago, rilievo dei Twins, consente a Balentien di correre a casa per il punto del 3-3, ma l'eccezionale assistenza difensiva sulla linea Angel Pagan-Javier Baez consente a Yadier Molina di eliminare Jonathan Schoop che correva a casa.
A questo punto salgono in cattedra le difese ed in particolare quella di Portorico che riuscirà a mettere insieme quattro fondamentali doppi gioco. Il primo al settimo in condizioni di zero out ed un corridore in prima base, il secondo nella ripresa successiva con un eliminato ed un corridore in prima, al nono inning ancora con 1 out ed un corridore in prima base, ed infine all'undicesimo inning con basi piene ed 1 solo eliminato. Saranno invece due volate di sacrificio (di Molina e di Eddie Rosario), a far segnare Carlos Correa il definitivo 4-3 con cui Portorico si aggiudica la seconda finale consecutiva. Per decidere chi sarà a contendere il quarto titolo del WBC ai caraibici bisognerà aspettare questa notte quando gli Stati Uniti affronteranno il Giappone.

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.