Cubs, il sogno continua. Si va a gara-7 delle World Series

Un grande slam di Russell trascina Chicago (9-3) che torna a brillare in tutti i reparti. Cleveland, distratta in difesa, perde il secondo match-point. Stanotte al Progressive Field “take-all” nella sfida che assegna il titolo 2016

Ancora una straordinaria prestazione dei Cubs regala a Chicago un'altra strepitosa notte e, con la vittoria per 9-3, forza la serie a garasette. Finalmente i "North Siders" riescono a mettere in pratica ciò che tutti gli analisti e il loro manager (lo confesserà nella conferenza stampa post-gara), consigliavano per battere questi Indians: aggredire il lanciatore partente e chiudere i giochi prima della salita sul monte dei rilievi. A rimetterci è stato il povero Josh Tomlin che aveva iniziato la sua partita eliminando i primi due battitori dei Cubs. E proprio mentre nel sottopancia di Fox Sport si materializzava la didascalia che Tomlin in queste post-season al primo inning era sempre uscito senza concedere nulla agli avversari, ecco che Kris Bryant riesce a leggere la curva del 32enne partente e a sbattere la palla fuori dal diamante. Per il terza base dei Cubs è una battuta che gli consente di entrare nella storia. Con i suoi 24 anni diventa il più giovane giocatore della MLB a realizzare un fuoricampo alle World Series dopo averne realizzato uno all'All Star Game: meglio di lui ha fatto un "certo" Mickey Mantle, interbase leggendario dei New York Yankees, che riuscì nell'impresa a 23 anni (nel 1955 contro i Brooklyn Dodgers, nelle WS poi perse 4-3). A fine gara Bryant chiuderà i suoi turni in battuta con 4 valide su 5 turni: per rivedere un giocatore con un record del genere in una gara di finale dobbiamo tornare al 2012 con Pablo Sandoval dei San Francisco Giants (nelle finali vinte 4-0 contro i Detroit Tigers). Per vederne uno dei Cubs dobbiamo tornare a Stan Hack nel 1945 (nelle finali perse 4-3 contro i Detroit Tigers).
Tomlin accusa il colpo e concede due valide nei due turni di battuta successivi (su Rizzo e Zobrist), per poi concedere il doppio ad Addison Russell, che scalda i motori per candidarsi a eroe della serata portando a casa altri due punti. L'eliminazione di Contreras chiude il primo complicatissimo inning per Tomlin, che sembra aver ritrovato il controllo durante la seconda frazione di gara. Dall'altra parte Jake Arrieta chiude le prime due concedendo una sola base per ball a Lindor e tenendo perfettamente a bada le mazze avversarie. Il terzo inning si complica parecchio per Cleveland con Tomlin che concede una base per ball a Schwarber e due singoli ancora a Rizzo e Zobrist. Con basi piene ed un solo out finisce la partita del partente dei "Tribe" che viene rilevato da Dan Otero. Il quale però al primo turno in battuta concede ad Addison Russell il "Grand Slam" che porta il conto sullo 0-7 per i Cubs. L'interbase 22enne, già entrato nella storia dei Cubs come primo afroamericano a giocare le World Series insieme a Fowler, Heyward, ed Edwards Jr., con questo fuoricampo di fatto entra nella leggenda di questo sport. E' il secondo più giovane giocatore ad aver realizzato un fuoricampo a basi piene dopo Mickey Mantle, ancora lui, in gara 5 delle World Series del 1953 (aveva 21 anni, 349 giorni, l'avversario i Brooklyn Dodgers nelle WS vinte 4-2), è il primo giocatore dei Cubs ad aver realizzato un "Grand Slam" ed il primo dopo quello di Paul Konerko, giocatore dell'altre franchigia di Chicago, i White Sox, che lo realizzò in gara2 contro gli Astros nelle World Series vinte dai "South Siders" nel 2005 (in tutto nelle finali ne sono stati realizzati 19). Complessivamente Russell ha realizzato 6 dei 7 punti realizzati dai Cubs nelle prime tre riprese ed i 6 RBI eguagliano i record di Albert Pujol (con i Cardinals in gara3 del 2011), Hideki Matsui (con gli Yankees in gara6 nel 2009), e di Bobby Richardson (ancora con gli Yankees in gara3 del 1960). Di contro il povero Dan Otero è il primo lanciatore degli Indians a subire un "Grand Slam".
