Fochi: "Comunicazione verso l'esterno chiave per crescere"

Chiacchierata post-conferenza stampa con l'ultimo candidato in ordine di tempo. Massimo Fochi ha ribadito alcuni punti fondamentali e risposta a qualche critica.

Al termine della conferenza stampa di presentazione della candidatura alla presidenza federale abbiamo avvicinato Massimo Fochi per approfondire alcuni temi. Il dirigente parmigiano ha esposto con chiarezza il suo pensiero anche in merito ad alcune critiche giunte nei giorni scorsi, in seguito alla riunione delle società di IBL svoltasi a Tirrenia domenica 9 otobre: "Per quanto mi riguarda anche in precedenti interviste avevo spiegato che la mia idea era quella di aumentare il numero di squadre del campionato maggiore e l'unico modo per riuscirci era quello di abbassare un po' l'asticella del livello e ridurre i costi. Solo così possiamo pnsare che qualcuno possa decidere di partecipare al campionato di massimo livello."
In risposta all'accusa di aver in questo modo fatto concessioni alle società per ottenerne un consenso elettorale, Massimo Fochi risponde in modo netto: "Innanzitutto vorrei chiarire che quella riunione è stata richiesta dalle società e non dalla federazione. Per seconda cosa, le società hanno espresso unanimemente un progetto e un obiettivo da raggiungere, all'inizio della riunione. Dopodichè hanno ragionato tra di loro e con la federazioe per vedere quali meccanismi si potevano mettere in atto per raggiungere questi obiettivi. Se non avessimo dato spazio alle società ci avrebbero criticato per non averlo fatto, adesso si critica perchè è stato dato spazio alle società. Chi vuole strumentalizzare lo sta facendo, ma ritengo che sia un modo pessimo di fare campagna elettorale perchè ognuno dovrebbe portare avanti le proprie idee senza guardare quello che fanno gli altri. Campagne denigratorie non fanno parte del mio modo di essere."
Successivamente, pensando a quello che era stato detto in conferenza stampa in merito alle entrate economiche della FIBS e ai contributi elargiti dal CONI, abbiamo chiesto al neo-candidato cosa ne pensasse delle affermazioni dell'altro candidato Andrea Marcon che, intervenendo in un dibattito radiofonico ha recentemente dichiarato di preferire un manager della nazionale che arriva quinto in una manifestazione internazionale, ma con soli giocatori di scuola italiana, a un altro che vince con giocatori non di scuola italiana: "Ognuno ha la propria visione e non argomento le idee degli altri. La nostra è quella di darsi degli obiettivi e utilizzare gli strumenti che abbiamo in questo momento, ossia le nazionali, per generare risorse e dare un'immagine che poi aiuterà tutti, per far si che queste risorse possano alimentare i progetti destinati alla base. Di conseguenza l'alto livello e quindi le nazionali, sono strumenti che servono per portare avanti e finanziare i progetti destinati ad ampliare la base, senza i quali credo che allo stato attuale e i vincoli sui contributi posti dal CONI rimarrebbe ben poco nel bilancio della federazione spendibile in quella direzione. Poi– prosegue- ritengo che il movimento debba essere un tutt'uno, di conseguenza l'alta specializzazione ha bisogno della base e viceversa, all'interno dello stesso progetto"
Proprio a questo proposito, in conferenza stampa Massimo Fochi ha dichiarato di avere come obiettivo quello di rinsaldare i rapporti all'interno del movimento che per una serie di ragioni in questi anni si sono sfilacciati, in particolare si è evidenziata una frattura fra la testa e la base del movimento: "Il nostro obiettivo-riprende il vice presidente federale uscente- è unire le varie componenti. Per riuscirci bisogna essere credibili e portare avanti progetti che siano di aiuto al movimento di base e coinvolgerlo quando è in programma l'evento di alto livello, coinvolgerlo veramente,perchè questo deve tornare ad essere uno stimolo come lo era per la mia generazione, quando eravamo ragazzini che adoravamo i nostri idoli della prima squadra, creavamo noi dei personaggi all'interno del campo. Ci davano entusiasmo, spirito di emulazione e voglia di arrivare al loro livello."
Negli ultimi anni si è parlato spesso di locomotiva del movimento per quanto riguarda IBL e nazionali, ma quest'operaione, con quei presupposti può dirsi fallita, però tutti i tre candidati, al di là delle definizioni più o meno simili, continuano a parlare di un campionato di alto livello come traino o vetrina, nonostante gran parte dell'ambiente ne richieda l'abolizione in quanto completamente staccato dal resto. Come si può fare perchè davvero il massimo campionato funga da spinta per tutto il movimento? "Non so cosa dicano gli altri– premette Fochi- ma comunque dobbiamo deciderci: o l'IBL è morta davvero oppure è un campionato che può diventare un prodotto. Oggi non dico che sia morta, ma c'è bisogno di lavorare davvero tanto per farla diventare tale e per arrivarci ci vorrà qualche anno. Sicuramente al momento attuale è decisamente difficile. Bisogna lavorare con dei professionisti affermati che diano garanzie all'interno del mondo dello sport e sappiano fare cose importanti, perchè se vogliamo uscire dal guscio è l'unica strada. E non è cambiando una categoria o una regola che cambiamo le sorti del sistema. Ma cambiando l'approccio, essendo più attenti, ridisegnare gli investimenti all'interno della comunicazione e destinare maggiori risorse alla comunicazione esterna al movimento. Creare personaggi, storie che parlino di noi, in altri ambiti e non solo in quello sportivo."
