I Cleveland Indians conquistano il pennant della American League

Prosegue la favola di “Beliveland” che rifila una sonora sconfitta (4-1 nella serie) ai Toronto Blue Jays e torna alle World Series dopo ben 19 anni. Mostruosa la prova del bullpen di Terry Francona. MVP il rilievo Andrew Miller

Quando Carlos Santana ha preso al volo il campanile battuto da Tulowitzki su lancio di Allen, Cleveland è letteralmente esplosa. La terza salvezza di Corey Allen nelle American League Championship Series infatti, significa per gli Indians la quarta vittoria (quest'ultima per 0-3), in 5 gare che garantisce il titolo di Lega e l'accesso alle World Series per la prima volta dal 1997. Il definitivo 4-1 con cui i "Tribe" si sono imposti nella serie contro Toronto, è figlio di un capolavoro del loro manager Terry Francona che ha puntato tutto sul suo bullpen. Non a caso Most Valutable Player di questa serie è stato il rilievo Andrew Miller che ha chiuso la serie con 7.2 inning lanciati in 4 gare con 0.0 media ERA, 3 valide concesse, 14 strike-out ed 1 salvezza ottenuti. Le performance dell'ex lanciatore degli Yankees in queste post-season sono stellari (1-0, 1 salvezza, 0.00 media ERA, 21 strike-out in 11.2 inning lanciati), ma è tutto il monte di lancio che lascia a bocca aperta. Contro una franchigia come i Blue Jays che hanno fatto del potenziale offensivo il suo punto di forza (223 fuoricampo in stagione), e con le pesanti assenze di con le assenze di Carlos Carrasco (frattura ad una mano) e di Danny Salazar (infortunio al gomito), "Belive-land" ha concesso appena 2 fuoricampo (Michael Saunders in gara3, Josh Donaldson in gara4), 31 valide e 8 punti in 5 partite, 3 delle quali giocate in Canada. John Gibbons, manager di Toronto al suo secondo tentativo fallito di vincere le ALCS (lo scorso anno vennero fermati dai Royals 4-2), ha sintetizzato molto bene il concetto a fine: "Semplicemente non ci hanno fatto battere". Ed anche nella partita della notte scorsa lo score dei padroni di casa è rimasto fermo a zero. L'ultima invenzione di Francona è stata quella di schierare sul monte di lancio il rookie Ryan Merritt. Con solo 5 presenze nella MLB sulle spalle (di cui 2 come partente), al suo esordio assoluto in gare di post-season, il 24enne mancino ha lanciato 4.1 inning concedendo appena 2 valide, con 3 strike-out ed ovviamente 0.00 media ERA. Dopo di lui i "soliti" Shaw, Miller ed Allen si sono alternati sul monte concedendo complessivamente altre 4 valide e nulla più. Per il partente di Toronto Marco Estrada invece, i guai iniziano già alla prima ripresa quando un doppio di Mike Napoli porta a casa Lindor. Due fuoricampo, di Carlos Santana al terzo inning e di Coco Crisp al quarto, chiudono i conti della partita e relegano al prossimo anno le speranze dei Blue Jays di tornare a competere per l'anello. Eppure dopo aver perso anche gara3 (2-4), i Blue Jays avevano tentato la rimonta andando a vincere gara4 (5-1) con una finalmente convincente prova delle mazze canadesi. Ma andiamo con ordine. In gara3 il lanciatore partente Trevor Bauer, come era prevedibile non dura molto. L'infortunio al mignolo della mano destra, occorso mentre riparava il suo drone, ha richiesto il suo tributo e così, dopo appena 4 battitori e due soli out, Terry Francona ha dovuto inventarsi qualcosa per far fronte alla riapertura della ferita (con tanto di gocce di sangue che cadevano e ce