La partita a questo punto sembra scivolare via fino alla parte bassa della quarta ripresa quando Jake Arrieta concede un doppio a Kipnis che poi viene portato a punto dal singolo di Mike Napoli. Il texano, che alla fine risulterà vincente, sembra perdere il controllo e prima manda in base Chisenhall (colpito), e poi concede una base per ball a Coco Crisp riempiendo le basi. Lo strike-out su Tyler Naquin chiude l'inning senza danni per i Cubs e consentono ad Arrieta di restare sul monte. Nella ripresa successiva Jason Kipnis prova a risvegliare gli Indians con un fuoricampo da un punto che porta il parziale sul 2-7, ma Arrieta continuerà in qualche modo a resistere, aiutato da una difesa che oggi sembra tornata quella della Regular Season, reattiva e precisa, fino alla sesta ripresa, quando dopo aver eliminato Napoli al piatto e Ramirez grazie a Zobrist, concede la base per ball a Chisenhall che gli fa terminare la partita (5.2 inning con 3 valide, 3 basi per ball e 2 punti concessi, con 9 strike-out all'attivo). Al suo posto sale sul monte Mike Montgomery che chiude l'inning con una bella eliminazione sull'asse Russell-Baez (interbase, seconda base). Il settimo inning si chiude con entrambe le franchigie che lasciano due uomini sulle basi ed i Cubs che dopo 2 out si affidano ad Aroldis Chapman, ancora una volta utilizzato "lungo". Il fuoricampo da due punti di Anthony Rizzo al nono inning su Mike Clevinger, che porta a casa Bryant autore di un doppio, porterà il risultato sul 2-9 per i Cubs, mentre nell'ultimo attacco di Cleveland sarà il singolo di Roberto Perez, che riporta a casa Guyer, a fissare il risultato sul 9-3.
Chicago riesce così a forzare gara7 e prosegue nel sogno di realizzare l'impresa. Infatti, solo 3 volta una franchigia sotto per 3-1 in una World Series al meglio delle 7, è poi riuscita a vincere l'anello in trasferta. Si tratta degli Yankees del 1958 (contro i Braves), dei Tigers del 1968 (contro i Cardinals), e dei Pirates del 1979 (contro gli Orioles). Stanotte ci si aspetta una partita che avrà nella tattica la sua arma vincente. I migliori rilievi degli Indians, Miller e Allen, avranno un giorno di riposo in più, il migliore dei Cubs, Chapman ha il braccio caldo come non mai. A lanciare come partente per i Cubs sarà il candidato al Cy Young Award 2016 Kyle Hendricks (1-1, 1.31 media ERA, 17 strike-out in 20.2 inning lanciati in queste post-season), che in gara3 al Wrigley Field ha lanciato 4.1 inning concedendo 6 valide e 2 basi per ball senza concedere punti e realizzando 6 strike-out (alla fine prenderà una "no decision" nella partita persa 0-1 dai Cubs). Per i padroni di casa invece toccherà di nuovo a Corey Kluber (4-1, 0.89 media ERA, 35 strike-out in 30.1 inning lanciati), che ha già raggranellato due vittorie in questa serie vincendo gara1 (6.0 inning lanciati nei quali ha concesso appena 4 valide contro 9 strike-out), e gara4 (6.0 inning lanciati, 5 valide ed 1 base per ball per 1 punto subito contro 6 strike-out). Se dovesse riuscire a vincere anche gara7, oltre a riportare a Cleveland il primo anello dopo quello del 1948, Kluber sarebbe il primo lanciatore a vincere 3 gare di una World Series dopo Mickey Lolich nel 1968 con i Detroit Tigers (gara2, 5 e 7 per lui).

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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