Parlando della comunicazione, Studi Ghiretti sostiene la campagna elettorale di Massimo Fochi, ma in che modo sarà vicino alla federazione in caso di risultato positivo alle elezioni e come opererà per ottenere i risultati fissati? "Seguiranno la stessa strada che hanno intrapreso sostenendo altri sport, nei quali il loro operato è risultato vincente. Tenendo comunque presenti quali sono le risorse che riusciremo a mettere a disposizione. Il collegamento c'è, ma ci deve essere una proporzione tra le risorse che possiamo mettere in campo per far partire la macchina e realizzare progetti. Inizialmente verranno ridisegnate le risorse economiche e umane e verrà ridisegnata anche la comunicazione interna che serve per gli appassionati. Ma non necessariamente avremo bisogno di un giornalista su ogni campo. Ci sarà per forza di cose un responsabile, ma dovremo razionalizzare le spese di oggi per destinarle ad altri progetti più importanti per far uscire dall'anonimato i nostri sport. Non vanno però confusi i ruoli: Studio Ghiretti è un'agenzia specializzata nel creare progetti e curare eventi nell'ambito dello sport, da immettere sul mercato. Ma è una cosa diversa dall'ufficio stampa in senso stretto."
Le elezioni si avvicinano sempre di più e ormai sono chiare tre candidature: Alberto Antolini, Andrea Marcon e Massimo Fochi. Però, a parte qualche sostanziale differenza ad esempio sul modo di considerare il campionato di vertice o la nazionale, i programmi, almeno a parole, si discostano molto poco l'uno dall'altro. Le idee sulle priorità da risolvere sono le medesime. Benchè tutti e tre i candidati abbiano risposto che assolutamente non sia possibile nessun tipo di accordo, non sarebbe meglio invece di disperedere le energie in tre candidature cercare in tutti i modi di convergere su un unico candidato, condividere le idee e esprimere di conseguenza un movimento più coeso?
"Io ne sono assolutamente convinto– risponde sicuro- secondo me abbiamo perso una grande occasione. Io ci ho sempre creduto e ho sempre lasciato le porte aperte, perchè fondamentalmente sono una persona che crede molto nell'unione del movimento e penso sia necessario per il tipo di sport e di ambiente che rappresentiamo, proprio per non disperdere energie e forze disponibili. Se non ci si riesce prima delle elezioni, se sarà il mio gruppo a guidare la federazione, lavoreremo successivamente in questa direzione."
La squadra alla quale fa riferimento il candidato, è stata presentata, in parte, stante alcune assenze, durante la conferenza stampa. Quali saranno però i criteri per stabilire chi verrà candidato al consiglio federale e chi invece sosterrà il gruppo senza nessun incarico? "Il gruppo dei candidati verrà definito nel giro di una settimana, al termine del confronto che abbiamo in atto, fermo restando che in questo modo non precludiamo le aspirazioni di nessuno. Se qualcuno ha ambizioni è giusto che le porti avanti, poi vedremo."
Il fatto che esistano tre candidature potrebbe portare ad un'elezione di un consiglio federale variegato, ossia con elementi dei vari schieramenti, cosa che potrebbe rendere difficile il "governo" della FIBS: "Se un gruppo di persone si candida per un progetto sarebbe poi complicata la direzione di un consiglio che va in una direzione diversa. Alla fine siamo tutte persone che hanno come obiettivo il bene del movimento e trovare una strada per trovare una crescita in tutti i settori."
Abbiamo poi voluto chiudere la chiacchierata con una domanda sulla direzione tecnica della nazionale, chiedendo al candidato alla presidenze se in caso di sua vittoria al World Classic il manager sarà ancora Marco Mazzieri: "Premesso che per il Classic la federazione non può scegliere ne i giocatori ne lo staff tecnico, ma logicamente proprone dei nomi. Ovviamente di solito si proprone lo staff in carica. Detto questo la MLB ci ha chiesto di presentare la lista, che poi dovrà vagliare e autorizzare entro il 30 novembre, perciò diventerebbe complicato fare scelte diverse rispetto allo stato attuale delle cose. Ma è importante far capire alle persone che il Classic è organizzato dalla MLB che stabilisce chi può partecipare. Pertanto noi ovviamente facciamo un aproposta che però deve essere avallata. Se la MLB non autorizza un determinato tecnico o un determinato giocatore, li devi sostituire."

Informazioni su Matteo Desimoni 337 Articoli
Nato a Parma l'8 febbraio 1978, laureato all'Università di Parma in Scienze della comunicazione, con tesi di laurea "La comunicazione in una società sportiva: il caso dell'A.S.D. Baseball Parma", collaboratore della "Gazzetta di Parma", iscritto all'ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, dal settembre 2009. Ha collaborato nel 2005 anche con "L'informazione di Parma". Dal luglio 2009 a fine agosto 2011 ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa della società A.S.D. Baseball Parma. E' l'ideatore e direttore responsabile del periodico gratuito "Baseballtime" distribuito sui campi da baseball della provincia di Parma. Ha iniziato la carriera da giocatore a 8 anni, nel 1986 nelle giovanili dell'Aran Group, poi ha militato in diverse squadre della provincia di Parma e debuttato in serie B con il Sala Baganza e in serie A2 con la Farma Crocetta nel 1998. Dal 2002 al 2008 ha allenato le giovanili di Crocetta e Junior Parma.

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