di fatto hanno imposto il cambio). Il buon Francona non si perde d'animo e schiera il suo bullpen, concedendosi qualche sorpresa che poi si rivelerà vincente. Dopo Dan Otero (1.1 inning, 2 valide concesse, tra cui il fuoricampo di Saunders), Jeff Manship (1.1 inning lanciati, 1 valida concessa ed 1 strike-out), Zach McAllister (1.0 inning lanciati, 1 valida ed 1 punto concesso), e Brian Shaw (1.2 inning lanciati, 2 valide e 2 strike-out), nessuno si aspettava l'inversione di ruoli tra Cody Allen ed Andrew Miller. Invece sul monte sale proprio il 27enne closer che metterà insieme 1.2 inning concedendo appena 1 base per ball e 2 strike-out. A chiudere il match ecco Andrew Miller che nell'insolita veste si conquista la sua prima salvezza in queste post-season con 1.1 inning lanciato, 1 valida concessa ed i soliti 3 strike-out, con i quali arriva a 20 strike-out nei primi 9 inning di una post-season, record assoluto in MLB. La partita si era aperta immediatamente con un doppio di Mike Napoli che ha permesso a Santana di correre in base e sporcare già al primo inning il conto del partente di Toronto Marcus Stroman. Il pareggio arriva nella ripresa successiva con un fuoricampo di Michael Saunders su Dan Otero, ma è ancora Mike Napoli a rovinare la giornata di Marcus Stroman, questa volta con un fuoricampo (quarta ripresa), che vale l'1-2 per gli Indians. Toronto riagguanta il match al quinto inning con una rimbalzante di Ryan Goins su Mc Allister. Il seconda base viene eliminato, ma Carrera entra a punto e riequilibra ancora il match. Il sesto inning si apre con un altro "home-run", stavolta di Jason Kipnis, che porta all'ennesimo vantaggio dei "Tribe" (2-3), ancora su Stroman che chiuderà la sua partita dopo aver eliminato al piatto Liriano ed aver concesso la base per ball a Napoli. Il rilievo Joe Biagini non inizia nel migliore dei modi e regala la seconda al corridore di Cleveland con un lancio pazzo, a cui segue il sdingolo di Jose Ramirez che vale il definitivo 2-4. Nell'unica partita vinta da Toronto invece è Corey Kluber a subire il fuoricampo di Josh Donaldson alla terza ripresa, per poi subire il secondo punto nell'inning successivo con un singolo di Carrera che riporta a casa Tulowitzki. Il doppio di Perez sul partente di casa Aaron Sanchez permette a Crisp di correre a casa ed accorciare le distanze al quinto, ma sarà ancora Toronto ad aggredire Cleveland ed un singolo di Edwin Encarnation a basi piene su lancio di Shaw porta il parziale del match sul 4-1. Il definitivo 5-1 verrà messo a segno da una volata di sacrificio di Pillar che porta a casa Carrera per l'unica gioia di questa serie per i tifosi di Toronto. Sarà dunque Cleveland, la seconda franchigia con più anni di assenza alla vittoria alle World Series dopo i Cubs ad attendere le sorti della National League Championship Series che invece è molto equilibrata ed al momento vede Cubs e Dodgers fermi sul 2-2. Gli Indians infatti non conquistano l'anello dal 1948 (4-2 sui Boston Braves). Prima di allora i "Tribe" avevano provato e vinto le World Series una sola volta, nel 1920 contro i Brooklyn Robins, imponendosi 5-2 (all'epoca si giocava al meglio delle 9). Dopo il '48 Cleveland è tornata a disputare la finalissima in altre tre occasioni. Nel 1954 contro i New York Giants (0-4), nel 1995 contro gli Atlanta Braves 3-4) e nel 1997 contro i Florida Marlins (persa ancora in gara7 3-4).
