Il baseball per ciechi protagonista del film "Casa base"

Grazie all'impegno del regista Massimo Saccares, il batti e corri ideato da Alfredo Meli approderà sul grande schermo all'interno di un lungometraggio autoprodotto. Lanciata iniziativa di crowdfunding per sostenerne le spese

Sembra proprio che il baseball ciechi "Italian Style" stia vivendo una sorta di "età dell'oro" senza precedenti. Nel corso delle ultime 8 stagioni, si sono infatti moltiplicate le prospettive di espansione delle attività agonistiche, in Italia come all'estero, mentre i gesti degli atleti dell'AIBXC sono ormai da tempo oggetto di articoli, pubblicazioni letterarie e tesi di laurea, risvolti del tutto inattesi, che probabilmente superano anche le più rosee aspettative del Commissioner Malaguti e del Presidente Mazzanti.
Una dinamite mediatica innescata da un trafiletto apparso sul New York Times nel giugno 2012 a firma Elisabetta Povoledo, ripreso successivamente anche dall'International Herald Tribune, passepartout che di fatto ha spalancato le porte del Paradiso (che in questo caso non è necessariamente l'Iowa ) ai nipotini del grande Alfredo Meli. Al pezzo del NY Times sono seguiti i reportage dell'emittente televisiva France 24 a Milano (luglio 2012) e quello realizato due mesi più tardi dal Boston Globe, prodromi incoraggianti alla "campagna americana " intrapresa da Ada Nardin e dal sottoscritto (maggio-ottobre 2015, maggio-giugno 2016), chiusasi trionfalmente con la costituzione della prima compagine newyorkese denominata NYC Bashers. Oggi si stanno muovendo attivamente anche Pakistan, Cuba, Panama e Nicaragua, presto su Baseball.it aggiornamenti in tempo reale sugli sviluppi più caldi dell'AIBXC.
Ma una notizia dell'ultima ora merita davvero di essere reclamizzata, visto che le vicende agonistiche in diamante come quelle di vita quotidiana degli atleti AIBXC approderanno al cinema il prossimo autunno, raccontate all'interno del film "Casa Base ": si tratta di un lungometraggio autoprodotto e diretto dal regista romano Massimo Saccares, autore, tra l'altro, dello splendido documentario "Tevere", dedicato alle radici e al linguaggio dimenticato dei vecchi fiumaroli capitolini, presentato nel 2015 al Festival Internazionale del Cinema di Roma.
Abbiamo incontrato Saccares a New York, durante le riprese degli allenamenti dei NYC Bashers. Massimo è regista di grande talento, persona dotata di una sensibilità fuori dal comune, cocciuta e volitiva, dal cuore grande: in sintesi, un romano d'altri tempi. Impegnato da sempre in ambito sociale con l'obiettivo di ridare voce e dignità ai dimenticati e emarginati del mondo, il regista si è subito innamorat del nostro baseball, ascoltando inizialmente i racconti appassionati del manager nettunese Aldo Signori, assistant-coach da 8 stagioni nella squadra della Roma ALL BLINDS.
"E' stata una scoperta meravigliosa" ci ha detto Massimo con i lacrimoni in agguato. "Sono stato letteralmente folgorato da questa realtà strutturata e collaudata che esiste ormai da vent'anni e regala ai non vedenti la possibilità di lanciare, correre, realizzare fuoricampo e scivolare in base".
L'inverno scorso, Massimo Saccares ha preso contatto con gli ALL BLINDS, ha iniziato a seguirli in diamante, filmandoli negli allenamenti e in campionato: "Ad ogni incontro ho scoperto persone meravigliose. In ogni ripresa c'è un messaggio da raccontare. Siamo stati insieme ad Ada e Matteo a New York, in Francia a riprendere la Mole's Cup con squadre italiane, francesi e tedesche… Tra qualche mese contiamo di recarci in Estremo Oriente".
Analizzando la grande mole di materiale prodotto, Saccares ha deciso di imbarcarsi in un'avventura coraggiosa di forte sensibilizzazione sociale, un progetto da realizzare in tempi ragionevolmente contenuti: autoprodurre un film che parli di baseball giocato da bambini e ragazzi, che ne racconti e dipinga a tinte forti sogni, ambizioni e difficoltà, una cavalcata su doppio binario tra batti e corri dei normodotati e la versione adattata da AIBXC. Narrazione vibrante, umana, che si snodi attraverso un viaggio tra realtà e Paesi differenti tra loro, una sorta di brevetto sportivo del Made in Italy "pulito" promosso nel mondo in cui il baseball per ciechi farà la parte del leone.
L'urgenza viscerale di Massimo nel presentare il miglior documentario possibile, che rispetti quindi l'impegno e la determinazione dei giocatori e in qualche misura compensi il prezioso capitale umano ricevuto in regalo dagli attori AIBXC, ha spinto il regista a lanciare un'iniziativa di crowdfunding, idea ancora piuttosto innovativa dalle nostre parti, finalizzata ad ammortizzare le spese di montaggio, post-produzione, distribuzione e promozione del film. A Baseball.it Saccares ha illustrato più in dettaglio il progetto: "La curiosità divenuta poi passione ha scatenato una sinergia tra me e gli atleti AIBXC a base di amicizia, stima reciproca, condivisione di problematiche più o meno comuni e, perché no, divertimento incredibile… Vorrei che il mio film, oltre a raccontare le gesta di questi ragazzi e perseguire finalità puramente artistiche, lanciasse un messaggio inequivocabile di integrazione attraverso lo sport, aiuto reciproco e valori puliti. Da qui, l'idea del crowdfunding, anche perché quando senti dentro la necessità di realizzare qualcosa che per te è importante, non puoi crogiolarti seduto in riva al fiume e attendere processi burocratici e amministrativi frustranti, spesso umilianti, che si celano dietro sedicenti sponsorizzazioni o sostegni istituzionali".
Il film dovrebbe uscire a fine autunno, preceduto da una massiccia campagna promozionale: "Voglio sicuramente presentarlo all'interno dei Festival del cinema nazionali ed internazionali", ha chiuso Saccares. L'istrionico produttore romano confida inoltre nell'interessamento di media, cinema e tv al proprio soggetto cinematografico. Incoraggianti in questo senso i primi riscontri ricevuti dalle poche scene montate sino ad oggi, che pare abbiano già smosso i vertici RAI, tanto da indurli a realizzare un breve servizio che ci regala in anteprima qualche spezzone del lavoro di Max. Sono anni ormai che vi dico che il baseball per ciechi affascina…

 

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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