Tornando alle NLCS, dopo il trasferimento a Los Angeles (eravamo fermi sull'1-1), i padroni di casa si sono imposti in gara3 con un 6-0 che ha fatto molto rumore soprattutto perché per la seconda volta consecutiva lascia a bocca asciutta le mazze di Chicago. L'ex di turno, il partente di LA Rich Hill lancia 6 inning senza concedere nulla alla sua vecchia squadra (2 valide contro 6 strike-out), mentre il più quotato Jake Arrieta deve arrendersi ad un singolo di Corey Seager che porta Toles a segnare il primo punto della partita già alla terza ripresa. Due fuoricampo, di Yasmani Grandal da due punti al quarto inning e di Justin Turner al sesto determinano la fine della partita di Arrieta e portano il parziale sul 4-0. I rilievi dei californiani Joe Blanton, Grant Dayton e Kenley Jansen proseguono impietosi il lavoro di Hill chiudendo gli ultimi 3 inning rimasti con 2 sole valide concesse e 4 strike-out all'attivo. Di contro all'ottavo inning Mike Montgomery subisce gli ultimi due punti del match con un doppio di Joc Pederson che fa segnare Puig e con una rimbalzante di Grandal che porta a casa Pederson. Le preoccupazioni del manager dei Cubs Joe Maddon si allentano al quarto inning di gara4 quando i "North Siders" colpiscono il partente di LA, il giovane rookie Julio Urias. Il 20enne mancino, il più giovane partente in una gara di post-season, subisce un singolo di Wilson Contreras (che poi guadagnerà la seconda per un errore difensivo), che porta a casa Zobrist e parcheggia Baez in terza base interrompendo un digiuno di 21 inning senza produrre punti. La rimbalzante di Jason Heyward ed il successivo fuoricampo di Addison Russell (che prima di questa partita era 0-9 sul box di battuta), sparecchiano le basi e chiudono di fatto la partita di Urias con il parziale sullo 0-4 per gli ospiti. Il fuoricampo di Anthony Rizzo su Pedro Baez alla ripresa successiva regala ai Cubs un altro punto e regala un poco di ossigeno al primabase dei Cubs che prima di questa partita vedeva il suo apporto alle post-season praticamente nullo in fase offensiva (era 1 su 11). Un singolo di Justin Turner a basi piene su lancio di Montgomery (che aveva rilevato il partente Lackey), al quinto inning riporta in gara i Dodgers che realizzano i primi due punti del match, ma alla sesta ripresa è ancora Chicago a ruggire. L'attacco sembra tornato allo splendore della Regular Season. In apertura di inning sale sul monte Ross Stripling che regala i singoli a Russell, Montgomery e Dexter Fowler che porta a casa Russell. Il rilievo di casa concede la base per ball e Bryant e riepie le basi prima che il redivivo Anthony Rizzo colpisca la sua terza valida in queste post-season, la seconda in partita, che porta a punti due corridori. Luis Avilan rileva Stripling ma la volata di sacrificio di Javier Baez chiude i conti sul 2-10 per i Cubs che non concederanno più nulla ai Dodgers se non 2 basi per ball. Da segnalare che i padroni di casa stavano per passare in vantaggio al secondo inning su un singolo di Toles che spinge a correre a casa Gonzalez, ma una millimetrica assistenza di Heyward consente al catcher Contreras di eliminarlo. Per la chiamata è stato chiesto il "challenge" ma gli arbitri hanno confermato l'out. In gara5, l'ultima che si giocherà in California, i partenti saranno Jon Lester per i Cubs e Kenta Maeda per i Dodgers. I due lanciatiori hanno incrociato i guantoni in gara1 dello scorso 15 ottobre nella partita vinta dai Cubs 8-4 al Wrigley Field di Chicago. Il 32enne ex Red Sox (1-0, 0.64 media ERA ed 8 strike-out all'attivo in queste post-season), chiuse dopo 6 inning con un "no-decision", 1.50 media ERA, 4 valide, tra cui un fuoricampo, ed 1 base per ball concesse e 3 strike-out all'attivo. Per il 28enne giapponese (0-1, 9.00 media ERA, 6 strike-out in 9.0 inning lanciati in queste post-season), la partita terminò dopo 4 riprese con 4 valide e 3 basi per ball concesse, che fruttarono 3 punti, e 2 strike-out e 6.75 media ERA. Dopo questa partita la serie si sposterà di nuovo a Chicago per gara-6 (ancora non si conoscono i probabili partenti) che si disputerà dopodomani, mentre l'eventuale gara-7 è in programma domenica 23 ottobre.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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